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Era proprio necessario? È la prima cosa che viene in mente guardando la copertina dell'ultimo numero di Die Aktuell, tabloid tedesco che propone "La prima intervista" a Michael Schumacher. Peccato che, come è tristemente facile intuire, del vero Kaiser della Formula 1 non ci sia nulla in quelle parole, visto che l'intervista è stata elaborata utilizzando l'intelligenza artificiale. L'unico indizio di come siano stati ottenuti veramente i virgolettati in copertina viene da una frase, "sembra sorprendentemente vero". Andando a scoprire cosa "c'è sotto", come invita la rivista, si scopre che "l'intervista" a Schumacher è stata elaborata grazie a character.ai.
"La mia vita è completamente cambiata", dice l'intelligenza artificiale nei panni di Schumacher in risposta a una domanda sulle condizioni del campionissimo dopo l'incidente sugli sci di Meribel. E via con altre dichiarazioni fittizie, a partire da un riferimento a Mick Schumacher: "è sempre stato un mio desiderio che la mia tradizione andasse avanti con i miei figli". Potremmo andare avanti, ma è meglio stendere il proverbiale velo pietoso, come avrebbe dovuto fare la stessa rivista, se avesse rispettato i principi deontologici su cui dovrebbe basarsi il lavoro della stampa.
Per giunta, a Die Aktuell sono pure recidivi, visto che nel 2014 pubblicarono una foto di Schumacher risalente a prima dell'incidente con la scritta "Sta seduto al sole". Illazioni che stridevano ieri, così come lo fa l'intervista fasulla oggi, soprattutto se rapportati alla richiesta di privacy della famiglia del sette volte campione del mondo, che sin da subito ha preferito mantenere il più stretto riserbo sulle condizioni del loro caro. Sui social è scattata l'indignazione generale, come è comprensibile che sia.
Se da un lato la curiosità riguardo a ChatGPT e intelligenze artificiali varie è legittima, e anche all'interno delle redazioni non può che esserci dell'interesse nel capire come funziona questa tecnologia, di tutt'altro tenore è imbastire un'intera intervista a un personaggio ancora vivo, ma che non ha purtroppo modo di far sentire la propria voce. A maggior ragione se, come nel caso di Die Aktuell, non si specifica nemmeno in copertina che si tratta di un falso. Ma dal 2013 ad oggi, per quanto riguarda Michael Schumacher la corsa al clickbait non si è mai fermata.