F1, Monaco 2023 regala le qualifiche più belle viste da tanto tempo

F1, Monaco 2023 regala le qualifiche più belle viste da tanto tempo
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F1, Verstappen è in pole ma le qualifiche di Monaco sono state tutt'altro che prevedibili
27 maggio 2023

MONACO – Max Verstappen in pole position con appena 0,084 secondi su Fernando Alonso. Che tradotto vuol dire che sui 3337 metri del tracciato, la differenza fra i due non si riesce nemmeno a quantificare visto che siamo ben oltre i decimillesimi di secondo, una unità di tempo che va bene per gli orologi atomici, non certo per la F.1 che nel Principato ha dato vita a una delle sessioni di qualifica più belle degli ultimi tempi, con almeno cinque piloti in pole position, seppure nello spazio di poco tempo prima che l’olandese della Red Bull riuscisse a siglare la sua 23a partenza al palo.

Il grande protagonista di casa, Charles Leclerc, non è andato oltre il terzo tempo davanti alla Alpine di Ocon che a sua volta ha preceduto Sainz con la seconda Ferrari ma partirà sesto a seguito di una penalizzazione dalla FIA per aver ostacolato Norris. E’ stato un continua botta e risposta, con capovolgimenti di fronte che in appena 15 minuti di qualifica hanno dato emozioni, attese e sorprese, quello che si è cercato di fare con le gare sprint che invece di fronte a risultati come questi, dimostrano di essere del tutto inutili.

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A Monaco era cominciata male per la Red Bull visto che Perez era andato a sbattere proprio a inizio sessione e il sogno di bissare la vittoria dell’anno scorso si è scontrata, anzi stampata, contro il rail della Santa Devota, che sovrasta la prima curva del tracciato. Una Red Bull prima e una ultima, come dire monopolizzare la griglia anche se non è proprio così. Questo episodio, però, mette in chiaro i rapporti fra i due piloti e in squadra hanno risolto ogni tipo di problema in merito.

In quanto ai protagonisti, assetti diversi, scelte diverse con una unica certezza: in pista Red Bull (almeno Verstappen) e Alonso ovvero Aston Martin, si comportano allo stesso modo. I due piloti usano poco il volante, non creano attriti (e perdita di tempo) in ingresso curva e il posteriore scivola via liscio facendo guadagnare tempo sul giro. Al contrario la Ferrari saltellava troppo, pompava in rettilineo ad alta velocità e lo faceva nei tornanti lenti, segno di un sistema sospensivo da verificare. Leclerc ci ha messo del suo nel giro buono ma ha anche ostacolato Norris e i commissari hanno aperto una inchiesta che lo ha titenuto colpevole, pena: la retrocessione in griglia di tre posizioni. Per quanto riguarda la Mercedes, è cambiata la forma ma non la sostanza: macchina difficile da guidare, inserimento in curva pessimo (con sottosterzo e perdita di aderenza), pesante e incostante. Segno che la pezza con le nuove fiancate, non ha risolto molto su questa pista.

In Spagna, fra sette giorni, si dovrebbero avere riscontri migliori, stessa cosa per la Ferrari, ma c’è il GP da correre e Leclerc, a casa sua, ci terrebbe a vincere finalmente. Incrociamo le dita.

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