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Sarà che a Miami la maggioranza della popolazione parla perfettamente lo spagnolo e che moltissimi sono immigrati da Cuba, Messico, Colombia e zone limitrofe, ma vedere i primi tre in qualifica tutti di lingua spagnola, forse è un caso, di sicuro una coincidenza divertente. Sergio Perez primo, Fernando Alonso secondo e Carlos Sainz terzo: un trio ispanico nella località più ispanica degli USA. E il tutto grazie a un errore di Charles Leclerc che 24 ore dopo aver stampato la sua Ferrari in prove libere, nelle qualifiche fa esattamente il bis: stessa curva, stesso problema. E stesso risultato triste, ovvero superlavoro per i meccanici.
Che non fosse giornata si era capito subito, specialmente dopo che Sainz con la stessa Ferrari, era sempre davanti. Nervosismo senza dubbio, problemi di assetto che lo spagnolo ha risolto e lui no. Fatto sta che a distanza di tempo, gli errori sono sempre quelli e questo fa pensare. Senza la sua uscita, però, non ci sarebbe stato uno schieramento pazzerello. Perché Verstappen, autore di uno svarione nel primo tentativo, nel secondo è rimasto bloccato dalla bandiera rossa per il recupero della Ferrari di Leclerc e così la classifica è stata congelata perché con un minuto e mezzo da recuperare, su una pista da 1 e 27 circa, era del tutto inutile e così Perez in pole, la terza della carriera, Verstappen nono, in un duello tutto Red Bull che vede i due alfieri staccati di 6 lunghezze e con il messicano davanti, la classifica finale potrebbe riservare qualche sorpresa, così come Alonso che si è messo dietro una Ferrari (anzi due, ma Leclerc era stato sempre più veloce di Nando nel week end. Si sta divertendo, la macchina gli piace, tira quando serve e poi con l’esperienza è lì davanti.
Esperienza che non è bastata a Hamilton, 13 tempo, infuriato per non aver portato la Mercedes in Q3, cosa fatta da Russell che parte sesto. Di sicuro su questo tracciato la Ferrari aveva qualcosa in più che non è stato capitalizzato, perché a vedere le squadre clienti, troviamo Magnussen in quarta piazza con la Haas e Bottas decimo con l’Alfa Romeo, prima volta nell’anno che finisce in Q3. E senza errori anche Hulkenberg e Zhou sarebbero stati più avanti. Ergo, quando vanno forte i team clienti, vuol dire che il motore c’è ma se si va a sbattere, il problema rimane e si ingrandisce. Il settimo posto in griglia di Leclerc potrebbe però diventare qualcosa di più, perché se i meccanici devono sostituire qualche pezzo di troppo, probabile che il monegasco parta dai box o subisca qualche penalizzazione. Lo scopriremo durante la notte quando le vetture saranno in parco chiuso.