Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Non sono passati nemmeno due mesi dal finale di stagione ad Abu Dhabi, ma la McLaren ha bruciato tutti sul tempo, svelando per prima la livrea che la sua MCL38 vestirà nel campionato 2024 di Formula 1. L’arancio papaya si mischia al nero per creare uno schema di colori che non è di forte impatto come quello delle McLaren argentee con cui Mika Hakkinen vinse i suoi titoli mondiali, o della livrea Marlboro dei tempi Ayrton Senna. Dopotutto, però, ciò che conta non è l’estetica, per quanto certe monoposto, viste dal vivo, spicchino proprio in questo senso.
Quello che importa davvero sono le soluzioni tecniche delle vetture. E se la McLaren ha bruciato la concorrenza sulla livrea, non lo farà certamente per la monoposto 2024. Lo scorso anno la McLaren tolse i veli a una monoposto che, pur in fase embrionale, era “vera”. Non c’era nulla da nascondere, in fondo. A Woking sapevano ancora prima di scendere in pista, che la MCL60 avrebbe faticato molto nella prima parte di stagione. Nessun dettaglio era da nascondere gelosamente: era nata male.
Oggi la situazione è molto diversa. La McLaren, sotto la guida attenta di Andrea Stella, ha lavorato silenziosamente agli aggiornamenti che l’hanno proiettata dal fondo della classifica a un ruolo di primo piano tra le inseguitrici della Red Bull. Ed è questa progressione a renderla una delle scuderie da tenere d’occhio nel 2024. La McLaren si presenterà ai blocchi di partenza della stagione forte dello slancio di fine anno scorso. E terrà sicuramente in tasca le carte vincenti del suo progetto fino all’ultimo momento possibile.
Sarà così per tutti i team che hanno davvero qualcosa di valido da mettere sul piatto. È la Formula 1 di oggi, in cui le presentazioni vedono protagoniste maquette che molto spesso – anzi, quasi sempre – nulla hanno a che fare con il prodotto finito. Verrebbe quasi da pensare che l’operazione McLaren dovrebbe essere presa come esempio. Perché perdere tempo nel mostrare monoposto farlocche quando si può direttamente presentare solamente la livrea?
Fino a qualche tempo fa, le due settimane delle presentazioni erano cariche dell’elettricità dell’attesa di qualcosa di speciale. Oggi sappiamo ben prima del tempo che si tratta solo di specchietti per le allodole. Per vedere qualcosa di interessante bisognerà aspettare i test in Bahrain, quando i team dovranno mandare in pista qualcosa che dovrà quantomeno assomigliare al prodotto finito che debutterà a Sakhir pochi giorni dopo. È un menù sciapo, quello che ci attende nelle prossime settimane. E alla fine le livree saranno l’unica cosa davvero giudicabile.