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Avrebbe dovuto prendersi la prima fila senza troppi patemi, e invece la McLaren si dovrà accontentare di un attacco a una punta sola nelle prime fasi del Gran Premio del Bahrain 2025 di Formula 1. Tutta colpa di Lando Norris, che ha compromesso con un errore maiuscolo la possibilità di contendere la pole position al suo compagno di squadra, Oscar Piastri, capace di staccarlo di ben quattro decimi. La qualifica è sempre stata l’arma vincente di Norris nei confronti di Piastri, ma Oscar nelle prime gare di questa stagione ha mostrato una crescita importante sul giro secco. E oggi a steccare è stato Norris.
Per sua fortuna, la gara in Bahrain non vedrà lo stesso appiattimento strategico di Suzuka, visto che il caldo infernale di Sakhir e il layout della pista andranno a esacerbare il degrado degli pneumatici. La McLaren MCL39 ha dimostrato di essere una vettura molto efficace nel mantenere le gomme in vita fino al termine dello stint. Una caratteristica, questa, che potrebbe agevolare Norris nella rimonta da un sesto posto che rende inevitabilmente pericolante la sua leadership nel mondiale piloti. Il fatto che lo stile di guida che predilige non si sposi bene con la MCL39 è un ovvio svantaggio per Norris, ma Lando ha la tendenza a ingigantire ancora di più il problema puntandosi il dito contro.
Rispetto a quanto si era visto nelle libere, comunque, il vantaggio della McLaren sul giro secco è andato diminuendo in qualifica. Il perché lo ha spiegato il team principal della McLaren, Andrea Stella, sempre esaustivo nei suoi debriefing con la stampa nel corso del weekend di gara. Grazie alla sua ottima deportanza di base, la McLaren MCL39 spicca ancora di più rispetto alle concorrenti quando la pista è scivolosa. Con l’aumento del grip nelle sessioni in notturna del Bahrain, il gap si è appiattito inevitabilmente, ma il vantaggio resta comunque, anche se relativamente contenuto.
Ancora una volta, a brillare in qualifica ha pensato George Russell, sempre efficace sul giro secco. Ma che la Mercedes W16 a Sakhir si stia rivelando efficace lo dimostra il quarto posto del nostro Andrea Kimi Antonelli. Su una pista che conosce molto bene, Antonelli non ha assolutamente sfigurato. L’errore commesso al primo tentativo della Q3 per sua stessa ammissione ha minato la sua fiducia, ma il distacco di due decimi da Russell è un ottimo segnale di un miglioramento di quello che per ora è stato il suo punto debole. Kimi sta crescendo, e la competizione con Russell sembra galvanizzarlo. La prova del nove dei progressi della W16 rispetto alla vettura che l’ha preceduta sarà la gestione della gara, in quelle condizioni infuocate che erano un inferno lo scorso anno. Peccato che la penalità rimediata per essersi schierati in pitlane prima che arrivasse l’autorizzazione della FIA a farlo, li abbia retrocessi.
L’errore maiuscolo di Lando Norris, oltre a proiettare temporaneamente in avanti la Mercedes, ha offerto un assist non da poco a Charles Leclerc, capace di cogliere un terzo posto – diventato secondo con la penalità della Mercedes - che rappresenta un risultato incoraggiante per la Ferrari. Il copioso pacchetto di aggiornamenti adottato dalla Ferrari SF-25 in Bahrain sembra aver portato a un aumento di carico senza che la guidabilità della vettura ne risenta, un obiettivo non scontato da raggiungere in questa era tecnica di monoposto capricciose. Leclerc ha definito inaspettato il risultato ottenuto oggi, ma sembra che la Rossa abbia imbeccato la direzione giusta dopo un avvio di stagione difficile.
Se Leclerc convince, non si può dire altrettanto di Lewis Hamilton, nono a sei decimi dal compagno di squadra. Il sette volte campione del mondo non sembra essere ancora in grado di centrare la finestra di utilizzo ideale della SF-25, e sul giro secco la differenza con Leclerc diventa maiuscola. Quando si è presentato davanti alla stampa presente in pista in Bahrain, Lewis è stato laconico, come spesso gli capita quando non è soddisfatto del risultato ottenuto. Non potrebbe essere altrimenti, viste le sbavature commesse oggi. E domani partire così indietro sarà un handicap notevole.
Se Hamilton non sorride, non può essere soddisfatta nemmeno la Red Bull, visto che Sakhir ha esposto crudelmente le mancanze della RB21. Su una pista caratterizzata da un asfalto aggressivo, con poco grip e il vento a sparigliare le carte in tavola, i tecnici della scuderia di Milton Keynes non sono riusciti a fare il miracolo compiuto a Suzuka tra venerdì e sabato, e non sono riusciti a mettere Max Verstappen nelle condizioni di fare la differenza. Che il picco di performance della RB21 fosse inaccessibile anche a Verstappen oggi lo si intuisce dal distacco contenuto rispetto a Yuki Tsunoda.
A Suzuka la forbice prestazionale tra Tsunoda e Verstappen si è aperta in maniera esponenziale nel momento in cui Max è stato in grado di raggiungere l’elusivo picco di performance della RB21. In questo caso, invece, Tsunoda si è qualificato a soli due decimi da Verstappen. Pur con le precisazioni del caso, si tratta comunque di un buon risultato per Tsunoda, che deve sicuramente ancora familiarizzare con la sua nuova compagna di avventura. Il fatto che per sua stessa ammissione abbia preferenze a livello di set-up in linea con Verstappen potrebbe aiutare. Domani, però, a giocare un ruolo di disturbo davanti sarà Charles Leclerc, pronto a rifarsi di un inizio di stagione sofferto.