F1. Quattro zone DRS a Melbourne: come condizioneranno la lotta in pista?

F1. Quattro zone DRS a Melbourne: come condizioneranno la lotta in pista?
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La FIA ha confermato ben quattro zone DRS per il Gran Premio d'Australia 2022 di Formula 1. Ma come potrebbero condizionare le lotte in pista?
6 aprile 2022

Il restyling del circuito di Albert Park, su cui sarà disputato il Gran Premio d’Australia 2022 di Formula 1, porta con sé una decisione record da parte della FIA. Saranno infatti ben quattro le zone DRS del tracciato di Melbourne. Sono posizionate sul rettilineo di partenza e nei tratti verso curva 3, le rapide curve 9/10, e curva 11, l’ex curva 13. La decisione di disporre di così tante zone DRS ha indotto molti a pensare che si possa verificare un nuovo episodio della guerra strategica sull’impiego del dispositivo per agevolare i sorpassi vista nei primi due appuntamenti stagionali tra Charles Leclerc e Max Verstappen. Ma sarà davvero così?

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Per capirlo, bisogna innanzitutto guardare alle caratteristiche del tracciato. La pista di Albert Park, nel 2018, fu la prima ad adottare tre zone DRS, nel tentativo di aumentare i sorpassi in pista. Una scelta riconducibile alle difficoltà nei sorpassi, ma che non ha sortito gli effetti sperati, dato che, nelle due edizioni più recenti, le manovre si contavano sulle dita di due mani, a voler essere generosi. Scaturisce proprio da qui la decisione di modificare la pista, per adeguarla a standard più moderni rispetto a quelli - rimasti invariati negli anni - in auge all’epoca in cui il tracciato fu messo a punto, a metà anni Novanta. 

Con il restyling, la pista di Melbourne è approdata nel presente della F1, grazie all’aumento della velocità media e, soprattutto, della larghezza del tracciato in molti punti. Ma pur trattandosi di un facelift sostanzioso, in grado di facilitare i sorpassi, sarà difficile trovarsi in una condizione di sovrabbondanza di manovre. E, soprattutto, di botta e risposta come quelli visti a Sakhir e a Jeddah. Lo impedisce la stessa natura delle zone DRS. O meglio, dei detection point, i punti in cui il pilota che segue deve transitare a meno di un secondo di distacco dal rivale che lo precede per poter successivamente sfruttare il DRS.

Nonostante le zone DRS siano quattro, i detection point sono solo due. Se un pilota dovesse subire un sorpasso nella prima zona, quindi, non avrebbe modo di impiegare il DRS nella seconda. Si tratta di una situazione molto diversa rispetto a Sakhir, pista che prevede due detection point diversi per la zona DRS del rettilineo e quella verso curva 4. I piloti che avessero effettuato un sorpasso impiegando il DRS dopo la curva 14 si sarebbero trovati in una condizione di svantaggio, non avendo la possibilità di utilizzare il sistema nel tratto che porta a curva 4 e arginare un potenziale tentativo di controsorpasso.

Una posizione di vulnerabilità, questa, con cui Charles Leclerc e Max Verstappen hanno saputo giocare strategicamente nei primi due appuntamenti dell’anno. Nonostante la sovrabbondanza di zone DRS, a Melbourne non sarà possibile impiegare questa tattica. L’unico effetto della possibilità di usare il DRS generosamente potrebbe essere quello di vedere sorpassi marcatamente artificiali, senza possibilità di risposta. Ma la prova del nove la avremo solo all’atto pratico in pista domenica, quando in Italia sarà l’alba.  

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