F1. Quanto conta davvero il primo posto di Fernando Alonso nelle FP2 in Arabia Saudita?

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Fernando Alonso ha colto il miglior tempo nelle FP2 del Gran Premio dell'Arabia Saudita. È solo un lampo del giovedì o c'è qualcosa di più?
7 marzo 2024

Quali sono i veri valori in campo a Jeddah? Per scoprirlo bisogna andare oltre la classifica dei tempi delle FP2 del Gran Premio dell’Arabia Saudita 2024 di Formula 1, al cui comando troviamo Fernando Alonso. Così come è stato in Bahrain, anche in questo caso la seconda sessione di prove libere è l’unica indicativa, perché si svolge in condizioni simili a qualifica e gara. Le somiglianze tra le piste, però, finiscono qui. In Bahrain a essere messo alla prova era il retrotreno, qui è l’avantreno. E c’è una grande differenza in termini di asfalto. A Sakhir è estremamente abrasivo, a Jeddah è parecchio liscio.

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Direttamente legata a quest’ultima caratteristica è la possibilità per le scuderie di estremizzare l’altezza da terra. Più ci si avvicina all’asfalto, più si estrae performance. La velocità media elevata della pista, però, fa sì che con l’aumento della deportanza generata si riveda il porpoising, inconveniente di cui diversi piloti si sono lamentati in pista. Tra i più vocali in questo senso sicuramente c’è Lando Norris, apparso molto infastidito dall’effetto collaterale delle monoposto di questa era tecnica.

Dal punto di vista delle scelte in termini di assetto, la Mercedes si è presentata in pista molto scarica, come suggerisce l’efficacia della W15 sul lungo dritto di Jeddah. George Russell si è dimostrato molto più efficace di Lewis Hamilton, che sembra non aver trovato ancora la quadra con la sua W15. Che, peraltro, si è ammutolita per un calo di potenza verso la fine della sessione. La Ferrari, invece, ha optato per una configurazione più carica, scelta evidenziata dall’efficacia della SF-24 nella tortuosa sezione della pista da curva 4 a curva 10 rispetto alla concorrenza. Dalle parole di Fred Vasseur dopo la fine della sessione, sembrerebbe di intuire che la Ferrari volesse fare delle verifiche con i piloti per deliberare l’assetto che vedremo domani, probabilmente estremizzandolo volutamente.

Fernando Alonso, dal canto suo, ha acceso il monitor dei tempi sul giro secco con le soft. Va detto che anche la scorsa settimana Alonso, pur non avendo un grande feeling con la vettura, è riuscito a tirare fuori un crono molto interessante in qualifica, nonostante la prestazione al sabato non sia mai stato il suo punto forte. Inoltre, stando alle parole di Alonso in Bahrain, l’Aston Martin nelle libere tende a mostrare qualcosa in più sul giro secco rispetto alla concorrenza, con una buona dose di aggressività di motore. La simulazione sul passo gara non è particolarmente entusiasmante, ma su una pista cittadina la qualifica ha un peso notevole.

Anche se non si sono visti sul giro secco, Max Verstappen e Sergio Perez hanno mostrato il ritmo migliore nelle simulazioni del passo gara. L’olandese, manco a dirlo, è stato il più efficace nei long run, mentre Perez ne ha messo a segno uno molto lungo. Leclerc, invece, ha effettuato un long run con le soft, in cui ha ben figurato. Difficile giudicare il degrado in casa Mercedes, vista la lunghezza contenuta della simulazione, mentre Alonso, come anticipato prima, sembra arretrato nel passo gara.

C’è anche la questione traffico da prendere in considerazione. Oltre a un vistoso impeding di Lewis Hamilton su Carlos Sainz e Logan Sargeant, via radio si sono sentite parecchie altre lamentele. La gestione degli outlap nei confronti di chi è impegnato in un giro lanciato è tutt’altro che secondaria, su una pista cittadina veloce come questa, a maggior ragione in qualifica. In ogni caso, su una pista cittadina come quella di Jeddah l’evoluzione della pista è molto spiccata, e continuerà anche nel prosieguo del weekend.

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