F1. Red Bull e Perez ai titoli di coda: Abu Dhabi sarà l'ultima da titolare. Tsunoda, Lawson e Hadjar si giocano il posto

F1. Red Bull e Perez ai titoli di coda: Abu Dhabi sarà l'ultima da titolare. Tsunoda, Lawson e Hadjar si giocano il posto
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Il Gran Premio di Abu Dhabi, ultimo round stagionale della F1, sarà l'ultimo di Sergio Perez da titolare per la Red Bull. Derby in RB tra Lawson e Tsunoda per il sedile di Milton Keynes. Briatore resta a guardare per avere Colapinto in Alpine pensando già al dopo Jack Doohan. Ecco la situazione mercato piloti
2 dicembre 2024

Dopo il Qatar, per la Formula 1 è già tempo di volare a Yas Marina, dove si terrà l’ultimo appuntamento stagionale, sede anche del match point finale tra la McLaren e la Ferrari per il titolo Costruttori. All’ultimo giro del Gran Premio di Abu Dhabi, dunque, ci saranno i titoli di coda di uno dei campionati più serrati degli ultimi anni; ad avere fine, però, non sarà solamente la stagione, ma anche diversi rapporti tra team e piloti. Alcuni sono stati già confermati da mesi, come Carlos Sainz e il team di Maranello, Lewis Hamilton e la Mercedes, Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen con la Haas, Zhou Guanyu e Valtteri Bottas e la Haas, ed altri che invece si sono già detti addio come Esteban Ocon e Alpine. A questa lunga lista si potrebbe aggiungere anche il nome di Sergio Perez, destinanto questo weekend a disputare l’ultima gara da pilota titolare per la Red Bull.

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Quella del messicano è stata un’annata disastrosa. Un’altalena di prestazioni che ha sempre fatto pendere l’ago della bilancia in negativo. Problemi in qualifica rimanendo fuori diverse volte già nel Q1, conseguenti rimonte che non sempre hanno avuto esiti positivi; pochi punti rosicchiati e molteplici ritiri. Tutto questo, nonostante i primi Gran Premi in top-5 o sul podio insieme a Max Verstappen, ha influito pesantemente sulla disfatta della Red Bull nel campionato Costruttori che concluderanno solamente in terza posizione dopo due anni di assoluto dominio. Sicuramente la squadra di Milton Keynes, capitanata da Christian Horner, quest’anno non è stata in grado di fornire una monoposto all’altezza ai suoi due alfieri, che hanno faticato e non poco a trovare un punto di equilibrio che ancora oggi, giunti ormai all’ultimo appuntamento del calendario, continua ad oscillare sessione dopo sessione, costringendo l’intero team a fare il doppio del lavoro. Una situazione completamente opposta rispetto a quella del 2023, annata in cui solamente una volta una vettura progettata da Adrian Newey, che a partire da marzo 2025 si metterà al lavoro per Aston Martin, non è salita sul gradino più alto del podio (GP di Singapore vinto da Carlos Sainz con Ferrari).

Ma se da una parte Max Verstappen è riuscito comunque ad astrarre il massimo dal potenziale a sua disposizione, conquistando otto vittorie che gli hanno regalato matematicamente il quarto titolo mondiale piloti consecutivo contro la McLaren di Lando Norris, dall’altra c’è Sergio Perez. Brancola nel buio ormai da mesi il messicano che si è unito alla causa della Red Bull nel 2021, con una chance irripetibile, arrivata dopo la vittoria di Sakhir 2020, per un pilota che era arrivato all’ultima gara dell’anno senza un sedile per la successiva stagione. Ma la fiducia continuamente riposta in lui da Christian Horner è ormai giunta alla fine. Nonostante la certezza di avere un posto assicurato almeno fino al 2025, con il contratto biennale, uno 1+1, firmato nel mese di maggio, il messicano si trova ormai ai titoli di coda, almeno come pilota titolare. “Secondo molteplici fonti, la Red Bull ha deciso di lasciare a casa Pérez dopo la gara di domenica prossima a Yas Marina” ha riportato la testata americana ESPN.

Il sedile di Perez è stato costantemente a rischio durante l’intera stagione dati i risultati ben al di sotto delle aspettative, tanto che già in estate, al rientro dalla pausa estiva, si era ipotizzato di un cambio in corsa con Daniel Ricciardo o Liam Lawson al fianco di Max Verstappen. Christian Horner ha comunque deciso di proseguire con il numero #11, complici anche dei numerosi sponsor messicani che hanno spinto per averlo in Red Bull anche in futuro. Però, difronte ad un mondiale perso e la dirigenza Red Bull con all’imprenditore thailandese Chalerm Yoovidhya, detentore del 51% delle quote dell’azienda, e a Mark Mateschitz, figlio del fondatore della scuderia, scomparso nel 2022, a fare pressione per risolvere la situazione, è inevitabile la necessità di un cambio di rotta. Sembra, dunque, quasi del tutto certo che la gara di Abu Dhabi sarà l’ultima del messicano a bordo di una monoposto del team austriaco. Il suo futuro, però, potrebbe comunque proseguire a Milton Keynes. Quando Daniel Ricciardo è stato appiedato, la Red Bull gli aveva proposto di restare con un ruolo di ambasciatore nel mondo del marchio. L’australiano ha però preferito tagliare tutti i ponti con quello che è stato il suo ultimo capitolo da pilota di Formula 1. Adesso Horner ed Helmut Marko, per evitare di pagare anche la grossa cifra di buonauscita, potrebbero offrire tale proposta a Sergio Perez, continuando allo stesso tempo ad usufruire anche delle ingenti somme versate nelle tasche della Red Bull dagli sponsor messicani.

L'effetto domino dell'addio di Perez: Lawson, Tsunoda, Colapinto, Hadjar e Doohan

A questo punto la domanda è: chi prenderà il suo posto il prossimo anno? Sicuramente in testa alla lista ci sono Liam Lawson e Yuki Tsunoda, impegnati in un derby faentino. È dunque presumibile che sarà uno dei due a prendere il sedile al fianco di Max Verstappen. Ma davanti nella lotta vi è il neozelandese che deve ancora rinnovare con la Visa Cash App RB e visto di buon occhio da Helmut Marko, il super consulente della Red Bull. Invece, il giapponese ha già esteso la sua presenza con RB, ma continua a pesare sulla sua testa l’incognita Honda. Ricordiamo infatti che il numero #22 è stato portato in Formula 1 dalla Casa nipponica che a partire dal 2026 non fornirà più motori alla Red Bull, che ha preferito Ford, ma ad Aston Martin. 

Con l’effetto domino dell’addio di Perez, si innesca anche un giro di mercato non indifferente. In pole position per un sedile a Faenza vi era fino a poco tempo fa Franco Colapinto, agli sgoccioli con la Williams dato che, già dai test post-stagionali di Yas Marina, arriverà Carlos Sainz. Ma con i recenti incidenti, di cui l’ultimo proprio la scorsa domenica a Qatar, anche da incolpevole, Helmut Marko avrebbe perso l’interesse nei confronti del giovane argentino. Stesso feeling anche da parte di Flavio Briatore che ha deciso di lasciare a casa Esteban Ocon già per il Gran Premio di Abu Dhabi mettendo alla prova per la prima volta Jack Doohan che avrebbe dovuto vestire il ruolo di pilota titolare il prossimo anno. L’australiano, tuttavia, dovrà dimostrare di meritarsi fin da subito la possibilità al fianco di Pierre Gasly perché questa potrebbe essere una tattica di Briatore per convincere i vertici di Alpine a pagare il cartellino di 20 milioni di Colapinto. Tornando alla situazione in casa Red Bull, entra in vita anche la candidatura di Isack Hadjar, giovane talento del programma giovani di Milton Keynes, e prossimo a conquistare il titolo piloti in Formula 2, ma che dovrà prima battere Franco Colapinto, che vedremo nel 2025 in Kick Sauber al fianco di Nico Hulkenberg.

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