F1. McLaren non delude nelle qualifiche di Abu Dhabi 2024, ma Ferrari ha ancora un asso nella manica

F1. McLaren non delude nelle qualifiche di Abu Dhabi 2024, ma Ferrari ha ancora un asso nella manica
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La McLaren blinda il vantaggio con la pole di Norris e il secondo tempo di Piastri. La Ferrari, terza con Sainz e ultima con Leclerc, può ancora sperare di vincere i Costruttori. Ecco il suo asso nella manica
7 dicembre 2024

Certo ribaltare una situazione difficile era una ipotesi, ma ancora praticabile. Recuperare 21 punti in un colpo solo alla McLaren per vincere il mondiale costruttori, altrettanto difficile ma fino a 10 minuti dalla fine delle qualifiche era ancora praticabile. Poi accade tutto in un giro. Lando Norris fa la pole e Oscar Piastri piazza la seconda McLaren al fianco, occupando una prima fila che fa capire già come potranno andare le cose. Carlos Sainz con la Ferrari non va oltre il terzo tempo, ma quello che manca all’appello è Charles Leclerc.

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Prima il guaio al pacco batterie con retrocessione di 10 posti in griglia (se avesse fatto la pole, sarebbe partito indietro lo stesso) poi il tempo buono in Q2 annullato per aver superato la linea bianca e quindi p.14 in griglia che diventa una ultima posizione. Come dire che partirà dal centro di Abu Dhabi invece che dalla griglia… A questo punto, ultimo per ultimo, la Ferrari potrebbe giocarsi un asso: montare un motore da 300 km bomba e assistere a una rimonta che, almeno, terrebbe acceso l’interesse per l’ultimo titolo da assegnare, il costruttori, che sulla carta non dice molto rispetto a quello piloti vinto da Verstappen a Las Vegas, ma che in soldoni si traduce in un titolo che resta negli annali e un bonus di almeno 8 milioni di euro in premi, che di questi tempi non fanno schifo visto le limitazioni generali. Se dovesse vincere, usiamo sempre il dubitativo perché nella vita come nelle corse non si sa mai (metti accada qualcosa alla McLaren anche se tutto il team in questo momento si sta toccando gli… antisfiga) la McLaren sarebbe per la 10.volta campione del mondo, un titolo che manca dal 1998, altra era altra epoca, altri piloti.

Se dovesse per qualche strano caso del destino vincere la Ferrari, siamo fermi al 2008, ovvero 16 anni fa (il piloti manca dal 2007). Sembra quindi un ritorno dei dinosauri estinti nel corso delle ere geologiche della F.1 (leggi regolamenti vari) e che per un caso del destino si ritrovano là a doversele suonare per un finale di stagione in cui tutti non vedono l’ora di scrivere la parola fine. Tecnicamente il perché la Ferrari sia in crisi viene da un problema di attacco iniziale. Ovvero le gomme vanno subito in temperatura e decadono, poi ci vogliono dei giri per riprendere ritmo, il compromesso trovato non è sufficiente per garantire o la pole o un ritmo gara decente. La coperta è troppo corta rispetto alla McLaren. E con questa pole, Lando Norris chiude almeno da protagonista una stagione che l’ha visto lottare per il titolo. Gli è mancata la convinzione di farcela davvero, intanto ha fatto pratica. Metti caso la McLaren l’anno prossimo sia ancora quella da battere…

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