F1. Piloti coesi nel supportare Hamilton. Alonso e Verstappen compresi

F1. Piloti coesi nel supportare Hamilton. Alonso e Verstappen compresi
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Nella conferenza stampa di Silverstone a tenere banco è stata l'onda lunga dei commenti di Nelson Piquet su Lewis Hamilton. E il fronte dei piloti è coeso. Alonso e Verstappen compresi
30 giugno 2022

Non capisco perché continuiamo a dare spazio a queste voci vecchie. Discutono del nostro sport mentre ci stiamo orientando in una direzione completamente differente. Non rappresenta ciò che il nostro sport è oggi e quello che vogliamo diventi in futuro”: Lewis Hamilton, nella conferenza stampa di Silverstone, ribatte in modo molto elegante ai commenti di Nelson Piquet, reo di aver utilizzato un’espressione che lui definisce “colloquiale” in portoghese brasiliano, ma che ha inevitabilmente una connotazione problematica nel contesto in cui l’ha impiegata.

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Per Hamilton non si tratta di un episodio isolato. “Sono oggetto di razzismo, critiche e negatività parte di narrazioni arcaiche da molto, molto tempo. Non è una novità per me, insomma. Credo che sia più una questione di carattere generale”. A due anni “da quando molti di noi si inginocchiarono alla prima gara stagionale in Austria”, “stiamo ancora affrontando questa sfida”, puntualizza Lewis. Che non è solo nelle sue battaglie, come dimostra il sostegno dei suoi colleghi. Compreso Fernando Alonso, suo vecchio rivale sempre duro nei suoi confronti, ma non in questo caso. “La cosa più importante per noi piloti – ha spiegato il due volte campione del mondo - è esternare il nostro supporto a Lewis. Siamo con lui”. Anche Max Verstappen, coinvolto da molto vicino nella vicenda per via del legame con Kelly Piquet, è intervenuto a sostegno di Hamilton. "Non è corretto usare questi termini. Ma credo che parta tutto dalla giusta educazione dei più giovani a scuola e a casa. Devono imparare da piccoli che certe cose non sono ammissibili. È quello su cui Lewis e la F1 stanno lavorando. E tutti noi piloti li supportiamo"

Tra i maggiori sostenitori delle cause perorate da Hamilton c’è un altro veterano della F1, Sebastian Vettel. Dopo aver riflettuto sul ruolo che questa negatività ha avuto nell’esistenza di Hamilton – “probabilmente lui e la sua famiglia affrontano situazioni di questo genere da una vita” – il tedesco dell’Aston Martin ha sottolineato l’importanza di agire di fronte a questi soprusi. “Se sali su un treno o un bus e vedi accadere qualcosa di fronte a te, non è solo questione di pensare che sia sbagliato. È ora di agire. Credo che ogni forma di abuso sia da condannare. Non ci dovrebbe essere spazio per questo tipo commenti. C’è ancora molto da fare”. Mick Schumacher condivide il pensiero del suo mentore. “Ci vogliono le palle per parlare di queste cose. E chi lo fa viene seguito da molte più persone di quanto si possa pensare”. 

Interessante è il punto di vista offerto da Guanyu Zhou, forse il pilota che può comprendere meglio la situazione di Hamilton, avendo subito abusi dello stesso genere. “Con l’uso crescente dei social media, certi fenomeni si amplificano. Me ne sono accorto lo scorso anno, quando ho firmato il contratto. Ci sono stati molti commenti negativi, uscite razziste che non dovrebbero occorrere”. Come ha sottolineato Norris, Hamilton da anni si carica sulle spalle il peso di questi commenti, reagendo con un’invidiabile compostezza. Ma sarebbe auspicabile che Hamilton non dovesse più incassare insulti razzisti, sia che vengano da vecchie glorie della F1 che da anonimi commentatori sui social. 

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