F1. Ocon smentisce: “Attacchi nei miei confronti dopo Monaco. Colpa mia ma sarò in Canada”

F1. Ocon smentisce: “Attacchi nei miei confronti dopo Monaco. Colpa mia ma sarò in Canada”
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Mara Giangregorio
Esteban Ocon torna sull'incidente avuto con Pierre Gasly al Gran Premio di Monaco 2024. Il pilota di Alpine ha assunto le sue colpe, smentendo le ipotesi che non lo vedevano in pista in Canada e denunciato gli attacchi ricevuti sui social
31 maggio 2024

Il weekend del Gran Premio di Monaco 2024, ottavo appuntamento stagionale della Formula 1, è stato definitivamente archiviato in attesa di tornare in pista la settimana prossima in Canada. Tuttavia, quanto accaduto nel corso del primo giro dei 78 previsti sul tracciato cittadino del Principato continua a far parlare. Tra il trambusto della foratura di Carlos Sainz per il contatto con la McLaren di Oscar Piastri e il grave impatto che ha coinvolto la Red Bull di Sergio Perez e le due Haas di Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg, è andato in scena anche un incidente tra le due monoposto Alpine.

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Esteban Ocon, un po’ troppo ottimista, ha tentato di sorpassare il compagno di squadra Pierre Gasly all’ingresso del tunnel. Questa mossa ha causato danni ad entrambe le vetture mandando in fumo la possibilità di chiudere l’appuntamento monegasco, vinto da Charles Leclerc, con tutti e due i piloti. A conquistare un punticino, il primo stagionale, è stato solamente Pierre Gasly, mentre il numero #31 è stato costretto al ritiro. Questo ha inevitabilmente generato l’ira di Bruno Famin che, già nel corso della bandiera rossa, ha dichiarato a Canal+ che la mossa di Ocon era stata completamente fuori luogo e che di star valutando dei provvedimenti drastici.

In un primo momento all’interno del paddock si è ipotizzato che la “punizione” del team principal fosse la decisione di lasciare il francese a casa per il prossimo Gran Premio del Canada, tra una settimana, dove dovrà anche scontare una penalità di cinque posizioni in griglia di partenza, lasciando la monoposto nelle mani di Jack Doohan, pilota di riserva, o di Mick Schumacher, che fa parte del loro programma FIA WEC. Tuttavia, a smentire tale ipotesi è stato direttamente il pilota tramite un post sul suo profilo Instagram. “Molto è stato detto dopo il GP di Monaco. Mentre ho ricevuto molti messaggi di supporto, sono dispiaciuto dall’ammontare di abusi e negatività ricevuti online sul mio carattere, il mio essere pilota e la mia carriera. Grazie al duro lavoro, al supporto e ai sacrifici di molte persone, ho corso in più di 140 gare dal mio debutto nel 2016. Sono sempre stato un avversario duro e, come molti piloti, ho avuto i miei incidenti. Sono stato fortunato a correre al fianco di piloti esperti e di talento, inclusi vincitori come Daniel Ricciardo, Checo Perez e Pierre Gasly, così come un due volte campione come Fernando Alonso. In quanto compagni, abbiamo iniziato spesso le gare vicini, il che ha portato a battaglie dure in pista e, in alcuni casi, ad incidenti”.

Ovviamente, ho fatto i miei errori. Non siamo robot, ma atleti che si spingono al limite ogni giorno per raggiungere il sogno di vincere. La F1 è uno sport in cui le emozioni sono forti e la passione è profondissima. Vedo e sento tutto questo ogni weekend in pista e sui social media, sia la parte buona che quella cattiva. Ma la disinformazione e le distorsioni che ho visto online in questi giorni sulla mia capacità di lavorare con un team è stata non accurata, mi ha ferito e danneggiato. Sin dai miei primi giri nel motorsport, ho approcciato questa disciplina con umiltà, professionalità e rispetto. Questi valori sono stati alla base sin da giovanissimo. Mentre ogni pilota insegue la gloria personale, questo sarà sempre uno sport di squadra prima di tutto. Ho sempre seguito le istruzioni che mi sono state impartite e corso per raggiungere il massimo per e con il mio team” continua il messaggio di Ocon.

Mi assumo la responsabilità per l’incidente del primo giro di domenica scorsa e, nonostante il mio ritiro, sono felice che il team abbia conquistato un punto in quella che è stata una prima parte di stagione difficile per tutti noi. Rispetto Pierre come compagno di squadra e avversario. Abbiamo sempre lavorato collaborando in modo professionale e le cose continueranno così. Non c’è premio senza rischi in F1, le partenze sono intense, ancor di più a Monaco dove il primo giro definisce il tuo risultato finale. Alla fine, siamo tutti avversari e il correre duramente è ciò che rende il nostro sport così grande, la ragione principale per cui lo amo. Non vedo l’ora di competere a Montréal, di fronte ai fantastici fan canadese, per scoprire quali opportunità ci porterà il futuro prossimo”.

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