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Lando Norris e Carlos Sainz hanno accettato di tagliarsi volontariamente lo stipendio: questa è una delle misure di contenimento dei costi pensata dalla McLaren per affrontare le conseguenze economiche della crisi legata al Coronavirus. La scuderia di Woking ha messo in cassa integrazione diversi dipendenti, e anche il top management del team, CEO Zak Brown compreso, si è tagliato lo stipendio.
«Il gruppo McLaren ha temporaneamente messo in cassa integrazione un numero di dipendenti come parte di una serie più ampia di misure per ridurre i costi dovute all'impatto della pandemia di COVID-19 sul proprio business - si legge in una nota diffusa alla stampa -. Questi interventi hanno lo scopo di proteggere posti di lavoro a breve termine per assicurare ai nostri dipendenti il ritorno a pieno regime quando l'economia ripartirà».
Le misure prese dalla McLaren fanno capire come gli interventi decisi da FIA e Liberty Media, come il congelamento delle monoposto 2020 per la stagione successiva e il rinvio al 2022 del nuovo regolamento tecnico, non siano sufficienti a contrastare gli effetti dello stop forzato della Formula 1, che non correrà almeno fino al 14 giugno.
Il CEO della Formula 1, Chase Carey, ha parlato di una potenziale stagione da 15-18 gare, con inizio nel corso dell'estate, ma l'andamento attuale della pandemia di Coronavirus potrebbe mettere a repentaglio il regolare svolgimento di altre corse. Potrebbe quindi prendere piede l'idea di una superstagione 2020-2021, con gare slittate al prossimo anno, ipotesi che il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, non ha escluso ai microfoni di Sky.