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Tre settimane mancano al primo appuntamento in pista del 2025 con i test prestagionali che si terranno in Bahrain in attesa di volare a metà marzo in Australia per il primo Gran Premio dell’anno. Nelle sedi dei vari team si lavora sodo per mettere a punto gli ultimissimi dettagli e per familiarizzare con nuovi ambienti per i piloti che hanno cambiato casacca, come Carlos Sainz.
Il madrileno è stato infatti appiedato lo scorso febbraio dalla Scuderia Ferrari che ha preferito, nonostante le ottime prestazioni, di non rinnovargli il contratto per finalizzare l’ingaggio di Lewis Hamilton a Maranello. E dopo lunghi mesi di trattative, e attentissime analisi delle varie proposte a lungo termine, soprattutto in ottica 2026, con il nuovo regolamento tecnico, Carlos Sainz ha scelto la Williams. Per un pilota abituato a portare i colori di un top team come McLaren e Ferrari, la scelta di una squadra che ha chiuso la passata stagione in nona posizione, dietro solamente alla Sauber, avrà sicuramento avuto una determinata motivazione. E a rivelarlo è stato proprio il numero #55 che ha ammesso di aver agito d’istinto, proprio come ha fatto in passato con la McLaren.
Potrà anche faticare nel 2025, ma Sainz ha calcolato questo come un effetto collaterale. L’obiettivo è infatti per lui quello di trovarsi al posto giusto e al momento giusto quando nel 2026 avverrà il cambio regolamento, con una nuova era tecnica che potrebbe essere un vero e proprio game changer della Formula 1. Non ci si dovrebbe sorprendere se nel corso della stagione ormai alle porte il team di Grove dovesse mollare la spugna per concentrarsi esclusivamente sul 2026, mentre le altre squadre, quelle favorite, come McLaren, Ferrari, Red Bull e Mercedes, dovessero continuare a spingere sugli sviluppi del 2025 per puntare al mondiale e non al prossimo capitolo della F1.
“Ero molto concentrato su quale squadra sarebbe stata più veloce nel 2025. Chi stava generando più deportanza? Chi stava scoprendo cose che lo avrebbero reso più veloce? Alla fine, ho capito che la mia decisione doveva basarsi su due cose: il progetto e le persone” ha spiegato Carlos Sainz. “Quando ho iniziato a discutere più approfonditamente con James – Vowles, il team principal della Williams - mi sono reso conto che aveva messo insieme un progetto molto forte”. Ma questa non sarebbe neanche la prima volta che il madrileno dice addio ad una squadra di punta per una più indietro in classifica intuendo il margine di crescita. Lo stesso, infatti, avvenne quando scelse la McLaren che, anche sotto la sua guida ed esperienza, è riuscita a migliorare fino al livello odierno.
“Ricordo che quando ho lasciato la McLaren pensavo davvero che ci fosse gente in gamba e che quella squadra avrebbe potuto diventare campione del mondo in futuro – ha proseguito Sainz - l’anno scorso la McLaren si è effettivamente laureata campione del mondo. Così ho pensato: ‘Okay, adesso devo fidarmi del mio istinto’. So che la Williams ha un buon progetto, il giusto supporto e persone valide. E alla fine, questa combinazione di due cose mi ha spinto a credere in questa squadra”.