F1. Perché la Haas è sempre il primo team a presentare la propria livrea?

F1. Perché la Haas è sempre il primo team a presentare la propria livrea?
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Come da prassi ormai consolidata, anche nel 2023 la Haas sarà la prima a svelare la livrea della sua monoposto. Ecco i vantaggi di questa scelta
30 gennaio 2023

F1 2023, ci siamo quasi. Sta arrivando uno dei momenti attesi in maniera febbrile dai tifosi, quello in cui la coltre di mistero sulle nuove monoposto comincia ad alzarsi con le presentazioni delle vetture. Quanto si dissipi, in realtà, dipende dalla volontà del singolo team di mostrare le sue carte prima del tempo. Una cosa, però, è certa: da cinque stagioni a questa parte, la Haas è sempre in pole position per svelare la propria livrea per la stagione. Ma perché la scuderia americana opta per questa strategia?

Essere i primi a mostrare la livrea – e non la monoposto, che da prassi ormai consolidata viene svelata la mattina in cui iniziano i test prestagionali – è un ottimo metodo per assicurarsi di avere gli occhi del mondo puntati addosso. Più avanti, sono i grandi nomi a farla da padroni. Sia che ci sia davvero una versione embrionale della vettura che sarà impegnata in pista – come è successo per la Ferrari F1-75 lo scorso anno – sia che si tratti di una maquette segnaposto, vedi la Red Bull “RB18” svelata alla presentazione. 

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La voglia di veder cominciare una nuova stagione porta gli appassionati – ma anche gli addetti ai lavori – a prestare grande attenzione con una buona dose di entusiasmo ai primi vagiti del mondiale. Presentare la propria livrea per primo, per un team come la Haas, equivale a garantire un’ottima copertura mediatica, che può essere sfruttata per attirare nuovi sponsor e per cominciare a far parlare di quelli arrivati nel corso della pausa invernale. 

Il numero di Kevin Magnussen, uno dei due piloti della Haas per la stagione 2023 di F1
Il numero di Kevin Magnussen, uno dei due piloti della Haas per la stagione 2023 di F1

È il caso di MoneyGram, il nuovo title sponsor della Haas, destinato ad avere un grande influsso sulla livrea della VF-23. Dopo un’intera stagione passata senza un title sponsor, visto il doppio divorzio da Uralkali e Nikita Mazepin, la scuderia americana può tirare un sospiro di sollievo, con una buona base economica da sfruttare per alzare l’asticella rispetto a un ottavo posto che rappresenta già un deciso notevole rispetto al passato. 

La base della VF-22, lo abbiamo visto nella prima parte della stagione 2022, era buona. Il problema è che la Haas non ha potuto sviluppare il progetto come avrebbe voluto, data l’imprevista situazione economica in cui si è ritrovata. L’accordo pluriennale con MoneyGram siglato sul finire dello scorso anno è cruciale, e vale la pena celebrarlo bruciando la concorrenza. Nella speranza che in futuro possa essere lo stesso anche in pista, quantomeno a centro classifica. 

La Haas VF-22 di Kevin Magnussen in pista in Bahrain lo scorso anno
La Haas VF-22 di Kevin Magnussen in pista in Bahrain lo scorso anno
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