F1. Red Bull, Yuki Tsunoda: "In Giappone voglio il podio. RB21 non complicata da guidare"

F1. Red Bull, Yuki Tsunoda: "In Giappone voglio il podio. RB21 non complicata da guidare"
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Yuki Tsunoda si sta preparando al suo debutto in Red Bull al Gran Premio del Giappone 2025: ecco le sue prime impressioni sulla RB21
30 marzo 2025

La Formula 1 è inizia da solamente due appuntamenti, Australia prima e Cina poi, e i primi colpi di scena non sono mancati. A far parlare di sé è stata la Red Bull che ha deciso di cambiare i propri assetti interni promuovendo Yuki Tsunoda al fianco di Max Verstappen mentre Liam Lawson è tornato in Racing Bulls a fronte delle difficoltà del neozelandese a bordo della RB21.

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La notizia è arrivata nella settimana di pausa prima del prossimo Gran Premio che si terrà proprio in Giappone, appuntamento di casa di Honda, al suo ultimo anno di collaborazione con Red Bull e che ha fortemente spinto per avere il numero #22 in prima squadra, e Yuki Tsunoda. Per lui a Suzuka sarà sede del debutto ufficiale su quel sedile che ha sempre sperato di ottenere e che diverse volte si è visto negare in questi quattro anni in Formula 1. Tuttavia, per il giapponese questa tanto agognata promozione è arrivata in uno dei momenti più complicati per il team di Milton Keynes, alle prese con una monoposto che sta mettendo in difficoltà anche Max Verstappen.

La RB21, infatti, è una vettura che a stessa ammissione del quattro volte campione del mondo è molto capricciosa ed imprevedibile, non al livello delle sue antenate soprattutto in termini di velocità. Ma se da una parte Max Verstappen, con il suo talento ed esperienza, è riuscito a “mettere una pezza” a queste difficoltà, dall’altra Liam Lawson ha faticato e non poco ad ambientarsi, annaspando sia in Australia che in Cina, senza riuscire a brillare né in qualifica che in gara, chiudendo in entrambe le occasioni, compresa la Sprint a Shanghai, fuori dalla zona punti. A fronte di questi evidenti limiti, frutto anche della poca esperienza del neozelandese in Formula 1, Red Bull ha deciso di promuovere Yuki Tsunoda per cercare di risollevare la situazione portando entrambe le monoposto in top 10, fondamentale per perseguire l’obiettivo del titolo Costruttori che Christian Horner si è prefissato per questa stagione.

Per Tsunoda non sarà comunque una sfida facile, nonostante i suoi quattro anni passati a Faenza con Racing Bulls. Prima d’ora il giapponese ha avuto pochissime chance di girare a bordo di una Red Bull; l’ultima volta in pista, infatti, è stata nei test post-stagionali ad Abu Dhabi, mentre il tempo per prepararsi alla RB21 al simulatore, dati i ritmi concitati del calendario di Formula 1, è stato veramente poco. Dunque, arrivato a Suzuka il numero #22, oltre all’amore dei suoi connazionali, dovrà concentrarsi al massimo per acclimatarsi nel minor tempo possibile con la realtà di Milton Keynes, e il tempo, in un mondo come quello del Circus, è denaro. “Ad essere sincero, non mi sarei mai aspettato di correre per la Red Bull al Gran Premio del Giappone. Questo è l'ultimo anno di collaborazione tra Red Bull e Honda, quindi correre a Suzuka come pilota della Red Bull è come se fosse intervenuto il destino” ha dichiarato il pilota ad un evento organizzato dal Costruttore nipponico presso la sede di Aoyama.

“Tutto è andato al suo posto nel modo giusto per permettermi di essere qui oggi. Naturalmente ero felice di entrare a far parte della Red Bull, ma quando ci ho pensato bene, l'idea di correre improvvisamente per la Red Bull al Gran Premio del Giappone mi è sembrata irreale. Non voglio aumentare troppo le aspettative, ma per questo Gran Premio del Giappone voglio finire sul podio” ha proseguito Tsunoda. “Detto questo, so che non sarà facile fin dall'inizio. La mia priorità è capire prima di tutto la macchina, come si comporta rispetto alla Racing Bulls. Se riuscirò a divertirmi a guidarla man mano che prenderò confidenza con la vettura già dalle FP1, i risultati arriveranno di conseguenza. E se questo porterà a un podio, sarà incredibile”. La pressione su di lui è sicuramente alle stelle, non solo il fatto di correre davanti a tutti i giapponesi ed Honda, che ha da sempre sostenuto il pilota nel suo percorso di crescita, compresa la promozione in Red Bull, ma anche il dover riuscire a fare quello che Lawson prima di lui non è riuscito. “Non ci sono molti momenti nella vita in cui si affronta una pressione così estrema e un'opportunità così grande, quindi posso solo immaginare che sarà una gara incredibilmente emozionante. All'inizio, ero troppo impegnato per riuscire a godermi appieno l'emozione. Dovevo entrare subito nel simulatore, controllare il sedile e occuparmi di molti altri preparativi. Certo, la promozione in Red Bull è un'opportunità straordinaria, ma prima di tutto volevo parlare con i miei ingegneri e con le persone che mi hanno sostenuto. Quindi, nonostante tutte le emozioni, mi sentivo abbastanza tranquillo”.

Ho trascorso circa due giorni al simulatore. Da quell'esperienza, non ho trovato la macchina così impegnativa da guidare. Ho avuto sicuramente l'impressione che l’anteriore sia molto reattivo, come spesso si dice. Ma se mi chiedete se fosse difficile da gestire, non direi che mi ha dato una sensazione particolarmente strana, almeno al simulatore” ha aggiunto analizzando la RB21. “Naturalmente, il mio modo di impostare la vettura è probabilmente diverso da quello di Max. Voglio sviluppare il mio assetto per la vettura, comprenderlo al meglio e arrivare gradualmente ad essere veloce a partire dalla FP1” ha chiosato il nipponico. Sicuramente non solo lui, ma anche tutta la Red Bull dovrà mettersi al lavoro per trovare una soluzione per questa vettura “capricciosa” che a lungo andare potrebbe mettere in difficoltà anche Verstappen e complicare la sua lotta al titolo. Proprio per questo motivo, lo scorso giovedì nella sede di Milton Keynes si è tenuta una riunione per analizzare cosa non stia funzionando sulla RB21, a cui ha presenziato anche l’olandese.

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