F1. Nelle qualifiche di Spa il bagnato dà linfa alla Ferrari di Leclerc. Ma occhio a dare per spacciata la McLaren

F1. Nelle qualifiche di Spa il bagnato dà linfa alla Ferrari di Leclerc. Ma occhio a dare per spacciata la McLaren
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Charles Leclerc, agevolato da una strategia centrata della Ferrari, ha ereditato da Max Verstappen la pole position del Gran Premio del Belgio 2024 di Formula 1 dopo una qualifica disputata sul bagnato, che ha sparigliato le carte in tavola. Ma chi pensa che la McLaren non sarà della partita domani si sbaglia
27 luglio 2024

Quando la nebbia in mattinata ha cominciato a inghiottire la foresta delle Ardenne, rendendo ancora più autunnale un paesaggio già uggioso, si è capito subito che per le qualifiche del Gran Premio del Belgio 2024 di Formula 1 Spa avrebbe mostrato il suo lato più capriccioso, andando non solo a rovesciare almeno parzialmente i valori in campo visti ieri, ma anche a esaltare alcuni piloti. Vale per Max Verstappen, autore del miglior tempo nella Q3, ma anche per Charles Leclerc, che ha ereditato la pole position vista la penalità comminata all’olandese.

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Leclerc ha stupito a fine Q3 con le intermedie freschissime, grazie a una chiamata lungimirante della Ferrari, che ha dimostrato la flessibilità giusta in un contesto mutevole. Dopo aver optato per rimanere con lo stesso treno di gomme da bagnato nella Q1 e aver corretto in corsa, rientrando in extremis per calzarne di nuove, la Rossa nell’ultima tranche delle qualifiche ha azzeccato le tempistiche, portando Charles nelle condizioni di poter esprimere il suo indubbio senso per il giro secco, preziosissimo soprattutto con il meteo delicato di Spa.

Che Leclerc abbia piazzato una magia lo si vede dal confronto con il compagno di squadra, Carlos Sainz, che a fine Q3, invece, ha steccato. Sainz ex post ha spiegato di aver faticato nel giro di warm-up. Una difficoltà, questa, che si è tradotta in un ottavo posto che lo mette in una posizione complessa per domani, soprattutto perché sull’asciutto sembra che la storia possa essere molto diversa da quella vista oggi. Lo ha sottolineato lo stesso Leclerc, parecchio scettico sulla possibilità di convertire la pole in un risultato davvero degno di nota.

In un fine settimana in salita per via della penalità di dieci posizioni da scontare per l’installazione del quinto motore endotermico stagionale, Max Verstappen sul giro secco è stato un alieno. È vero che la configurazione carica con cui la Red Bull ha scelto di affrontare le qualifiche lo ha agevolato sul bagnato di Spa, ma i sei decimi rifilati a un convincente Sergio Perez – non doveva sbagliare, e non lo ha fatto, mettendosi nelle condizioni ideali per fare bene domani - danno la misura dell’apporto che l’olandese è riuscito a dare in condizioni in cui la qualità dei piloti non può che emergere.

Con qualifiche bagnate e la previsione di una gara asciutta, individuare il giusto compromesso per essere guizzanti sotto la pioggia senza essere eccessivamente svantaggiati in gara è la difficoltà aggiuntiva che si somma alla necessità di un equilibrio tra la performance sul dritto e quella in curva intrinseca all’appuntamento di Spa. La Red Bull in qualifica sembra aver cercato di minimizzare il danno della penalità di Verstappen e di massimizzare nel contempo le chance di Perez di potersela giocare all’apice dello schieramento con una configurazione a maggior carico. Vero però è che la scuderia di Milton Keynes ha mostrato prestazioni eccellenti a Spa negli ultimi anni, ed è lecito pensare che un tracciato amico possa agevolarla, al netto delle sue scelte.

Se la Ferrari ha trovato sollievo con la pioggia, lo stesso si può anche dire della Mercedes, che con Lewis Hamilton scatterà dalla seconda fila. La scuderia di Brackley ha optato per una sostituzione del fondo tra ieri e oggi, per cercare un feeling che ha però ritrovato solamente con la pioggia. Proprio Hamilton si è detto scettico della performance sull’asciutto e ha definito un sollievo il fatto di essersela giocata sul bagnato oggi, il che la dice lunga sulle prospettive della Mercedes per la gara di domani su una pista sulla quale, nonostante le analogie con Silverstone, in tempi recenti non è mai riuscita a fare la differenza.

La grande assente di giornata è stata la McLaren, che dopo aver suonato la carica venerdì è stata notevolmente ridimensionata in qualifica, con il quinto posto di Lando Norris e il sesto di Oscar Piastri. Un risultato, questo, che è frutto - usando le parole del team principal della scuderia di Woking, Andrea Stella - anche della scelta di "non cadere nella tentazione di cambiare il set-up", caricando per essere più efficaci sotto la pioggia di Spa. Tenendo conto delle previsioni di domani, in McLaren hanno deciso di mantenersi sulla stessa direzione che, visto quanto mostrato ieri, potrebbe vederli risalire la china. L'altro fattore che ha condizionato la performance della squadra papaya è da ricercarsi nella scelta di restare in pista a fine Q3, senza calzare un altro set di intermedie come ha fatto Leclerc. Hamilton, però, è comunque stato in grado di restare davanti a Norris e Piastri senza sfruttare un altro set, il che rende questa giustificazione solo parziale.

I valori in campo, in ogni caso, sono talmente ravvicinati da rendere ancora una volta rilevanti variabili che una volta avrebbero spostato ben poco. Non parliamo solamente delle condizioni mutevoli della pista, ma di un fattore che va a braccetto con il meteo, la capacità di eseguire alla perfezione la strategia più efficace per mettere i piloti nelle condizioni di fare la differenza. Sono elementi concatenati, che creano un intreccio mai banale. E domani ne entrerà in gioco un altro: il graining, decisamente più marcato rispetto a quanto preventivato alla vigilia. È l’ennesimo capriccio di Spa, a tutto vantaggio dell’imprevedibilità. Che, dopotutto, è il suo marchio di fabbrica.

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