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Dopo Adrian Newey, la Red Bull perde un'altra figura apicale. Jonathan Wheatley, il direttore sportivo della scuderia di Milton Keynes, lascerà la scuderia per diventare team principal di Audi in Formula 1. La conferma è arrivata da una nota diffusa dalla Red Bull, in cui si spiega che Wheatley rimarrà nel suo ruolo fino al termine della stagione 2024, per poi osservare il consueto periodo di gardening - il riposo forzato cui sono costretti i top manager in F1 quando cambiano team - il prossimo anno.
Nella nota, la Red Bull, dopo aver augurato il meglio a Wheatley per il prosieguo della sua carriera, definisce la sua uscita "un'opportunità per una promozione interna", nel contesto di una scuderia che "vanta una forza e una profondità notevole". Sembra un'excusatio non petita, da parte di un team che sembra attraversare un momento non semplice della sua storia in F1. Se in pista la RB20 non è più la vettura da battere, internamente alla scuderia si intuiscono spaccature non sanate che erano emerse in superficie con lo scoppio del caso Horner a inizio anno.
Proprio Wheatley era stato indicato come potenziale sostituto di Horner quando si riteneva possibile un suo addio al team. Così non è stato, e ora il direttore sportivo della Red Bull ha trovato una collocazione prestigiosa, seppur nel contesto di un progetto i cui recenti cambi al vertice fanno intuire qualche crepa. Resta da capire chi sostituirà Wheatley, e, soprattutto, se ci saranno altre defezioni importanti in una scuderia che sembra sempre di più un gigante dai piedi di argilla.