F1 Monza 2013: uno sguardo ravvicinato al GP d'Italia

F1 Monza 2013: uno sguardo ravvicinato al GP d'Italia
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Si avvicina il GP di F1 di Monza. Una gara importante per molti aspetti, sia affettivi che di campionato. Ecco i temi chiave del Gran Premio d'Italia | <i>P. Ciccarone, Monza</i>
5 settembre 2013

MonzaDomenica si ripete il solito copione. Bandiere rosso Ferrari sulle tribune, cori da stadio e la speranza che la fortuna sia amica. Ovvero che Alonso riesca a vincere e che Vettel faccia disastri. Siamo a Monza, lo sport è una cosa, il tifo un’altra e qui va a senso unico.

Chi va e chi resta?

E con i dubbi relativi al mercato piloti, su Raikkonen dato da alcuni pronto al grande ritorno a Maranello, ai favorevoli e contrari alla permanenza di Felipe Massa al fianco di Alonso ancora per un anno, la gara italiana, dodicesimo appuntamento della stagione, non sarà definitiva per tanti aspetti.

Su Raikkonen e Ferrari, per cominciare. Mancano ancora otto gare al termine, esporsi ora, quando non c’è nessuna fretta, non è consigliabile. Specie per Maranello. Raikkonen, invece, ha fretta. Eccome, visto che sembrerebbe che la squadra non paghi gli stipendi (cuochi compresi, che sono in appalto…) da almeno due mesi nonostante alcuni grossi sponsor li abbia portati proprio il management del finlandese.


A Maranello qualcuno si ricorda che fu il Presidente ad allontanarlo, gli pagarono un anno di stipendio per non farlo correre. Ora sarebbe strano ritrovarsi lo stesso pilota, con lo stesso atteggiamento, solo per fare un dispetto ad Alonso che, secondo alcuni, ha preso troppo potere in squadra. Come dire che quando le cose non vanno bene, bisogna dare la colpa a qualcuno. Dopo tre direttori tecnici in tre anni, due gallerie del vento che non andavano e scelte strategiche che sono costate un paio di mondiali (Abu Dhabi 2010 brucia ancora…) ora tocca al pilota finire sotto la lente…

Monza non sarà decisiva per il campionato. Certo, Vettel ha 46 punti di vantaggio su Alonso e se dovesse incrementare ancora questo divario, il mondiale diventa più difficile di una salita al passo dello Stelvio con i rapporti da pianura

Importante non perdere punti

Monza non sarà decisiva per il campionato. Certo, Vettel ha 46 punti di vantaggio su Alonso e se dovesse incrementare ancora questo divario, il mondiale diventa più difficile di una salita al passo dello Stelvio con i rapporti da pianura, ma proprio perché ci sono tante altre corse in programma, qualsiasi cosa accada sul tracciato brianzolo, non cambierà molto. Quello che invece cambierà, e che sarà sotto gli occhi di tutti, è il nuovo modo di affrontare il Gran Premio.

La piramide di comando dell’autodromo è cambiata totalmente negli ultimi mesi, specie dopo le inchieste della magistratura che hanno allontanato la vecchia dirigenza. La nuova deve fare i conti con le leggi e gli appalti, per cui sono cambiati tutti i servizi, persino la struttura dei carri attrezzi che recuperano le macchine in pista dopo la gara è nuova, così come nuovi sono gli appalti ai ristoranti, i servizi di controllo delle tribune (fino all’anno scorso c’erano casi di caporalato e robetta simile).

E' rientrata la protesta dei commissari di percorso, che non venivano pagati da un anno. Martedì sera, durante l’incontro pre gara, è stato garantito il saldo di tutte le spettanze e quindi non ci sarà nessuno sciopero

Nessun pericolo con i commissari di gara

E meno male che è rientrata la protesta dei commissari di percorso, che non venivano pagati da un anno. Martedì sera, durante l’incontro pre gara, è stato garantito il saldo di tutte le spettanze e quindi non ci sarà nessuno sciopero. Sarà una prova importante per la tenuta dell’attuale struttura e per capire che futuro ci sarà: «Dobbiamo pensare al 2016, quando scadrà il contratto con la FOM – ha detto il Presidente dell’ACI Sticchi Damiani – e dobbiamo stare al passo coi tempi intervenendo sulla struttura se vogliamo conservare, in Italia, una prova mondiale di F.1».

Mancano in pratica tre anni, i soldi non c’erano prima, quando i bilanci erano attivi, figurarsi ora che sono in rosso. Di sicuro la pista, la più veloce del mondiale, a 91 anni fa sentire gli acciacchi del tempo. Chi spende 540 euro per una tribuna ha diritto almeno a un bagno decente, invece che quelli fatiscenti di un secolo fa. E tante altre cose ancora. A Monza lo sanno, e guardano al futuro. Domenica, in pratica, è già passata prima ancora di cominciare.

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