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Il 20 maggio del 2019 moriva Niki Lauda: una perdita incommensurabile per il mondo della Formula 1 in generale e per la Mercedes in particolare, visto che l'austriaco ha contribuito fattivamente ai successi colti dalle Frecce d'argento nell'era dell'ibrido. Ad un anno dalla scomparsa del tre volte campione del mondo, il team principal Toto Wolff e Lewis Hamilton lo ricordano con grande affetto. «Da Niki ho imparato moltissimo - riflette Wolff -. Da un punto di vista personale mi ha insegnato a non mollare mai; a non chiedere comprensione, ma a limitarsi a fare le cose. Niki non si lamentava mai. Era una persona che trovava una soluzione anche quando era dolorante e faticava».
«Il modo in cui ha affrontato le avversità occorse nella sua vita è qualcosa che ammiravo molto - aggiunge Wolff -. Nel corso degli anni la nostra relazione crebbe, e penso che imparammo molto l'uno dall'altro; eravamo così diversi, ma mi mancano moltissimo i suoi suggerimenti, il suo essere il mio sparring partner, e, soprattutto, un amico su cui contare in un ambiente ostile. Niki era una fonte di ispirazione non solo per la sua personalità, ma anche per la sua capacità di reinventarsi. Fu un pilota, creò una compagnia aerea e tornò a correre, per poi occuparsi nuovamente della sua attività e diventare presidente non esecutivo della Mercedes F1: che carriera».
«Niki mi manca molto, e penso sia così per tutti - spiega Hamilton -. Non è facile parlare di qualcuno a cui eri così affezionato che non c'è più, ma ho solo bei ricordi legati a Niki. Forse i più belli riguardano le nostre prime conversazioni, nel 2012, quando stava cercando di convincermi a venire in Mercedes: fu fantastico ricevere una chiamata da un campione del mondo e da un'icona come Niki». «Avevamo un bel rapporto. Era così positivo, divertente, aveva delle storie incredibili da raccontare. Era un pilota nato, pensava sempre a come potessimo migliorare. Se portavi a termine il tuo compito, Niki si toglieva il cappello: era il suo modo per dire "ben fatto!"».
«Mi sento un privilegiato per aver avuto modo di passare tanto tempo con lui e per le risate insieme. Per me Niki è stato un esempio, come lo fu anche Ron (Dennis, ndr.): due persone che hanno avuto un'influenza notevole sulla mia carriera». Un amore per il motorsport, quello di Lauda, che non lo abbandonò nemmeno alla fine, come ricorda Hamilton: «Lo incontrai in Svizzera poco prima che morisse, e stava ancora pensando alle corse. L'unica cosa su cui si concentrava era come fare per tornare in pista. Penso che la passione per le corse sia qualcosa che non ti lascia mai, anche dopo aver smesso di gareggiare». «Vorrò sempre bene a Niki, so che il suo spirito è con noi ad ogni gara».