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La notizia era nell'aria già da tempo, e ora è arrivata l'ufficialità: Red Bull a partire dalla stagione 2019 monterà propulsori Honda. Finisce, dunque, la collaborazione con Renault, iniziata nel 2007. Dopo un periodo di grandi successi, con i titoli consecutivi colti dal 2010 al 2013, sono arrivati tempi difficili, con conflitti aperti tra il team di Milton Keynes e la casa della Losanga. Il contratto siglato ha la durata di due stagioni.
Chi aveva visto nella fornitura di motori Honda alla Toro Rosso una prova generale per l'eventuale sfruttamento dei propulsori nipponici da parte della Red Bull ha avuto l'intuizione giusta. Dopotutto, il binomio Toro Rosso-Honda sta funzionando bene, e i problemi di affidabilità delle power unit Honda visti nelle tre stagioni con la McLaren sembrano essere spariti.
La Red Bull si trova al momento in terza posizione nella classifica costruttori. Daniel Ricciardo ha regalato due vittorie al team di Milton Keynes, in Cina e a Montecarlo. La bontà del pacchetto aerodinamico è evidente, ma alla Red Bull manca ancora qualcosa in termini di potenza. Che il passaggio ai motori Honda permetta di colmare questa differenza? Lo scopriremo il prossimo anno.
«Siamo rimasti impressionati positivamente dall'impegno di Honda in Formula 1, dai progressi rapidi che hanno avuto recentemente con la nostra scuderia affiliata, Toro Rosso, e dalla loro grande ambizione, uguale alla nostra», ha dichiarato il team principal della Red Bull, Christian Horner.