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Ventidue millesimi di secondo sono meno di un battito di ciglia, normalmente di 40 millesimi di secondo. Rapportato alla F.1 è la differenza fra la prima e la seconda posizione. Ovvero Lando Norris ha preceduto il compagno di squadra Oscar Piastri per meno di quel battito, a dimostrazione però che la McLaren è la miglior macchina del lotto, se pure un Max Verstappen, terzo, è a soli 70 millesimi, ovvero un battito e mezzo di ciglia. La differenza qui sta nel pilota, perché il compagno di Max, Sergio Perez, invece che essere lì a giocarsela, è sul fondo della griglia per aver picchiato duro durante la prima sessione di qualifica.
Se poi guardiamo ai distacchi degli altri, Sainz con la Ferrari emerge a tre decimi di distacco dalla pole, come dire che pacchetto nuovo o pacchetto vecchio, alla fine la rossa patisce e fatica sui rivali. Ed è andata bene che Hamilton con la Mercedes non sia riuscito a migliorare il suo crono, altrimenti la costante di questa parte di stagione, da Monaco in poi, è che la Ferrari naviga fra la terza e la quarta forza del mondiale, dietro a McLaren, una Red Bull e spesso Mercedes. Se poi affrontiamo il “caso” Leclerc, il monegasco è sesto ma a tre decimi dal compagno di squadra. Siccome la costanza era di vedere Leclerc davanti di tre decimi allo spagnolo, è evidente che se Sainz è rimasto costante nelle prestazioni, quello che è calato è Charles e qui, fra incidenti in prova (deleterio quello del venerdì in FP2), errori di strategia in gara (vedi Silverstone) e altro ancora, oltre al problema macchina alla Ferrari devono capire anche cosa stia succedendo al loro pilota di punta. Perché, di fatto, facendo partire Sainz e tenersi Leclerc, la Ferrari ha fatto una scelta che a guardare le ultime gare dopo Monaco non sembra essere quella giusta.
In F.1 le cose cambiano rapidamente, per cui quello che si è visto finora potrebbe essere smentito clamorosamente in meno di 24 ore. Fa parte del gioco, per cui nessuna accusa definitiva, solo il constatare come qualcosa non si sia inquadrato al meglio e che c’è il tempo per raddrizzare la baracca. Intanto la Mercedes, che nelle ultime due gare ha avuto due vittorie incredibili e fortunose (almeno in Austria) in Ungheria ha toppato alla grande con Russell (17 esimo) e con Hamilton ha perso qualcosa nella fase più importante delle qualifiche. Col passo gara e gli assetti sembra essere tutto in ordine, ma intanto è questione di decimi e loro sono dietro. Punto. Le uniche certezze per ora sono del gran lavoro della McLaren e degli apprezzamenti del Team Principal Andrea Stella che ha elogiato il lavoro svolto da Andreas Seidl, a suo tempo capo in McLaren e ora alla Sauber. Viste le voci di un divorzio, causa dissapori coi vertici Audi, sta a vedere che potrebbe esserci altro dietro a questi complimenti…