F1, perché Hamilton non ha sostituito l’intera power unit in Turchia?

F1, perché Hamilton non ha sostituito l’intera power unit in Turchia?
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La decisione della Mercedes di sostituire solo il motore endotermico sulla W12 di Lewis Hamilton ha stupito tutti. Ma a cosa è dovuta questa scelta?
8 ottobre 2021

Il primo grande colpo di scena del weekend del Gran Premio di Turchia di Formula 1 si è consumato a pochi minuti dall’inizio della prima sessione di prove libere, quando la Mercedes ha ufficializzato l’installazione del quarto motore endotermico stagionale per Lewis Hamilton, a fronte di una penalità da dieci posizioni da scontare sullo schieramento all’Istanbul Park. A molti appassionati è sorta una domanda: perché la Mercedes non ha sostituito l’intera power unit sulla monoposto di Hamilton?

Partiamo da un presupposto fondamentale. La Mercedes, di questi tempi, è tormentata dallo spettro della mancata affidabilità. La sostituzione della power unit sulla vettura di Valtteri Bottas in Russia, la quinta stagionale, non era dovuto, come si era pensato inizialmente, a un motivo tattico, ma a un problema occorso sull’unità installata a Monza. Un inconveniente che riguardava proprio l’ICE, la componente endotermica del motore sostituita oggi sulla vettura di Lewis. La preoccupazione sulla tenuta dei motori serpeggia anche tra le scuderie clienti: i piloti della McLaren hanno dichiarato che la sostituzione sarà solo questione di tempo.

Ma Hamilton, in questo contesto, non si può permettere di attendere. Con una lotta mondiale destinata a consumarsi senza esclusione di colpi fino alla fine della stagione, un ritiro sarebbe inaccettabile. La Mercedes non gode più dello straripante divario prestazionale degli scorsi anni, che faceva dei due piloti della Stella a tre punte una classe a parte. Visti i dubbi sulla tenuta dell’endotermico, era necessario intervenire con tempestività. E una penalità, per quanto salata, è meglio rispetto a 25 potenziali punti gettati al vento in pista.

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A corroborare la decisione della Mercedes possono aver contribuito pure le previsioni meteo, che suggeriscono l’arrivo della pioggia nelle giornate di sabato e domenica. Nel tempo, abbiamo imparato a diffidare dalle Cassandre che annunciano il maltempo, ma la pioggia potrebbe dare una mano ad Hamilton. Lo dimostra il balzo dal settimo al secondo posto perfezionato da Max Verstappen a Sochi con l’arrivo del bagnato a sparigliare le carte in tavola a fine gara.

Ma allora, perché non cambiare l’intera power unit? Dalla prima sessione di prove libere, la Mercedes è apparsa subito competitiva, soprattutto con Hamilton. Partendo, nella migliore delle ipotesi, dall’undicesimo posto, Lewis può puntare al podio. E potrebbe anche prendersela più comoda – e rischiare meno – rispetto a una partenza dal fondo dello schieramento, per cui – Verstappen docet – serve più cautela, ma si ha a disposizione meno tempo per risalire la china.

Si tratta, insomma, del miglior compromesso tra la necessità di sostituire l’ICE e quella di raccogliere il maggior numero di punti disponibili su una pista “amica” della Mercedes, in attesa di Austin, altro circuito che potrebbe sorridere alla Stella a tre punte. L’obiettivo, insomma, è quello di tenere botta, in attesa di circuiti - come il Messico, tanto per fare un esempio - su cui la Red Bull dovrebbe godere di un vantaggio. 

La Mercedes potrebbe averci visto lungo, spacchettando le penalità e distribuendole su GP diversi. E, peraltro, ha ancora tempo per ritornare sui propri passi. Nulla le vieta, infatti, di sostituire anche il resto qualora Hamilton, per qualsiasi motivo, non fosse abbastanza incisivo in qualifica domani. Per provare a vincere questo mondiale, la Stella a tre punte ha bisogno di osare, ma anche di usare cautela. La scelta di oggi sembra propendere proprio verso questa direzione. 

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