F1. Norris di misura su un rinato Verstappen, Ferrari stecca, Hamilton redivivo: i perché delle qualifiche di Singapore

F1. Norris di misura su un rinato Verstappen, Ferrari stecca, Hamilton redivivo: i perché delle qualifiche di Singapore
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I due rivali per il titolo Lando Norris e Max Verstappen strappano la prima fila a Marina Bay, davanti a un redivivo Lewis Hamilton. La Ferrari, invece, deve accontentarsi della quinta fila con Charles Leclerc e Carlos Sainz. L'analisi delle qualfiche del Gran Premio di Singapore 2024 di Formula 1
21 settembre 2024

Lando Norris è sembrato imperturbabile nelle qualifiche del Gran Premio di Singapore 2024 di Formula 1, nonostante le condizioni della pista fossero tutt’altro che ideali. Dopo gli acquazzoni di ieri sera, che avevano completamente ripulito la gommatura e la polvere, tra le FP3 e la lotta sul giro secco il grip era andato crollando, andando a sparigliare le carte in tavola. Sebbene Norris, dopo l’incidente di Sainz a inizio Q3, in queste condizioni delicate avesse a disposizione un solo colpo, non ha steccato, portando a casa con una vettura “risolta” una pole position dal retrogusto amaro.

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Dopo le difficoltà di ieri, sarebbe stato difficile immaginarsi una Red Bull in prima fila. Eppure ecco Max Verstappen pronto a scattare accanto al rivale per il titolo mondiale, che visti i risultati di ieri si leccava i baffi, sperando di poter ridurre significativamente il distacco in classifica piloti dal rivale. Forte di alcuni accorgimenti alla vettura  che a differenza di quanto accaduto a Baku hanno fatto centro, Verstappen oggi ha fatto una differenza abissale rispetto a Sergio Perez, il cui errore in Q2 in curva 1 ha finito per relegarlo fuori dalla top ten. Finito lungo rispetto alla traiettoria ideale, Perez ha pagato lo scotto di questo ritmo sballato nel resto del giro, rimanendo escluso.

Ma la pista di Marina Bay ha giocato un brutto scherzo anche a Carlos Sainz, finito a muro nell’out-lap di preparazione per il giro buono a inizio Q3. Fatale è stata la mancanza di grip al posteriore, che lo ha spedito diretto verso le barriere. E la Ferrari, proprio nel momento in cui nutriva sogni di gloria per il mondiale costruttori, si ritrova relegata in quinta fila, con Charles Leclerc strozzato dalla cancellazione del suo ultimo spunto nella Q3. Un risultato, questo, difficile da preventivare ieri, vedendo il monegasco rapidissimo e reattivo tra le tortuose curve di Singapore.

Che la giornata di oggi potesse avere un andazzo diverso rispetto a ieri lo si è capito sin dalle FP3, quando, come era già accaduto in altre circostanze in questa stagione, Leclerc aveva perso fiducia nella sua monoposto. È un effetto collaterale nemmeno troppo strano, in una F1 in cui il minimo dettaglio può spostare i valori in campo, il comportamento della monoposto in pista e la percezione della vettura da parte dei piloti.

La fiducia nei confronti della Ferrari SF-24 da parte di Leclerc era tornata in qualifica, tanto da spingere Charles ex post a definire un approdo nella top three come un risultato alla portata. Ma qualcosa nella preparazione della gomma per il giro buono a fine Q3 è andato storto. Secondo il monegasco, la temperatura degli pneumatici anteriori era troppo bassa per affrontare al meglio il tentativo lanciato, e i suoi sforzi per ottimizzarla si sono tradotti nel mancato rispetto dei track limits che gli è costato la cancellazione del suo giro lanciato.

E così, le sensazioni della vigilia di un duopolio Norris-Leclerc sono state sovvertite, così come la forma dei piloti in Red Bull e pure in casa Mercedes. “Non so dove sia finito il grip rispetto alle FP3”, si chiedeva un George Russell che, improvvisamente, ha visto il suo compagno di squadra rialzare la testa. Lewis Hamilton, spesso inerme di fronte alle prestazioni del vicino di box in qualifica, ha mostrato la baldanza dei tempi che furono piazzando la sua W15 nelle posizioni nobili della classifica.

Non è solo una questione di esperienza, una dote sempre utile su circuiti in cui l’anzianità di servizio – se così vogliamo definirla – può fare una differenza, quanto di capacità di toccare i tasti giusti di una vettura la cui finestra di utilizzo ideale è fortemente limitata, al momento. La Mercedes W15 continua a dimostrarsi molto più sensibile a leggeri cambiamenti in termini di assetto rispetto ad altre monoposto dello schieramento. Ma questa volta gli accorgimenti a livello di set-up hanno permesso ad Hamilton di sfruttare quel senso per il giro secco che una volta era il suo marchio di fabbrica.

Domani Hamilton si ritroverà a fare da spettatore di lusso della partenza di una prima fila carica di significato, con i due rivali per il titolo in condizioni diametralmente opposte. Da un lato Norris, consapevole di avere una macchina costante ed efficace, e di poter finalmente dimostrare la sua tenuta di fronte alla pressione. Dall’altro Verstappen, leone ferito dalle mancanze di una vettura che spesso lo tradisce. Comunque vada, sarà uno spettacolo affascinante, su una pista pronta a cambiare volto non solo quando si accendono le luci, ma ad ogni piccolo passo verso il traguardo.

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