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La Formula 1 corre veloce ed è già pronta a tornare in pista per il suo secondo appuntamento stagionale, il Gran Premio della Cina 2025. Prima di volare verso lo Shangai International Circuit, nella giornata di lunedì la FIA ha informato i team di alcuni nuovi test, molto più rigidi, per controllare la flessibilità delle ali posteriori delle monoposto. Lando Norris ha dichiarato che la McLaren, a discapito di quanto insinuato da Pierre Waché, non è tra i team che starebbero utilizzando il “mini-DRS”.
Torna a tenere, infatti, banco questo fenomeno che lo scorso anno la Federazione ha deciso di arginare definitivamente con una direttiva tecnica che già dall’Australia ha portato delle modifiche alle ali posteriori delle monoposto, mentre per le ali anteriori bisognerà attendere l’appuntamento in Spagna. Tuttavia, dopo aver esaminato con attenzione le immagini degli alettoni nel corso del weekend di Melbourne, dopo anche le accuse mosse a McLaren e Ferrari da parte del direttore tecnico della Red Bull, Pierre Waché, la FIA ha deciso di restringere ulteriormente i controlli. Già a partire dal Gran Premio della Cina, infatti, la Federazione ha annunciato dei controlli più severi sulla flessibilità dell’ala posteriore, riducendo da 2 mm a 0,5 mm l'ampiezza massima della fessura tra il main plane e il flap dell'ala posteriore, noto come “slot gap”, quando sottoposto a 75 kg di carico verticale. Dato il poco preavviso dato alle squadre, al limite di 0,5 mm imposto per Shanghai verrà aggiunta una tolleranza di 0,25 mm.
In molti hanno letto in questo restringimento della FIA una mossa contro la McLaren, la prima che ha utilizzato il “mini-DRS” lo scorso anno. Infatti, a Monza, ma Baku in particolare, si era notato che le ali posteriori delle monoposto di Woking fossero troppo flessibili, pieghevoli, dando a Lando Norris ed Oscar Piastri un vantaggio nei lunghi rettilinei, una sorta di mini-DRS appunto. Tuttavia, ad allontanare ogni tipo di illazione nei confronti della McLaren è stato proprio Lando Norris. “Noi non dobbiamo cambiare nulla – ha dichiarato il pilota nella conferenza stampa del giovedì del GP della Cina – la nostra ala va bene. Anzi, probabilmente la nostra è troppo buona e probabilmente non stiamo spingendo abbastanza i limiti. Se questa direttiva tecnica fosse stata applicata già dallo scorso fine settimana, noi saremmo stati a posto. Non è rivolta a noi, ma ad altri team, il che probabilmente significa che dobbiamo spingere un po’ di più”. A preoccupare di più il pilota del team campione del mondo Costruttori, in realtà, è un altro fattore.
Nonostante il dominio dimostrato soprattutto nel passo gara dalla McLaren, Lando Norris ha ammesso di non essersi trovato pienamente a suo agio con la MCL39. “Spero che possiamo fare meglio e che possa essere un po’ più facile. Abbiamo fatto una grande gara visto che il nostro distacco dagli avversari a metà gara era di 15 secondi o qualcosa del genere, quindi è più probabile che siano state le Safety Car a riportarli in vita, siamo fiduciosi”. In Cina, però, sarà una situazione diversa essendo questa una pista più attendibile, resa maggiormente complicata dal format Sprint. “Si tratta di un weekend diverso, quindi non direi che siamo sicuri che le cose saranno esattamente come prima. Mi aspetto un po’ di più di prestazione dalla Ferrari questo weekend e abbiamo visto quanto è stata veloce la Red Bull, quindi chiaramente non sono fuori dai giochi. Penso che quando le cose sono perfette, come in qualifica, abbiamo un vantaggio, ma loro non sono certo molto indietro”.
Dunque, ogni dettaglio sarà fondamentale nella gestione del poco tempo a disposizione. “Come pilota sei sempre al limite della tua auto e di ciò che la tua auto può fare, quindi cerchi sempre di guardare dove puoi migliorare e sto cercando di guardare alle cose che posso migliorare” ha proseguito Norris, passando poi analizzare la sua partenza, tallone d’Achille nel 2024. “Ho fatto un buon lavoro, ma non era perfetta, era chiaro dove ho perso nella mia prestazione al via. E poi, dal punto di vista della macchina, sta andando e si comporta bene, ma è ancora estremamente difficile da guidare. Sappiamo che in certe condizioni, come sul bagnato, Verstappen era veloce quanto noi; sull’asciutto andavamo un po’ meglio, quindi si tratta di rendere la macchina un po’ più prevedibile e un po’ più confortevole. Siamo semplicemente a un buon punto con le cose, non posso lamentarmi, il tutto è a un buon livello, ma tra me e Oscar Piastri ci sono cose che entrambi commentiamo, il che dà ai ragazzi e alle ragazze in fabbrica una direzione chiara su ciò che vogliamo migliorare. La macchina è fantastica, ma vogliamo sempre di più”.
Anche se la MCL39 sia basata sul progetto della monoposto dello scorso anno che va vinto il mondiale Costruttori, Lando Norris si è lamentato di alcuni aspetti. “In generale alcune caratteristiche sono le stesse, ma non si adatta ancora per niente al mio stile di guida. Sono arrivato a un punto in cui ho semplicemente accettato che non puoi avere un’auto che si adatta al tuo stile di guida, forse si adatta a quello di alcune persone. Ho smesso di chiedere troppo per quello che voglio e sono più semplicemente disposto a fare qualsiasi cosa renda la macchina più veloce. Probabilmente è una macchina difficile da guidare e da mettere insieme, ma è chiaro che ha fatto un passo avanti rispetto all’anno scorso. Il mio lavoro è guidare qualsiasi macchina mi venga data alla fine, ecco perché sono qui, ecco perché la McLaren mi vuole, perché credono che io possa guidarla in un modo migliore di altri. Non mi si addice in termini di spinta in entrata e spinta in frenata, è molto debole da quel punto di vista. Quindi non è quello che mi piace, ma allo stesso tempo è dovuto in parte all’adattamento di dover cambiare un po’ il mio stile di guida ogni anno, perché la McLaren che guido quest’anno è molto diversa da quella che era la McLaren qualche anno fa, chiaramente perché eravamo dietro e ora siamo davanti. Ma alcune cose continuano, ho guidato solo McLaren, quindi è tutto ciò che so. Penso che sia unica sotto certi aspetti, ovviamente abbiamo i nostri punti di forza e di debolezza. Ogni volta che qualcuno è stato alla McLaren e poi è andato in un altro team, ha spesso detto quanto fosse difficile o strana la McLaren da guidare, che si trattasse di Ricciardo o Sainz. È qualcosa a cui mi sono abituato, quindi sono arrivato a un punto in cui guido qualsiasi macchina mi capiti di dover guidare, finché lotta per vincere ed è abbastanza veloce da lottare per vincere, allora sono felice di guidare ciò che mi viene dato” ha chiosato Norris.