F1. Perché i test di Barcellona sono diventati uno shakedown?

F1. Perché i test di Barcellona sono diventati uno shakedown?
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La prima sessione di test pre-stagionali della F1 a Barcellona diventa un "pre-test", senza copertura televisiva, live timing e pubblico in loco. Ma a cosa è dovuto questo cambio di rotta?
27 gennaio 2022

Che la F1 avrebbe disputato due sessioni di test pre-stagionali, la prima a Barcellona e la seconda in Bahrain, era risaputo. Così come hanno anche trovato conferma le date, dal 23 al 25 febbraio e dal 10 al 12 marzo. Quello che non ci si aspettava è che, nella nota diffusa alla stampa, l’appuntamento di Barcellona venisse definito un “pre-test”, declassandolo, in buona sostanza, al ruolo di shakedown.

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I test di Barcellona vengono indicati come un evento di minor profilo, in cui non ci sarà, come ci si aspettava, una copertura televisiva. Non solo: non sarà nemmeno disponibile il live timing. Solo i giornalisti presenti in loco avranno la possibilità di avere accesso alle immagini dei piloti in pista e ai tempi sul giro. Non essendo prevista la presenza del pubblico, si tratterà, all’atto pratico, di test blindati, fatta salva la copertura di chi sarà accreditato.

Ma perché si è arrivati a questa atipica definizione dei test di Barcellona? La Formula 1 – si mormora per questioni economiche – ha deciso di privilegiare i collaudi in Bahrain, limitando fortemente l’accesso alle informazioni a Barcellona. A Sakhir ci sarà il pubblico – anche se in Bahrain l’affluenza non è mai stata particolarmente alta – e, soprattutto, si avrà una copertura televisiva dell’evento.

Solo a marzo, così, anche gli appassionati e non solo gli addetti ai lavori avranno modo di farsi una prima idea dei valori in campo, e, soprattutto, di vedere in azione per la prima volta le monoposto ad effetto suolo, molto attese perché completamente differenti dalla generazione uscente. Il Bahrain, in questo modo, avrà una sorta di esclusiva sul debutto ufficiale delle nuove vetture. D’altronde, come spesso capita in F1, pecunia non olet. E, anzi, il denaro cambia le carte in tavola. 

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