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Manca poco alla fine della stagione 2024 di Formula 1, che andrà in archivio il prossimo dicembre ad Abu Dhabi, ma prima di allora ancora cinque Gran Premi devono essere disputati, decretando chi sarà il vincitore del mondiale, piloti e costruttori. Ma è comunque già tempo di bilanci, di prendere visione di quelli che saranno gli obiettivi, a medio e lungo termine, in attesa della prossima stagione. A fissare i primi punti chiave è stato proprio Charles Leclerc, che dovrà iniziare a familiarizzare con un nuovo compagno di squadra dal 2025, ovvero Sr Lewis Hamilton, che approderà definitivamente a Maranello.
Prima di parlare di quella che sarà la convivenza con il sette volte campione del mondo, il monegasco ha però tirato le somme di quella che si potrebbe definire una delle sue migliori stagioni in Formula 1. Già al momento del suo debutto in massima serie, nel lontano 2018, Charles Leclerc aveva dimostrato il suo talento, innato ma allenato all’interno della Scuderia Ferrari Driver Academy. La sua promozione in Rossa era questione di naturale evoluzione del suo percorso, che gli ha permesso di arriva a dov’è oggi, a rinnovare continuamente la sua dedizione nei confronti del team di Maranello, indicando e baciando lo stemma del Cavallino che campeggia sul suo petto ogni qualvolta salga sul podio. Arrivato al suo sesto anno in Ferrari, il numero #16 è finalmente riuscito a conquistare due delle vittorie che fin da bambino sperava di agguantare. È arrivato prima il trionfo a Monaco, davanti ai suoi connazionali dopo anni “di sfortune” in pista, tra ritiri, problemi tecnici e strategici, dopo qualche mese la seconda vittoria a Monza, questa volta davanti ai Tifosi della Rossa, che l’hanno accolto come un re dopo 38 giri su gomme hard, con una sola sosta che ha lasciato senza armi le due McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris. Manca, però, l’obiettivo più grande, che spera di raggiungere presto: il titolo mondiale.
Sicuramente conquistare due delle tre cose che sogna al mondo in un solo anno non è da poco per Charles Leclerc, che potrà sicuramente tagliare il traguardo di Abu Dhabi con una grande soddisfazione in attesa che del futuro, che spera essere più che luminoso con tutte le novità che attendono lui, la Ferrari e l’intera Formula 1 con il nuovo regolamento tecnico nel 2026. "È stata una stagione davvero contrastante dal punto di vista emotivo – ha affermato il monegasco in un’intervista a The Race – perché ho ottenuto le due vittorie che ho sempre sognato, Monaco e Monza. Allo stesso tempo, però, abbiamo attraversato un periodo in cui abbiamo dovuto sperimentare diverse cose con l’assetto della monoposto, che era diventata molto difficile da guidare, portandoci a non ottimizzare i nostri weekend di gara come sperato. Quindi è stato poi difficile ritrovare la forma, e se si guarda indietro alla stagione, ci sono stati molti alti e bassi. Ma gli alti erano molto alti e i bassi erano molto bassi”.
Infatti, ad ogni traguardo conquistato da Leclerc è seguito un periodo di crisi nera nel team di Maranello. Dopo il trionfo di Monaco, sono arrivati gli schiaffi in faccia del Canada, seguiti dalla negativa tripletta estiva con gli aggiornamenti di Barcellona che hanno fatto brancolare nel buio la Ferrari con il fenomeno del bouncing tornato sulla monoposto, che ha portato a fare più passi indietro di quelli in avanti. Sicuramente una battuta si arresto che ha però dato motivazione alla squadra per mettere a punto uno sviluppo diverso della SF-24. Un duro lavoro che ha poi permesso loro di tornare dalla pausa estiva decisamente in una forma migliore, che ha portato Leclerc a siglare per il momento due vittorie, nove podi, tre pole position e la terza posizione in classifica piloti, seguendo paziente la Red Bull di Max Verstappen e la McLaren di Lando Norris, spartendosi punti importanti con Oscar Piastri. Enzo Ferrari ripeteva sempre che il secondo è il primo degli sconfitti, è vero, ma il numero #16 ha comunque dimostrato di star riuscendo a portare avanti un campionato che negativamente non si può giudicare. “A volte ci sono stagioni che sono piuttosto frustranti in un certo senso perché fai un ottimo lavoro, ma in certo senso appaiono normali perché arrivi quinto o sesto perché la macchina non è abbastanza buona – ha proseguito Leclerc – ma sento che stiamo migliorando gara dopo gara, stagione dopo stagione. So che è così e continuerà a impegnarmi, a lavorare su cose che ancora non mi piacciono quando guardo in dati, sul mio modo di guidare e performare. Spero di migliorare ancora di più”.
A rendere imperfetta e difficile questa stagione finora è stata la “coperta corta” della SF-24, una monoposto molto forte sulla simulazione passo gara, ma meno nella messa in temperatura delle gomme, fondamentali per le prestazioni sul giro secco. Sostanzialmente l’esatto opposto rispetto alla sua antenata che invece andava bene in qualifica, vanificando poi gli sforzi del sabato alla domenica, con una gara “a gambero”, perdendo posizioni su posizioni, complice anche l’alto degrado di cui soffrivano gli pneumatici nel 2023. A Maranello si è lavorato molto per mettere a posto la domenica, giorno in cui si fanno veramente i punti. “I problemi di riscaldamento delle gomme sono stati probabilmente uno dei motivi principali, se non l’unico, all’inizio della stagione, dove ero molto in difficoltà – ha ammesso Leclerc – a volte il ritmo c’era e il giro era davvero, davvero buono, ma per qualche motivo, forse l’aderenza all’asfalto, il mio outlap era fatto in un modo particolarmente sbagliato, rendendo il tempo sul giro non del tutto eccezionale. È stato molto frustrante. Tuttavia, ci ho lavorato molto e da quel momento ho migliorato. Ma è vero anche che al minimo cambiamento di clima sopra la pista, una nuvola in più o in meno, c’è un’enorme differenza sugli pneumatici. Quindi devi costantemente adattarti a nuove condizioni, e non è facile”.
“Mentirei se fossi sicuro che in alcuni momenti il ritmo tornerà a crescere – ha affermato il monegasco – ogni volta che affronti una gara difficile, provi semplicemente ad analizzare la situazione e, non appena ne trovi la causa, sei abbastanza sicuro che tornerà. Ma quando torni poi in pista, vorrai comunque vedere che le cose stanno tornando per il verso giusto, che sei tornato ad avere il ritmo giusto”. A mancare forse è stata principalmente la costanza, con la SF-24 che quando si trova su piste favorevoli alle sue caratteristiche, come Monza o Baku, funzione a dovere permettendo a Leclerc di lottare seriamente per podi e vittorie; invece, su piste più complicate, come Suzuka, mette lui e Carlos Sainz in una situazione molto più complicata. Ma non si può parlare di versi e propri passi indietro. Per capire il livello attuale, bisognerà però attendere tracciati come quello di Austin e del Qatar, essendo state Monza, Baku e Singapore delle piste atipiche. “Se si osservano tutti i team, non è come nelle precedenti generazioni di vetture, in cui si poteva vedere che ogni volta che un team avevo uno slancio, aveva capito qualcosa e stava semplicemente migliorando. Oltre la McLaren di recente, è davvero un susseguirsi di alti e bassi. A volte vediamo la Mercedes che va benissimo e poi fa fatica. Poi ci siamo noi che alterniamo periodi positivi ad altri in cui abbiamo difficoltà. Adesso anche la Red Bull sta affrontando questi alti e bassi, anche se è stata molto forte per diversi anni, ma adesso fatica un po’ di più” ha spiegato Leclerc. “Questa generazione di auto è molto più difficile da capire e il minimo dettaglio può avere una grande influenza, facendo una grande differenza in pista. E il fatto che siamo così vicini significa che paghi per il più piccolo errore molto di più rispetto al passato”.
“Stiamo vedendo un bel po’ di guadagni, ma abbiamo bisogno di tempo per apportare degli importati aggiornamenti alla macchina” ha proseguito confermando che il lavoro svolto in sede a Maranello sarà un crescendo. Dal rientro dalla pausa estiva, i primi risultati sono arrivati per la Ferrari, ritornando in forma proprio come lo era stata a Montecarlo. Ma il lavoro da svolgere è ancora tanto e con il cambio di guida nel reparto tecnico con l’arrivo di Loic Serra, a lavoro dal primo ottobre al posto di Enrico Cardile, che andrà in Aston Martin con Adrian Newey, le cose potrebbero migliorare ulteriormente, sperando in un 2025 migliore per la Ferrari, segnando un cambiamento sostanziale nella direzione di Frédéric Vasseur. “Il titolo il prossimo anno? Si è un obiettivo realistico. Ovviamente è un processo costante, in continua evoluzione, e noi ci miglioreremo sempre. Direi, quindi, che il 2025 andrà bene, il 2026 andrà meglio e il 2027 ancora meglio. Ottimizzeremo il tutto ma rimane relativo. Non c’è una squadra che peggiora da un anno all’altro. È un passo in avanti che hanno fatto tutti gli altri. Ma da parte nostra non ho dubbi che faremo passi avanti, anno dopo anno”.
Parlando di futuro, non si può non menzionare Lewis Hamilton. Sarà, infatti, lui a portare in pista la prossima monoposto della Rossa insieme a Charles Leclerc. Il prossimo anno sarà cruciale per entrambi. Lewis dovrà adattarsi ad una nuova realtà, completamente diversa dalla Mercedes dove ha passato dodici stagioni della sua carriera, con cui spera di raggiungere il suo ottavo titolo mondiale, battendo il record di Michael Schumacher che ha eguagliato nel 2020. Leclerc, invece, dovrà fare i conti con una figura che per ovvi motivi è ingombrante, essendo un sette volte campione del mondo che ha scritto una pagina importante della Formula 1, mentre lui cerca di imprimere il suo nome negli annali conquistando il suo primo titolo mondiale. “Sono molto curioso di vedere cosa ha fatto di giusto durante tutta la sua carriera per ottenere il successo che ha avuto – ha ammesso il monegasco – ha pochissime debolezze, che in realtà neanche conosco. È un pilota super forte, sempre sul pezzo, veloce e costante. Sarà dunque molto importante per me imparare da Lewis, anche per dimostrare di cosa sono capace a parità di macchina. Questo mi motiva molto”.
“Non voglio però badare alle aspettative, ma concentrami su quello che devo fare. Mi piace sempre essere focalizzato più sul processo di crescita per raggiungere i risultati, invece di pensare prima alle grandi cose e poi a quello che serve per arrivarci. Io e Lewis abbiamo già un buon rapporto, e spero rimanga così” e non dovrebbe essere un problema che condividono molte passioni, dalla musica, alla moda e i cani dato che Leo e Roscoe hanno già avuto modo di conoscersi a Silverstone, in attesa di condividere anche loro l’hospitality a partire dal prossimo anno. Non solo per i loro hobby, Leclerc spera di non “soffrire” il costante confronto con Hamilton, in fondo ha già affrontato la convivenza con Sebastian Vettel e confermato la sua importanza per la squadra con Carlos Sainz al fianco. “Da quando sono entrato in Formula 1, sono stato molto fortunato. Invece di pensare che avrei voluto avere un pilota numero due come compagno di squadra, ho sempre pensato che fosse molto meglio avere il migliore pilota in griglia. Ho avuto team mate molto, molto veloci che mi hanno spinto ad andare avanti e con Lewis avrò modo di imparare molto anch’io. Lei è pure sempre Lewis Hamilton, quindi non credo che abbia bisogno di alcun consiglio da parte mia” ha chiosato Leclerc.