F1. Red Bull a rischio con il budget cap: ecco perchè McLaren e Ferrari possono approfittarne

F1. Red Bull a rischio con il budget cap: ecco perchè McLaren e Ferrari possono approfittarne
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Mara Giangregorio
Red Bull rischia di avere problemi per via del budget cap, soprattutto dopo i danni alla monoposto di Sergio Perez al GP di Monaco che leveranno fondi agli sviluppi. Ecco perché McLaren e Ferrari possono approfittarne e trarne vantaggio
1 giugno 2024

Budget cap, ci risiamo. La stagione 2024 è sostanzialmente ripresa esattamente come era terminata la precedente con la Red Bull a dettare il passo, dentro e fuori dalla pista. Eppure, qualcosa è cambiato. I campioni del mondo non sono riusciti ad imporsi sugli avversari con ampio margine come accaduto durante lo scorso campionato, mentre gli avversari, Ferrari e McLaren, hanno recuperato terreno. A mettere in crisi la squadra di Milton Keynes, però, potrebbe essere anche il limite di spesa imposto dalla FIA, che potrebbe costringerli a fare un passo indietro negli sviluppi per sopperire alle ingenti somme spese in riparazioni dei danni, soprattutto dopo l’incidente di Sergio Perez al Gran Premio di Monaco, che ha ridotto la sua RB20 in una vettura da ricostruire praticamente da zero.

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Prima che la stagione iniziasse era già nell’aria del paddock la quasi sicurezza che la stagione 2024 non sarebbe stata una replica della precedente. È un dato di fatto che, dopo tre anni con lo stesso regolamento tecnico, le prestazioni dei vari team andassero a convergere, riducendo anche il gap che la Red Bull aveva costruito. Vincere 23 Gran Premi sui 24 in calendario era inevitabilmente un’impresa irrepetibile e le speranze, non solo degli avversari, ma anche della Formula 1, sono diventate realtà. Siamo giunti ormai al mese di giugno con otto appuntamenti disputati e la squadra di Milton Keynes ha vinto con Max Verstappen “solamente” cinque gare, tra cui quella di Imola ma solamente per un soffio. Le restanti tre sono state conquistate dalla Scuderia Ferrari, in Australia con Carlos Sainz e a Monaco con Charles Leclerc, e dalla McLaren, a Miami con Lando Norris. Il dominio Red Bull, dunque, non è terminato ma i distacchi si stanno riducendo in maniera impressionante.

Gli aggiornamenti Red Bull non funzionano mentre Ferrari e McLaren guadagnano

La monoposto RB20, completamente rivista rispetto alla precedente, è sicuramente una vettura forte e vincente, ma non più imbattibile, che può essere messa in crisi, soprattutto su piste come quelle di Imola e Monaco, dove la presenza dei cordoli e la giusta interpretazione del passaggio su di essi mostra tutti i punti deboli. Non sarà neanche un caso il richiamo di Adrian Newey in pista, dopo che era stato annunciato il suo addio al reparto corse della Red Bull un mese fa a Miami, in teoria suo ultimo Gran Premio in presenza, e alla sede di Milton Keynes a Marzo 2025. Era nel box della squadra austriaca Montecarlo e Christian Horner ha giustificato la sua presenza per motivi commerciali, eppure vederlo steso a terra per controllare il fondo della vettura di Max Verstappen, che si era fortemente lamentato del bilanciamento paragonandola ad un canguro, fa pensare che la situazione sia più grave del previsto. A far scattare l’allarme di Pierre Waché ed Horner, però, è un altro indizio. Gli aggiornamenti portati finora non hanno migliorato la situazione, anzi.

Le novità tecniche, invece, portate da Ferrari e McLaren hanno avuto l’effetto sperato. Gli sviluppi portati dalla squadra di Woking prima a Miami e poi ad Imola hanno permesso a Lando Norris ed Oscar Piastri di fare il salto di qualità avvicinandosi, non solo alla Ferrari, ma anche alla Red Bull. Stesso discorso vale per il team di Maranello che, con la SF-24, è riuscito a portarsi a soli 24 punti di distanza dai campioni del mondo in classifica costruttori e Charles Leclerc alle spalle di Max Verstappen in quella piloti. Dunque, possiamo dire che l’alleanza tra il team di Andrea Stella – Zak Brown e il team di Frédéric Vasseur ha avuto i suoi effetti. La conferma arriva anche da quanto accaduto in pista lo scorso weekend a Montecarlo. Max Verstappen non è riuscito ad andare oltre alla sesta posizione di partenza e di arrivo, senza mai entrare in lotta con la Mercedes di George Russell che gli era davanti, mettendosi anche a rischio sorpasso da parte di quella di Lewis Hamilton con un undercut, andato in fumo per degli errori di comunicazione all’interno della squadra di Toto Wolff. Nella parte box di Sergio Perez la situazione è addirittura peggiore. Solamente 18esimo nelle qualifiche e costretto al ritiro nel corso del primo giro per un incidente con le due Haas di Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen che hanno completamente distrutto la sua monoposto.

Budget Cap: Red Bull rischia di mettere fine agli sviluppi

È proprio questo che dovrebbe fortemente preoccupare la Red Bull: i costi dei danni. Ricordiamo infatti che i team di Formula 1 devono rispettare il budget cap, ovvero un limite di spesa, con cui hanno avuto a che fare già in passato, che equivale per questo 2024 a poco più di 142 milioni di dollari, ed una parte di essi va destinata agli aggiornamenti, ed una "paracadute" per le emergenze, come gli incidenti. I danni riportati dalla RB20 di Sergio Perez a Monaco, secondo le stime di Helmut Marko, si avvicinano intorno ai 2-3 milioni di dollari e gran parte della stagione ancora da disputare. Queste cifre potrebbero impattare dunque sul budget destinato agli sviluppi, che potrebbero interrompersi nella seconda parte di mondiale. Di questo problema, invece, non si devono preoccupare McLaren e Ferrari, che possono continuare a spingere nello sviluppo della vettura ed avere anche un altro piccolo vantaggio, almeno su carta.

A fine mese, infatti, osservando gli assetti dell'attuale classifica costruttori, la FIA assegnerà le restanti ore di sviluppo da dividere tra la Computational Fluid Dynamics e la galleria del vento. Nel corso di questo giugno ci saranno altri tre Gran Premi, Canada, Spagna ed Austria, che potrebbero non stravolgere l’attuale ordine che vede Red Bull in testa con Ferrari e McLaren alle spalle. Salvo colpi di scena, gli austrici avranno solamente il 70% delle ore a disposizione, meno rispetto ai rivali. Questo fattore, oltre alla pressione interna al team che si trova a gestire una situazione abbastanza complicata, accettuata dall'addio di Adrian Newey, potrà sicuramente riaccendere la lotta ai mondiali, soprattutto quello costruttori dato che Red Bull si trova a poter contare solamente su un pilota in quanto Sergio Perez non riesce a tenere il passo di Max Verstappen. Le sorti del proseguo della stagione, dunque, sono tutti in mano a Ferrari e McLaren che dovranno sfruttare al meglio le debolezze del team di Milton Keynes.

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