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La vittoria di Kimi Raikkonen nel Gran Premio degli Stati Uniti di quest’anno, conseguita a 39 anni suonati, è un’anomalia nella Formula 1 di oggi, in cui la tendenza dal punto di vista anagrafico è diametralmente opposta, con piloti sempre più giovani a debuttare nella categoria, seguendo l’esempio di Max Verstappen. Non è sempre stato così: sono stati molti nella storia i driver maturi ad aver conseguito risultati di rilievo nel Circus.
Il “nonno” di tutti i piloti è Louis Chiron: il monegasco aveva addirittura 55 anni e 292 giorni quando prese il via del Gran Premio di Monaco del 1955. All’epoca non si trattava di un’anomalia, visto che molti dei driver che si cimentavano nelle corse erano maturi. Lo testimonia il fatto che la top ten dei più agé ad aver corso un GP sia costituita interamente da over 50. Tra questi, c’è anche l’italiano Luigi Fagioli.
Fagioli, menzionato nella celebre canzone di Lucio Dalla, Nuvolari, detiene il primato come pilota più anziano ad aver vinto un GP in Formula 1, nel 1951, in Francia: in quell’occasione, Fagioli condivise la sua Alfa Romeo 159A con Juan-Manuel Fangio. Fagioli fu anche parte del podio più agé in assoluto, quello del Gran Premio della Svizzera del 1950: Nino Farina, Fagioli, e Louis Rosier avevano un’età media di 46 anni e 274 giorni.
Proprio Farina, secondo nella classifica dei vincitori di gare più agé – aveva 46 anni e 276 giorni quando tagliò il traguardo davanti a tutti nel GP di Germania del 1953 – si trova al secondo posto anche in un’altra lista, quella dei campioni del mondo più vecchi. Farina si impose sulla concorrenza nel primo campionato della storia della Formula 1, nel 1950, all’età di 43 anni e 308 giorni.
Il più vecchio in assoluto a vincere il mondiale fu Juan-Manuel Fangio: l’argentino colse la quinta iride della sua carriera nel 1957, a 46 anni e 41 giorni. Nulla in confronto all’impresa di Gabriele Tarquini ai giorni nostri: il Cinghio ha recentemente vinto il titolo nel WTCR a 56 anni e 259 giorni, migliorando il suo stesso record in termini di longevità sportiva in un campionato della FIA stabilito nel 2009.
Tra i piloti maturi a vincere un mondiale troviamo anche Jack Brabham: l’australiano colse l’ultimo titolo della sua carriera, nel 1969, a 40 anni e 155 giorni. In tempi più recenti, precisamente nel 1992, il britannico Nigel Mansell si laureò campione del mondo a 39 anni e 8 giorni, grazie alla netta superiorità della Williams in quella stagione. Mansell è il pilota della storia ad aver disputato il maggior numero di stagioni in F1 prima di vincere il mondiale, ben 13.
Per quanto riguarda invece le pole position, il più anziano della storia ad averne colta una è uno dei mattatori di queste classifiche, Nino Farina: aveva 47 anni e 79 giorni quando ottenne la partenza al palo nel GP dell’Argentina del 1954. Sempre in Argentina, ma quattro anni dopo, Juan-Manuel Fangio divenne il secondo poleman più agé di sempre, con i suoi 46 anni e 290 giorni. In questa classifica si sarebbe inserito anche Michael Schumacher, se non fosse stato squalificato dopo aver colto la pole nel GP di Monaco del 2012, a 43 anni suonati.
Per potersi permettere il lusso di battere questi record Max Verstappen, il più giovane di sempre a debuttare in Formula 1, a 17 anni e 166 giorni, dovrebbe essere protagonista di una carriera infinita, più di quella di Rubens Barrichello, con 322 GP all’attivo nell’arco di 18 anni, dal 1993 al 2011, o di Fernando Alonso, con 312 corse dal 2001 al 2018.
La passione, dopotutto, non ha età. Louis Chiron, non contento di aver corso un GP a 55 anni, ci riprovò tre anni dopo, nel 1958, sempre nella sua Monaco: in questa occasione, però, non riuscì a qualificarsi per la corsa. Difficile che Raikkonen, con i suoi 39 anni, abbia voglia di provare a battere questo record, destinato con tutta probabilità a resistere nel tempo. Ma mai dire mai.