F1. McLaren in palla (e in pole), Ferrari all’inseguimento, Verstappen in salita: cosa abbiamo imparato dal venerdì di Interlagos

F1. McLaren in palla (e in pole), Ferrari all’inseguimento, Verstappen in salita: cosa abbiamo imparato dal venerdì di Interlagos
Pubblicità
McLaren al top e Ferrari inseguitrice sul giro secco, Verstappen e la penalità che gli renderà difficile il weekend, ma non solo: ecco cosa abbiamo imparato dal venerdì del Gran Premio del Brasile 2024 di Formula 1
1 novembre 2024

Nel venerdì delle incognite e delle insidie di Interlagos, su una pista più sconnessa e più fredda rispetto alle previsioni, a prendersi la scena nella sprint qualifying del Gran Premio del Brasile 2024 di Formula 1 è stata la McLaren. Sulla carta era proprio la scuderia di Woking la favorita sul circuito brasiliano, ma mai come quest’anno le previsioni sono tendenzialmente destinate a essere inattese. Ma a ben vedere qualcosa di inaspettato c’è anche questa volta, e riguarda il manto della pista.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

L’asfalto di recente posa ha reso da un lato la pista decisamente green e sporca all’inizio dell’attività in pista, ma dall’altro non ha diminuito le asperità del tracciato. I team, convinti di muoversi su un manto liscio, avevano optato per assetti più aggressivi e hanno dovuto correggere in corsa il set-up delle monoposto, soprattutto per quanto riguarda l’altezza da terra. Ma l’asfalto potrebbe costituire un cruccio anche in vista della gara di domenica, visto che la pioggia suggerita dalle previsioni potrebbe rendere la pista di ghiaccio.

A emergere in uno scenario in continua evoluzione, con temperature in picchiata tra le FP1 e le qualifiche per la Sprint e un vento che è aumentato con l’avanzare della lotta per il giro secco, è stata la McLaren. Sulla MCL38 è apparsa una nuova ala posteriore a medio-alto carico che chiaramente non va a sostituire il componente bandito a Baku, che sarebbe stato impiegato solo a Las Vegas, ma sembra pensato per ricercare flessibilità con una filosofia differente.

A emergere nella lotta interna in McLaren è stato il pilota che non ci si aspettava, Oscar Piastri. Reduce da un weekend in salita in Messico, l’australiano ha preceduto di pochi millesimi Lando Norris, firmando un 1-2 che conferma lo slancio sul giro secco. Rispetto alla Ferrari, la McLaren ha fatto una differenza sostanziale nel primo settore, dato che induce a pensare a una maggiore efficacia della MCL38 nella preparazione delle gomme per il giro secco.

Va anche detto che la Ferrari SF-24 è una monoposto pensata per essere più competitiva in gara che in qualifica, e la sua capacità di preservare le gomme in gara ha come rovescio della medaglia qualche problema in più nell’ottimizzazione del giro secco, specie con temperature poco elevate. A proposito di passo gara, riesce difficile valutarlo con una sola sessione di libere confusionaria, come al solito nel format della Sprint, visto che le scuderie tendono a diversificare il lavoro.

È invece chiaro che il GP di domenica non sarà semplice per Max Verstappen, che dovrà scontare una penalità di cinque posizioni in griglia per l’installazione sulla sua Red Bull RB20 del sesto motore endotermico stagionale. Interlagos è una pista adatta per smarcare un’unità fresca, ma scontare questa sanzione sarà meno semplice rispetto allo scorso anno, specie se Verstappen domani in qualifica dovesse cogliere un tempo da pole o quasi. Non sarà un compito facile, visto che la RB20 fatica ad assorbire le asperità del tracciato. 

Sarà fondamentale per Max mantenere il sangue freddo, visto che ora ha la consapevolezza di non potersi permettere certe condotte in pista senza pagarne le conseguenze. E che Verstappen sia in un momento complesso della stagione lo si capisce dalle polemiche che ha sollevato nella giornata riservata alla stampa, con quell’allusione al “passaporto sbagliato”, e a una parzialità della FIA nei confronti di chi viene da altri paesi, leggi il contingente britannico di cui fa parte anche il suo rivale per il titolo mondiale, Norris. È ancora lontano anni luce il suo compagno di squadra, Sergio Perez, nonostante un cambio di telaio che probabilmente nelle intenzioni del team avrebbe dovuto creare un effetto placebo che non si è visto.

A proposito di cure, ne necessita il povero Kevin Magnussen, costretto a dare forfait oggi perché indisposto. Ollie Bearman, chiamato per la terza volta in questa stagione a ricoprire il ruolo di sostituto di lusso, disputerà anche la Sprint di domani, avendo partecipato alle qualifiche di oggi. Magnussen potrebbe rientrare per le qualifiche in vista del GP, ammesso che si senta meglio. Se così non fosse, la Haas può contare su un’alternativa solida, anche oggi capace di subentrare senza grandi problemi.

Se la Haas ha trovato il modo di mettere una pezza al problema che l’ha afflitta all’improvviso, in Mercedes si ha a che fare nuovamente con magagne non risolte. La W15 continua a sembrare estremamente nervosa, con una coperta cortissima per il margine di manovra in termini di assetto. Ancora una volta in qualifica l’ha spuntata George Russell, quasi tre decimi di un Lewis Hamilton che domani guiderà la McLaren MP4/5B del suo idolo Ayrton Senna. E forse, viene da pensare, desidererebbe mettersi al volante anche della McLaren di oggi, capace di essere una costante nella ventosa e insidiosa Interlagos.

Pubblicità