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JEDDAH – Nel mezzo del cammin di nostra vita, ve lo ricordate? Era l’inizio della Divina Commedia di Dante e con quello che succede alla Ferrari sembra proprio calzare a pennello. Perché nel mezzo dello sviluppo della loro vettura, si sono trovati in una selva oscura che la diritta via era smarrita. Ci pensa però Leclerc col secondo tempo a 155 millesimi dalla Red Bull di Perez a far intravedere quello spiraglio di luce che potrebbe riportare nel paradiso della F.1 il marchio più amato dai tifosi. “Ho fatto un giro perfetto e più di così non si poteva tirare fuori, specialmente dopo i problemi incontrati nei due giorni di prove.
Red Bull sembra di un altro pianeta per cui mi consolo col distacco minimo che sono riuscito a prendere e per la gara c’è poco da dire, solo da spingere al massimo e ottenere il miglior risultato possibile” ha detto Leclerc dopo la qualifica. Intanto la due giorni di prove araba è stata un alternanza di sofferenza e problematiche varie che hanno colpito pure Max Verstappen, 15, alle prese con un cedimento meccanico in pieno rettilineo: “Engine, engine” motore, motore, ha detto via radio, anche se poi il rumore di ferraglia per strada si è accompagnato a un cambio bloccato in settimana marcia, segno che forse c’è altro in gioco. In ogni caso la griglia di Jeddah è da incorniciare: seconda pole di fila per Perez su questo tracciato, terzo tempo per Alonso e Aston Martin che diventa una prima fila visto che Leclerc sarà retrocesso di 10 posizioni per aver sostituito la centralina e pertanto partirà 12, non molto lontano da Verstappen, mentre davanti Russell, risalito terzo con la Mercedes, potrà ambire a un bel risultato mentre il compagno Hamilton ricalca in fotocopia l’inizio dell’anno scorso, senza dimenticare che questo tracciato da oltre 300 orari di punta si snoda in mezzo a due muretti di cementi con curve cieche: “Sarò contento se domenica sera saremo tutti di ritorno a casa sani e salvi” si è fatto scappare.
E quindi, che gara aspettarsi? Una Red Bull favorita ma la sorpresa Aston Martin è dietro l’angolo e col passo gara di Alonso, non molto lontano da Perez (in alcuni tratti del circuito era addirittura in vantaggio) la sorpresa è dietro l’angolo. Sainz, invece, rispetto a Leclerc ha sempre quei due o tre decimi in meno che con una griglia molto compatta fa la differenza fra il partire davanti o trovarsi indietro. Il quinto tempo diventa un quarto posto in griglia, seconda fila, ma non è che possa stare tranquillo visto che Stroll con la seconda Aston Martin è a fianco e le Mercedes hanno mostrato anche un passo migliore, senza dimenticare le Alpine con Ocon settimo e Gasly decimo.
La bella sorpresa della giornata è senza dubbio Oscar Piastri, un italo-australiano che dimostra piede, tenacia e bravura. Il compagno Norris è rimasto fuori dalla Q3, lui parte in quarta fila, nonostante sia al secondo GP della vita. Insomma, anche se non hai la miglior macchina del mondo, se hai i numeri giusti, in qualche modo li fai vedere. Deludente Alfa Romeo, fuori dalla Q3 con Zhou 11 e Bottas 14, con la Haas motorizzata Ferrari sembrano tutte la fotocopia di quanto accade a Maranello. Forse sarà un caso o forse no, di sicuro qualcosa di rivedere c’è.