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Il sipario sulla stagione 2024 è ormai calato da diverso tempo e la Formula 1 si prepara a tornare in pista a metà marzo per il prossimo campionato. Tuttavia, quanto accaduto lo scorso anno continua a far discutere tanto che la FIA ha deciso di intervenire apportando delle modifiche al regolamento sportivo.
Nel corso della conferenza stampa di Baku, Max Verstappen ha pronunciato una parolaccia riferendosi alla prestazione della sua monoposto. Al Gran Premio successivo a Singapore Mohammed Ben Sulayem, Presidente della FIA, ha espresso il suo disappunto riguardo al linguaggio non consono utilizzato dai piloti nelle sedi ufficiali qual interviste o team radio. Motivo per cui il quattro volte campione del mondo è stato sanzionato con delle ore di lavori socialmente utili. Stessa parolaccia anche per Charles Leclerc che si è subito scusato nel momento esatto in cui si è accorto di aver infranto il regolamento sportivo; al monegasco una multa di 5mila euro che avrebbe potuto lievitare a 10mila nel caso in cui avessi commesso una seconda volta tale infrazione. Questo inasprimento della Federazione ha inevitabilmente scatenato un’ondata di critiche nei confronti di Sulayem; come “protesta” il pilota della Red Bull ha deciso di parlare a monosillabi nella conferenza stampa di Marina Bay rispondendo alle domande dei giornalisti in separata sede. Anche la GPDA, tramite il suo Presidente George Russell, si è espressa in merito.
Quanto accaduto in questi episodi ha spinto la FIA a prendere una posizione più chiara a riguardo, inasprendo e dando maggiori informazioni ai direttori di gara chiamati a giudicare nel momento in cui un pilota dovesse infrangere quanto previsto. In particolare, ha aggiornato l’articolo 12.2.1 del regolamento del codice sportivo, prevedendo sanzioni più severe nei confronti dei piloti che verranno riconosciuti come colpevoli di cattiva condotta o di aver causato “danni morali” alla Federazione. La norma vieta l’uso generale di un linguaggio (scritto o verbale), di gesti e/o segni offensivi, ingiuriosi, grossolani, maleducati o abusivi, che potrebbero essere considerati o percepiti come offensivi, umilianti o inappropriati. L’aggressione e l’incitamento a compiere uno dei suddetti atti rientrano nella stessa categoria”.
Per la prima infrazione, dovranno ora pagare una sanzione di 40mila euro. La seconda, invece, prevede una multa di 80mila euro e la sospensione di un mese dal campionato. La terza è quella più aspra dato che la cifra da pagare sale a 120mila euro ma quello che pesa, oltre all’impossibilità di scendere in pista per un mese, è la decurtazione di punti in classifica. Queste sanzioni, inoltre, verranno applicate anche nel momento in cui ci dovesse essere la “diffusione e all’esibizione di dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali, in particolare in violazione del principio generale di neutralità promosso dalla FIA nel quadro dei suoi Statuti, a meno che non siano stati preventivamente approvati per iscritto dalla FIA per le gare internazionali, o dalla ASN competente per le gare nazionali nell’ambito della loro giurisdizione”. A questo si aggiunge anche la richiesta della Federazione di scuse pubbliche e ripudio dei commenti da parte del pilota coinvolto.
La FIA ha anche specificato che i commissari sportivi “mantengono la discrezionalità di prendere in considerazione qualsiasi circostanza attenuante e/o aggravante, nonché la natura e il luogo dell’evento, per adattare la sanzione alla situazione specifica”. Questa modifica ha conseguentemente portato all’aggiornamento dell’articolo 13.7: “Le proteste – da parte dei piloti - contro le decisioni prese dai giudici di fatto nell’esercizio delle loro funzioni saranno inammissibili”. La Formula 1 si avvia dunque verso una stagione decisamente più controllata da parte della FIA, per quanto riguarda i comportamenti sportivi, dove i piloti dovranno stare molto attenti alle parole che pronunceranno in pubblico oppure rischieranno di influenzare negativamente l’esito complessivo delle loro squadre in classifica.