F1, Nikita Mazepin ha un problema. E non è quello che pensate

F1, Nikita Mazepin ha un problema. E non è quello che pensate
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Visti gli errori ripetuti all'esordio in Formula 1, è facile bollare Nikita Mazepin come un incapace. Il problema del russo della Haas, però, è un altro
16 aprile 2021

Nel giro di un weekend di gara e spicci, Nikita Mazepin è diventato una sorta di meme vivente. Colpa dei ripetuti testacoda, degli errori che ha commesso al debutto in Formula 1. Osando un paragone di ispirazione russa, come la sua nazionalità, si sta girando più di un primo ballerino del Bol'šoj. Il capolavoro - se così possiamo chiamarlo - è arrivato nella prima sessione di prove libere del Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna a Imola. Nikita è finito nella ghiaia a inizio sessione e, non pago, ha chiuso idealmente il cerchio sul finire del tempo, perdendo il controllo della sua VF-21 alla Rivazza e impattando contro le barriere nei pressi dell'entrata ai box. 

I numerosi detrattori di Mazepin, che non si è fatto ben volere dal pubblico per le sue malefatte e il suo atteggiamento sprezzante fuori dalla pista, stanno già gridando al bidone. Nikita, a loro avviso, non sarebbe adatto alla Formula 1. I troppi errori sarebbero indice della sua mancata idoneità a competere nella massima categoria del motorsport. A ben guardare, però, il problema di Mazepin non è l'incapacità alla guida. Perché Nikita, nelle categorie minori, ha dimostrato di essere quantomeno un onesto mestierante. Il nodo spinoso è la scarsa lungimiranza che sta mostrando non adattando il suo stile di guida alla monoposto che si è ritrovato per le mani.

Parliamoci chiaro, la VF-21 è un disastro. Si tratta, in soldoni, di una monoposto vecchia di due anni. E non è destinata a migliorare, visto che lo sviluppo della vettura per il 2021 è stato di fatto sacrificato per concentrare le limitate risorse sul nuovo regolamento tecnico previsto per il 2022. Il risultato è un'auto capricciosa, difficile da gestire. E Mazepin, anziché cercare di adattarsi alla sua monoposto, di prenderla per il verso giusto, sta affrontando la sfida con un'aggressività eccessiva. Si spinge oltre il limite, tentando di estrarre il massimo da un pacchetto deficitario. E, finché dura, va più veloce del compagno di squadra, Mick Schumacher.

Il problema è che, quando si tenta di superare le mancanze di una monoposto con troppa foga, si incappa in quello che gli inglesi chiamano overdrive. Un eccesso di aggressività che inevitabilmente porta agli errori di cui Mazepin si sta rendendo protagonista. L'approccio di Mick, meno esuberante, sta pagando. Ed è un atteggiamento che non sorprende, perché Schumacher è da sempre un diesel. Parte in sordina, assimila con pazienza tutte le lezioni che gli vengono impartite e poi, da metà stagione in avanti, ne raccoglie i frutti. Mazepin, pilota e una persona diversa da Mick, ha un atteggiamento che non sta pagando per nulla. Ma è presto per giudizi lapidari nei suoi confronti, per quanto i suoi errori aprano il fianco a critiche e prese in giro. Diamogli tempo, potrebbe redimersi. 

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