F1: Pierre Gasly rischia la squalifica per un GP. Ma perché è nato questo sistema?

F1: Pierre Gasly rischia la squalifica per un GP. Ma perché è nato questo sistema?
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Pierre Gasly è vicino alla squalifica per un GP. Ecco quando e perché è stato introdotto il sistema che lo ha messo a rischio
3 novembre 2022

Pierre Gasly è pericolosamente vicino a saltare una gara in Formula 1. Con la penalità comminatagli in Messico, il francese di casa Alpha Tauri si ritrova dieci punti sulla patente. A 12 scatta la squalifica per un GP. In realtà, Gasly ha scampato questa eventualità per un soffio già dopo il Messico, visto che i punti dovuti all’incidente con Fernando Alonso in Turchia lo scorso anno sono scaduti pochi giorni fa.

Ma perché questo sistema fu introdotto in F1 nel 2014? Il casus belli della decisione fu Romain Grosjean. Il francese saltò il Gran Premio d’Italia 2012 per un incidente in partenza a Spa in cui fece piazza pulita di una serie di avversari, tra cui Fernando Alonso. Questa sanzione durissima, in realtà, non era dovuta solo al caso in questione. Nel corso della stagione, Grosjean era stato protagonista di diversi incidenti in partenza, culminati con il pericolosissimo scontro con Alonso, miracolosamente uscito illeso dallo schianto.

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Serviva un sistema chiaro per far sì che la procedura implementata con Grosjean diventasse standard, in modo tale da dare un giro di vite ai piloti più scorretti anche senza un incidente eclatante come quello causato dall’allora pilota della Lotus. In precedenza, la squalifica scattava solo in casi rari, e non in caso di recidiva. Nel 1994, Mika Hakkinen saltò il GP d’Ungheria per un incidente causato allo start del GP di Germania. Sempre nel 1994, Eddie Irvine fu prima squalificato per una gara per aver causato il decollo di Jos Verstappen a Interlagos. Sanzione, questa, aumentata a tre GP dopo l’appello. 

Dall’introduzione dei punti sulla patente, diversi piloti sono arrivati vicini alla squalifica, ma nessuno l’ha mai subita. Il caso di Gasly è spinoso perché il futuro pilota dell’Alpine dovrà essere integerrimo fino al maggio del prossimo anno, quando scadranno i due punti che gli furono comminati in Spagna per aver mandato in testacoda Lance Stroll. Gasly ha riservato un trattamento simile a Sebastian Vettel in Austria, con altri due punti di penalità, a cui se n’è sommato un terzo per il mancato rispetto dei track limits. 

In Giappone, sono arrivati due punti di penalità per eccesso di velocità in regime di bandiera rossa. Negli USA, invece, a Gasly sono stati comminati due punti sulla patente per non aver rispettato la distanza dalla macchina che lo precedeva in regime di Safety Car. L’ultimo punto in ordine di tempo è arrivato in Messico, per aver ottenuto un vantaggio uscendo dai limiti della pista nella lotta con Stroll. Gasly, a questo punto, dovrà guidare con i guanti di velluto fino a maggio 2023 per evitare la squalifica. 

Servirà la massima prudenza, anche perché verrebbe da supporre che i commissari abbiano il mirino puntato su di Gasly dopo le forti dichiarazioni di Pierre in seguito al suo incontro ravvicinato con una gru a Suzuka. A pensar male si fa peccato, però la penalità piuttosto severa arrivata ad Austin suggerirebbe una certa attenzione su Gasly post Giappone. E la strada per giungere al maggio del prossimo anno senza intoppi è lunga. 

Da Moto.it

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