Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
IMOLA – Otto pole di fila, record di Ayrton Senna uguagliato e 39.pole in carriera: Max Verstappen non delude nemmeno a Imola e a casa della Ferrari ottiene un risultato incredibile visto come erano andato le prove del venerdì e sabato mattina. Chi pensava che andando via Newey la Red Bull avesse perso il manuale delle istruzioni, è stato smentito in poco tempo. Quando c’è…da menare le mani, Verstappen c’è. Perez no. Infatti il messicano, stessa auto, non è andato oltre l’11esimo tempo con una uscita di pista compresa. E la Ferrari si chiedono i tifosi? Quarto Leclerc, quinto Sainz, oltre due decimi il primo, quasi 5 il secondo. In mezzo le due McLaren di Piastri e Norris con un distacco di 74 millesimi e 91 millesimi, ovvero un battito di ciglia. E qui si apre una considerazione interessante.
La Ferrari va forte appena messe le ruote in pista, poi fatica a migliorare e a crescere. Gli altri, invece, dopo le modifiche e le messe a punto, guadagnano e crescono. Segno di un progetto Ferrari plafonato in cui va bene la base ma poi, girandoci attorno, si fatica a ottenere quel salto di qualità che consenta di stare al pari se non davanti ai rivali. Ma Imola è pista particolare, in cui succede di tutto visto le difficoltà e la sabbia a bordo pista che non perdona il minimo errore, come può confermare Alonso, uscito in prove libere e con una macchina sballata non è andato oltre l’ultima fila dello schieramento. Quindi, con una Ferrari che va bene subito ma poi non svetta, con modifiche che devono ancora essere capite e sviluppate al meglio, a guardare la cronologia dei tempi, il modo in cui sono stati ottenuti e il fatto che entrambi i piloti McLaren siano sullo stesso livello, la considerazione finale è che è la miglior macchina del lotto. Perché se Red Bull va forte solo con Verstappen, è il segnale di un progetto estremo che può essere guidato così al vertice solo da un campione.
La Ferrari, coi due piloti più o meno allo stesso livello, dimostra di essere concreta ma lontana da dove dovrebbe essere, mentre la McLaren, coi due piloti lì a portata di mano, è la più bilanciata e completa. Ed è un bel segnale per il mondiale, uno pessimo per la rossa perché se Verstappen dovesse avere problemi, ad approfittarne, come successo a Miami, sono altri. Altro spunto interessante: McLaren usa un motore clienti Mercedes, quindi non ufficiale, eppure le Mercedes sono indietro, Russell a 488 millesimi (uno in più di Sainz…) e Hamilton a quasi otto decimi. Segno che anche con un motore clienti, con aggiornamenti inferiori a quello ufficiale, nella F.1 di oggi si può lottare per il vertice. Non è successo con altri team con motori clienti, per cui a Mercedes va il merito di aver mostrato che in F.1 si può anche se non sei un team ufficiale. Se avete intenzione di venire in pista, attenzione al traffico e alla viabilità. Le strozzature e le file sono all’ordine del giorno, per cui armarsi di pazienza…