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La McLaren ha messo a segno un 1-2 nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Gran Bretagna 2024 di Formula 1 a Silverstone, suonando la carica per il weekend di casa. Ma è davvero la scuderia inglese la favorita per la corsa di domenica? Per capirlo bisogna andare oltre la classifica dei tempi. Il team di Woking, che a Silverstone ha portato alcuni aggiornamenti specifici per la pista, tra cui una nuova ala posteriore e una beam wing inedita, si è mostrata subito a suo agio sul tracciato, in particolare alla Copse, con un’efficacia di percorrenza che fa il paio con quella di Max Verstappen.
A proposito del campione del mondo in carica, la settima posizione colta nella seconda sessione di libere è un indice del lavoro differenziato rispetto alla concorrenza che ha svolto in pista. Sulla Red Bull RB20 sono stati apportati degli aggiornamenti al fondo, e per saggiarli Verstappen nelle FP2 ha tenuto un passo diverso rispetto ai rivali. Si è tolto subito di mezzo la simulazione della qualifica, cogliendo un tentativo lanciato dopo soli 15 minuti per poi effettuare altri microstint con le medie prima e le soft poi, e infine calzare le medie.
Comparando il giro lanciato colto da Verstappen a inizio sessione con il tentativo a parità di mescola di Lando Norris nello stesso momento, si nota una Red Bull molto efficace nella sezione di curve più iconica della pista di Silverstone, la Copse-Maggotts-Becketts-Chapel. È questo il tratto senza respiro in cui Verstappen guadagnava di più rispetto al rivale. Verstappen poi è stato protagonista di una lunga simulazione di passo gara con le medie, in cui ha mostrato la solita costanza di rendimento.
In casa Ferrari il venerdì di Silverstone, come anticipato ieri da Charles Leclerc, è stato una giornata di prove di comparazione. Leclerc ha sfruttato il chiacchierato pacchetto di aggiornamenti che ha debuttato a Barcellona, mentre Carlos Sainz è tornato alla configurazione di Imola. Non era difficile capire chi avesse il primo: Leclerc nel corso delle FP2 si è lamentato del comportamento della sua SF-24 nelle curve veloci, dicendo di essere molto vicino al limite.
L’immagine restituita dalla SF-24 in configurazione “Barcellona” è quella di una vettura che potenzialmente è più veloce rispetto alla versione precedente, ma diventa molto difficile da gestire. E se sul giro secco si può accarezzare il limite senza superarlo, sulla distanza di gara gestire una monoposto recalcitrante è tutt’altro che semplice, e implica dei compromessi nella guida. E vedendo Leclerc in pista con la SF-24, non possono che tornare in mente le parole di Sainz ieri.
Sainz aveva sottolineato che i benefici di un aggiornamento visibili dai dati – come l’aumento dei punti di deportanza – in realtà non sempre si vedono all’atto pratico, perché un guadagno su questo fronte potrebbe essere controproducente per il comportamento della vettura. E con un Leclerc alle prese di nuovo con il bouncing, non si può che sottolineare come a volte i numeri siano bugiardi, o quantomeno raccontino solo una parte della storia. Sul passo gara con le medie, peraltro, Leclerc perde nel confronto con Norris, più veloce e anche più costante di lui.
Mercedes, invece, nonostante le novità per l’ala posteriore e quella anteriore, ha fatto il gambero rispetto alle FP1. “Sono lento”, ha commentato lapidario Lewis Hamilton, con lo scarso entusiasmo che ormai lo contraddistingue. Ma al netto del suo pessimismo, è pur vero che la Mercedes su una pista opposta in termini di caratteristiche rispetto al Canada sta faticando. Là le curve lente la facevano da padrone, qui sono i cambi di direzione rapidi a tenere banco.
Scorrendo i tempi, spicca Nico Hulkenberg, capace di piazzare un quarto tempo che fa sorridere una Haas finalmente in grado di portare aggiornamenti. Ma al netto di questo risultato estemporaneo, Hulkenberg si candida come potenziale outsider per un altro motivo, le condizioni intermedie che tanto ama e che dovrebbero caratterizzare il resto del weekend. La pioggia arrivata a fine sessione, infatti, non è altro che l’antipasto di quello che dovremmo vedere domani e dopodomani.
Il bagnato dovrebbe condizionare le qualifiche e pure l’inizio della gara, sparigliando le carte in tavola. A fine sessione, molti piloti hanno calzato le intermedie, per una prova della partenza bagnata che potremmo vedere domenica. Occasione in cui ci sarà un altro fattore di cui tenere il conto: il vento. Su una pista esposta come Silverstone, le raffiche diventano un elemento di disturbo che potrebbe penalizzare alcuni team più di altri. E solo il tempo ci dirà quali speranze potrebbero essere spazzate via dallo schiaffo beffardo delle raffiche.