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C’è chi prosegue la fila di pole position e risultati positivi, come Max Verstappen, che ottiene la pole davanti al pubblico di casa in Olanda e chi, come Leclerc, finisce in una spirale che lo porta sempre più in basso. Su una pista bagnata all’inizio e asciutta sul finire, le sorprese non sono mancate. In positivo, oltre al solito Verstappen, gli “eroi” di Zandvoort si chiamano Norris, secondo, Russell terzo e Albon quarto con una Williams rinata che sembra quella del passato dopo quattro stagioni da Cenerentola della F.1.
Un Alonso, quinto, che torna costantemente al vertice e lo fa nel giorno delle condizioni più difficili. C’è poi una Ferrari che con Sainz, sesto, ma a oltre un secondo da Verstappen e un Leclerc nono, ma con macchina stampata contro le barriere, fa capire come quella spirale verso il basso sta rischiando di travolgere non solo la squadra, alla ricerca di un futuro da protagonista, ma anche chi, al volante, dovrebbe avere la lucidità e la freddezza per approfittare di situazioni anomale come quelle olandesi. Invece no: Leclerc ha collezionato uscite a ripetizione alla prima curva, complice un asfalto viscido (appena rifatto) che con la pioggia era una trappola per tanti (da Verstappen a Ocon, da Sainz a Magnussen, Stroll, Albon Hamilton e altri sono finiti tutti lunghi nella via di fuga).
Ma gli errori sono proseguiti anche in altre parti del tracciato, segno di una macchina difficile da guidare, ma anche di una mancanza di lucidità nei momenti cruciali visto che Sainz, senza strafare, riusciva se non a stare davanti a Leclerc a non beccarsi distacchi abissali. L’uscita in Q3, al di là del danno limitato, è il sintomo di una macchina che con gomme fredde non gira proprio e l’uscita di pista in quel modo è sembrata perlomeno strana. Strana per un pilota che dovrebbe capire che le gomme non sono in temperatura e che serviva un minimo di cautela in più. Va bene spingere sempre al massimo, e a Leclerc va il merito di provarci sempre, ma ci sono circostanze in cui è fondamentale capire cosa succede e non spingere e basta. Strano davvero.
Come strano è stato il comportamento della vettura per tutte le sessioni, con l’aggravante che auto come la Williams hanno dettato legge, le McLaren con Norris, secondo a mezzo secondo da Verstappen, e Piastri, Alonso e Russell, ovvero non solo una Red Bull davanti, sono stati tutti davanti.
Le premesse erano diverse e alla vigilia di Monza, fra sette giorni, presentarsi con un risultato negativo non è certo il massimo per la gara di casa. E parlando di stranezze mettiamoci anche Hamilton, soltanto 13. che rispetto a Russell è sempre stato indietro e oltre a lamentarsi del traffico, è stato pure oggetto di critiche da parte di Tsunoda per essere stato a sua volta di ostacolo ad altri.
Tornando invece alla pole di Verstappen, più che il giro veloce (con Perez con la stessa macchina a oltre 1.3 secondi dal leader e solo in settima posizione) è il distacco inflitto a Norris: “Veramente non mi ha stupito – ha detto l’inglese della McLaren – perché Max aveva tutto per farlo un tempo simile e anche se la pista è corta, non mi ha stupito questo distacco, complice un mio errore nel secondo settore”.
Per la gara le previsioni meteo danno le stesse condizioni del sabato, quindi prepariamoci a una corsa ricca di sorprese.