F1. Oliver Bearman racconta il debutto con Ferrari: "Fantastico ma non me lo immaginavo così"

F1. Oliver Bearman racconta il debutto con Ferrari: "Fantastico ma non me lo immaginavo così"
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Oliver Bearman, tornata a Maranello, ha commentato la sua gara di debutto in F1 con Ferrari al GP dell’Arabia Saudita
14 marzo 2024

Il primo weekend nel molto dei grandi, decisamente inaspettato, è appena terminato per Oliver Bearman. Il giovane pilota della Ferrari Driver Academy, impegnato in Formula 2 con il team Prema, è stato chiamato a sostituire Carlos Sainz, operato d’urgenza di appendicectomia, a partire dalle FP3 del Gran Premio dell’Arabia Saudita, secondo appuntamento stagionale. Partito dall’11esima posizione, rimanendo escluso dal Q3 di pochissimo, Bearman ha concluso la sua gara di debutto in Formula 1 in settima posizione, conquistando i suoi primissimi punti iridati. Un weekend di gara concluso al meglio per il più giovane pilota a bordo di una monoposto della Scuderia Ferrari, a soli 18 anni e 10 mesi. Tornato in sede Maranello, dopo esser sceso in pista a Fiorano Modenese con la F1-75 per dei test, Bearman ha commentato quanto accaduto al Jeddah Corniche Circuit.

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“Siamo tornati a Maranello dopo la mia prima gara in Formula 1. Per prima cosa mi sento riposato perché è stato un weekend stancante, soprattutto a livello fisico. Parlando della mia performance, tutto sommato sono molto felice perché è stato molto difficile date le circostanze estreme, uno dei tracciati più difficili nel calendario, ma ho amato ogni momento, è stato fantastico”.

Quando mi hanno chiamato per sostituire Carlos era venerdì e stavo pranzando, poi tutto è cambiato. Avevo conquistato la pole position in Formula 2 e mi stavo preparando per partire in decima posizione nella feature race. Sono rimasto felicemente sorpreso dell’opportunità ma non sono state le circostanze che avrei voluto per il mio debutto, tramite la sfortuna di qualcun altro ecco. Ma è stata comunque una grande occasione. Ho cercato di essere quanto più veloce possibile nel minor tempo possibile, capire come funzionasse il tutto, il degrado, facendo qualche giro in vista delle qualifiche. Ci sono rimasto male per non essere arrivato nel Q3 ma comunque è stata una grande performance. Sabato, durante la gara, mi sono sentito preparato al meglio e sono felice di come sia andata”.

Debuttando in Formula 1 con la Ferrari si è realizzato il sogno di quando ero bambino. U incredibile traguardo per me e sono molto fiero di questo. Sono stato anche il più giovane pilota inglese in griglia, oltre che della storia della Scuderia. Penso di essere rimasto sorpreso soprattutto di tutte le cose da fare nel corso del weekend, tante attività con i media e molta preparazione tecnica rispetto alla Formula 2. Ero in pista già dalla mattina per prepararmi e la durata del giorno sembrava veramente lunghissima. È stata una sorpresa piacevole”.

Le procedure sono state più facili del previsto soprattutto perché le abbiamo provate così tante volte al simulatore, un grande testimonianza della SF-24 in pista. Sono stato in grado di salire a bordo della monoposto facendo tutti i cambiamenti che mi hanno chiesto di gara molto facilmente ripagando quanto fatto in fabbrica. La parte più difficile è stata ovviamente quella fisica. Mi aspettavo che fosse difficile perché giù in Formula 2 è una pista impegnativa, ma a bordo di una Formula 1 ero anche preoccupato nel riuscire a gestire e fare il tutto. È stata dunque una grande sfida”.

“Il lavoro al simulatore posso dire che è molto utile soprattutto perchè ho fatto molta preparazione per Jeddah, soprattutto per aiutare il team. Quindi scendere in pista è stato molto simile rispetto al simulatore, anche perché ho guidato la SF-23 in Barcellona e la F1-75 a Fiorano. Ero quindi in grado di andare velocemente ad alta velocità non rimanendone sorpreso. Ovviamente la mia prima volta a bordo di una F1 è stata più complicata, ma ha ripagato. Le categorie propedeutiche mi hanno preparato molto bene allo step successivo in F1. Prima di tutto mi hanno permesso di correre in tutti i tracciati, conoscere una nuova pista sarebbe stata l’ultima cosa che avrei voluto fare a base di una macchina nuova. Ovviamente i team scelgono i migliori piloti di F2 e F3 per scendere in pista con una F1, quindi il livello è molto alto anche nelle categorie junior perché vogliamo tutti la stessa cosa”.

La pista era molto impegnativa fisicamente parlando, non posso mentire a riguardo perché penso ci siano molte foto dei movimenti del mio collo durante la gara. Direi di esser pronto alla Formula 1, ma Jeddah è di un altro livello, molto difficile con molta forza G per diverso tempo durante le curve, e anche i rettilinei. Ho sofferto molto soprattutto con i muscoli del collo, ho avuto fatica anche ad uscire dalla macchia”.

“È stato bello poter lavorare con dei piloti di Formula 1. Vorrei considerami anche io tale anche avendo preso parte ad una sola gara, ma sono ancora in Formula 2. Fantastico anche il modo in cui loro lavorano sodo durante la giornata e spero di poter essere in grado anche io di fare come loro. Ho avuto molti consigli da Charles durante il weekend, soprattutto nelle qualifiche e prima della gara. Invece, Carlos durante la gara mi ha aiutato dal muretto perché vedeva i dati e si confrontava con gli ingegneri. È stato fantastico e mi hanno aiutato a raggiungere subito il massimo”.

Ho ricevuto molte congratulazioni, messaggi di buona fortuna prima della gara, ma il mio preferito è stato quello di Sebastian Vettel. Sono un suo grandissimo fan da quando ero piccolo, anche dopo il suo ritiro, quindi un suo augurio è stato molto speciale. Pensare che lui mi stesse guardando è stato bello anche se avevo un bel po’ di pressione addosso. Stefano Domenicali, il CEO della Formula 1, mi ha mandato un messaggio dopo la gara. Sono molto felice di questo. Ricevere un abbraccio da Lewis Hamilton è stato emozionante e mi sono sentito fiero di me stesso”.

Penso che da fuori sia sembrato un weekend di successo, ma io sono un perfezionista ed ho fatto molti errori, ma non biasimo me stesso per questo perché mi aspettavo che avrei potuto farli. Avrei potuto raggiungere il Q3 perché la macchina era molto veloce. Sarà per la prossima volta. Anche durante la gara ho perso molto tempo cercando di sorpassare auto più lente, ma non avevo mai usato prima il DRS o la batteria quindi era la mia prima volta. Hulkenberg ha fatto un grande lavoro a tenermi dietro.

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