F1 Russia 2014: Sochi è un tracciato per motori Mercedes, le Ferrari arrancano

F1 Russia 2014: Sochi è un tracciato per motori Mercedes, le Ferrari arrancano
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Sul nuovo tracciato di Sochi, in Russia, Mercedes e Williams sembrano davvero a proprio agio, mentre le Ferrari dimostrano un assetto impeccabile ma mancano di potenza | <i>P. Ciccarone, Sochi</i>
11 ottobre 2014

Mercedes imprendibili

Sochi - Due decimi di distacco e l’onore di iscrivere il proprio nome nell’albo delle qualifiche del primo GP di Russia spetta a Lewis Hamilton. Che fosse una questione Mercedes, ormai, lo si sa da inizio stagione e anche se Nico Rosberg è dietro, ma non appare poi molto scontento. Anche perché come ha detto il boss Mercedes, Toto Wolff «due decimi in qualifica non vogliono dire nulla, la gara è altra cosa». In passato è già accaduto che i due si siano scambiati le posizioni fra prove e corsa, per cui la lotta per il mondiale proseguirà ancora.

 

E che sia una pista da motori Mercedes lo dimostrano gli altri due, Bottas e Button, uno con la Williams e l’altro con la McLaren. In entrambi i casi il motore è lo stesso, quindi un tracciato con curve  a 90 gradi, fatto di accelerazioni e riprese, sta favorendo chi usa un motore tedesco.

Ferrari: Alonso la elogia, ma è solo politica

D’altronde, le Ferrari sono indietro di un secondo e due, Alonso, ottavo, con Raikkonen nono. Eppure, come dice lo spagnolo: «La macchina va bene, è bilanciata, equilibrata benissimo, non ci sono sbavature, sarebbe perfetta poi vedi che gli altri vanno un secondo più veloce di te». Come dire che da un lato si è trovato il giusto compromesso, ma se gli altri hanno potenza da vendere, stai dietro. E questo elogio di Alonso, che non critica la macchina anche se è dietro, fa capire come le dichiarazioni siano solo politiche, una virgola fuori posto e si potrebbe pagare una penale invece di intascare i soldi del licenziamento da Maranello. 

alonso
Alonso continua ad elogiare la Ferrari ma lo fa solo per questioni politiche, vista la rottura che c'è stata con il Cavallino

Ferrari-Alonso: questione ingarbugliata

Eh sì, perché al di là della corsa, delle Mercedes e di tutto il resto (condizioni di salute di Bianchi per primo) la faccenda Alonso Ferrari ora ruota tutta attorno a chi paga chi. In un primo momento Alonso sarebbe anche uscito pur avendo in mano un contratto fino al 2016, ora dopo aver visto che arriva Vettel, Fernando non ha nessuna intenzione di lasciare il disturbo  gratis. Se la rossa gli fa lo sgarbo, allora replica a muso duro, forte anche del fatto che molti a Maranello non sono per niente d’accordo sul divorzio anticipato.

 

E a quanto pare anche a Torino Alonso ha trovato delle sponde in questo senso. Non resta che aspettare due cose: l’insediamento di Sergio Marchionne come presidente di Ferrari, in modo che qualsiasi annuncio sia ufficiale del nuovo management della rossa, e che l’accordo sugli stipendi da pagare sia ratificato dagli avvocati.

Alonso non ha mai detto che voleva andarsene dalla Ferrari, anzi chiedeva garanzie pure per il 2017 e 2018

Intanto Vettel non passa la Q2...

Di sicuro non sarà una cosa indolore, anche perché Alonso non ha mai detto che voleva andarsene dalla Ferrari, anzi chiedeva garanzie pure per il 2017 e 2018, quindi oltre ai fattori umani, ai contratti firmati (Alonso con Honda mentre Vettel ne aveva firmato uno con McLaren!) ci sono delusioni e ripicche da mettere a fuoco come si deve.

 

E parlando di Vettel, in qualifica è rimasto fuori dai top 10, o che l’aria della Ferrari incide su di lui oppure il team lo ha “webberizzato” o forse Sebastian ha perso le motivazioni che servono per farlo andare forte. Sperando che a Maranello le ritrovi molto presto…

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