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LOSAIL – Tre safety car, un nutrito pacchetto di penalizzazioni, dallo stop and go a Norris per non aver rallentato con le bandiere gialle, al drive trough di Hamilton per eccesso velocità nei box per arrivare a quelle, in ordine sparso, Russell, Albon e compagnia per i motivi più svariati. Alla fine, niente ha scalfito la vittoria di Max Verstappen, un altro penalizzato prima della gara (retrocesso dalla pole al secondo posto per aver rallentato Russell che stava a sua volta rallentando).
L’olandese è tornato alla vittoria ma alle sue spalle la Ferrari ha colto un ottimo secondo posto con Leclerc, che ha saputo gestire al meglio il duello con la McLaren di Piastri, terzo, mentre il KO del cartellino giallo a Norris, che lo ha relegato al decimo posto con una bella rimonta in zona punti, gli ha concesso quel posto sul podio e quei punti per la classifica costruttori che all’ultima gara, domenica prossima ad Abu Dhabi, vedrà una McLaren veloce ma sprecona, con 21 punti di vantaggio sulla Ferrari in un week end da altalena. Infatti, si era arrivati con la rossa a meno 24, poi dopo la gara sprint la Ferrari era finita a meno 30 e dopo la gara di domenica risalita a meno 21, ovvero tre punti recuperati. Poca cosa, si poteva sperare qualcosa di più da Sainz ma lo spagnolo è incappato in una foratura, come Hamilton, per i detriti dello specchietto rotto della Williams di Albon, che ha costretto il ferrarista e il pilota Mercedes a una sosta ai box a cambiare la gomma anteriore sinistra danneggiata. Solo che Sainz non è più riuscito a superare Gasly con la Alpine, che ha concluso al quinto posto una gara in salita, partita già col botto a tre al via in cui Ocon e Colapinto sono finiti subito fuori e Hulkenberg qualche giro dopo.
Una pista che va bene, forse, per le moto ma che con le F.1 (ma anche F.2 e F1 Academy) ha mostrato carenze e problematiche. Lo spazio per fare di meglio attorno al circuito lo hanno, i soldi pure, per cui se non fanno niente meritano solo di finire dietro la lavagna coi loro petrodollari. Nonostante la noia imperante per oltre tre quarti di gara, le tre safety car e la quasi impossibilità di superare, per il corto rettilineo e per la serie di curve a ripetizione, i duelli non sono mancati, così come hanno mostrato Leclerc e Piastri, col monegasco che ha saputo resistere e gestire al meglio la sua Ferrari, mentre Sainz con Gasly si è trovato davanti un muro invalicabile. Infine, l’eroe della giornata è quello che non ti aspetti: il cinese Zhou oltre che essere votato come pilota dell’anno, ha concluso all’ottavo posto, conquistando i primi punti per la Sauber Audi, avvenimento storico per il team che era rimasto, l’unico, a secco. Doppio risultato, proprio nel GP in cui il QIA, il fondo di investimenti del Qatar, ha annunciato di aver comprato quote della Sauber Audi. Sarà un caso, ma meglio di così non poteva andare. Peccato che resterà a piedi e lo rivedremo nel ruolo di pilota al simulatore in casa Ferrari (o F.1 o WEC). Per il resto tutto rimandato ad Abu Dhabi. Sette giorni di attesa e finalmente mettiamo la parola fine al campionato.