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Curva 9 e curva 10 del Red Bull Ring, pista dove oggi sono andate in scena le qualifiche del Gran Premio d’Austria 2023 di Formula 1, sono diventate le vere protagoniste della lotta sul giro secco dl venerdì. È proprio in questo tratto, che può far perdere un decimo se interpretato male, che è andata in scena il solito teatrino dei track limits. Nel corso della qualifica era difficile tenere il conto dei tempi cancellati, tante volte si sono verificate infrazioni. E qualcuno, come Sergio Perez, ha pagato un prezzo molto caro.
“Questa è una delle piste peggiori per i track limits, specialmente verso la fine del giro, quando la temperatura delle gomme aumenta e la vettura diventa più agile”, ha spiegato il poleman Max Verstappen, che ha ammesso di aver lasciato sul piatto del margine per evitare problemi. “È molto difficile giudicare correttamente – ha aggiunto - ci sono delle compressioni, e quando si arriva in certi punti della pista, si rischia di avere del sottosterzo e superare la linea bianca”.
“Oggi le qualifiche sono sembrate molto stupide – ha aggiunto Verstappen, senza peli sulla lingua - sembravamo dei dilettanti, per quanti giri sono stati cancellati. Alcune di queste infrazioni erano talmente piccole da rendere impossibile giudicare se fossero davvero stati superati i limiti, ma i tempi sono stati cancellati comunque. Non credo sia stato un bello spettacolo”.
Verrebbe da pensare che possa essere sufficiente rispettare i limiti della pista. Ma Verstappen ci riporta con la solita franchezza a più miti consigli. “Possono venirci a dire che basterebbe semplicemente restare entro le righe. Direi a queste persone di provare a guidare la mia macchina, ma non riuscirebbero nemmeno a raggiungere la velocità giusta per farlo. Il numero di giri cancellati fa capire quanto sia complicato rispettare i limiti. Non penso che siamo tutti degli idioti”.
Ma perché in Austria succede così frequentemente? I fattori sono molteplici. “Il layout di questa pista fa sì che le gomme si surriscaldino parecchio durante il giro, e per questo diventa difficile”, ha spiegato Verstappen. Leclerc è andato ulteriormente nel dettaglio: “Curva 10 è particolarmente difficile da affrontare perché la macchina diventa più leggera a metà cambio di direzione per via di un avvallamento della pista”.
C’è poi un altro elemento che pesa moltissimo, la visibilità. “Dalla nostra posizione in macchina non riusciamo a vedere niente – ha riflettuto Leclerc -. Penso che la helmet car offra una rappresentazione efficace di quello che vediamo, e le linee non le vediamo. È impossibile giudicare dall’abitacolo”. “Non vediamo esattamente dove siano le nostre gomme, il che rende molto difficile giudicare se si sta per oltrepassare il limite o meno. Non sentiamo nemmeno la linea bianca, quindi non sappiamo quando la passiamo”, gli ha fatto eco Carlos Sainz.
Ma c’è qualcosa che infastidisce ancora di più i piloti. “In curva 1,4,6 ci sono limiti fisici – il cordolo, la ghiaia – ma il tempo viene comunque cancellato. Per me non ha senso, perché non si guadagna qualcosa”, ha spiegato Sainz. Che peraltro ha sollevato anche un altro appunto: “Le tempistiche delle decisioni della FIA sono state troppo lunghe. Sono andato lungo in curva 1 nel secondo run della Q2. Ero secondo, e siccome la Federazione non ha comunicato subito la decisione sono dovuto scendere in pista sprecando un treno di gomme. Inutilmente, perché il giro non è stato cancellato”.
Ma come si può risolvere il problema? Scartata l’opzione ghiaia, che non andrebbe bene per le moto, che qui corrono, si potrebbe pensare a una linea bianca più ampia, che in altre circostanze ha aiutato. Certo è che nei casi come quello di Sergio Perez, cui sono stati cancellati tre tempi, forse è mancata anche un po’ di lungimiranza da parte del pilota. Con una macchina come la Red Bull, non c’è bisogno di portarsi vicino al limite per fare il tempo, come ha dimostrato lo stesso Verstappen. Il quindicesimo posto da cui scatterà Perez sabato è lo specchio delle sue difficoltà attuali, tra errori di valutazione e prestazioni sottotono. E in questo senso, non ci sono scusanti che tengano. Nemmeno i track limits.