F1. Max Verstappen torna in pista a bordo di una Ferrari 296 GT3. Possibile indizio sul futuro?

F1. Max Verstappen torna in pista a bordo di una Ferrari 296 GT3. Possibile indizio sul futuro?
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Max Verstappen è tornato in pista per allenarsi a bordo della Ferrari 296 GT3 di Emil Frey Racing, team che sponsorizza nel GTWC e nel DTM
20 dicembre 2023

Max Verstappen non sa stare lontano dalla pista. La sua stagione trionfale, a dir poco irripetibile, che l’ha visto dominare su tutti gli avversari, è terminata solamente da poche settimane. Ritirato il premio del suo terzo titolo mondiale di Formula 1, la mancanza della pista si è fatta sentire e le sessioni di sim-racing non sono state abbastanza per colmarla. L’olandese ha così deciso di preparare la valigia con tutto per il necessario per correre ed è volato in Portogallo, a Portimao per la precisione, per prendere parte ad un test privato.

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Niente Red Bull o monoposto per lui. Dalle quattro ruote scoperte il campione di Formula 1 è passato alle vetture GT. Molti avrebbero voluto vederlo a bordo di una Ferrari. Bene…sogno avverato. Una bella sessione in pista con la Ferrari 296 GT3. Non una macchina qualsiasi dato che ha guidato quella del team Emil Frey Racing,  da lui sponsorizzata nel DTM e nel GT World Challenge Europe (Sprint Cup) con il suo progetto Verstappen.com. Ha condiviso questa esperienza con il padre Jos Verstappen, nonché manager di Thierry Vermeulen, pilota ufficiale Emil Frey, presente anche lui in pista, nonché figlio del manager del tre volte campione del mondo.

L’esperienza di Max Verstappen a bordo della Ferrari 296 GT3 non dovrebbe sorprendere date le sue ultimissime dichiarazioni in merito al desiderio a realizzare un team tutto suo all’interno del mondo del GT. “Al momento è solamente una fase iniziare. Con la Verstappen.com Racing sponsorizziamo e supportiamo le attività agonistiche di diverse persone a me vicine attraverso consulente e consigli” ha spiegato Verstappen al suo sito. "Tutto è iniziato con le corse al simulatore del Team Readline. Tutti pensano che questo tipo di corse non siano professionali, ma è uno sport serio e ci investo molte ore nella preparazione per poter battere tutti gli altri”.

Adesso siamo impegnati anche non Thierry Vermeulen nel GTWC Europe Sprint e nel DTM e con mio padre nelle gare di rally. L’obiettivo è quello di creare una nostra squadra corse. Inizieremo con la classe GT3 e poi vedremo come andrà. Se faccio qualcosa, voglio farla bene. Voglio sempre vincere, anche in questo. L’obiettivo, dunque, è passare dalle corse virtuali al GT. Voglio dimostrare che si può arrivare alla pista anche tramite le corse al simulatore, più economiche dei kart, molto più costosi. Se si fa tutto in maniera professionale, credo che si possa costruire una grande carriera agonistica con il simulatore” ha aggiunto il pilota della Red Bull. “Non tutti i piloti al simulatore hanno la possibilità di passare all’azione in pista, ma ai ragazzi in cui vedo del potenziale vorrei aiutarli creando un mio team GT3. E’ una classe bellissima, in cui si possono disputare grandi gare endurance. Con le Formula 3 o la Formula 2, che non mi piacciono, si ha davvero poco tempo a disposizione per poter scendere in pista e costa troppo. IN GT, invece, si può partecipare a più gare, l’atmosfera è diversa, molto più rilassata”.

Il mondo endurance non è un mistero che affascini sempre di più, attraendo molti appassionati, compreso Max Verstappen. L’olandese di recente ha infatti affermato di volere esaudire prima o poi un suo sogno. Partecipare alla 24 Ore di Le Mans, gara iconica del FIA World Endurance Championship, magari con il suo stesso team. “Non si sa mai come vanno queste cose, ma l’ambizione di fare qualcosa nel GT c’è sempre. Sarebbe meraviglioso se potessimo continuare a crescere fino a raggiungere il livello più alto di gare di durata. Le Mans è stupenda e mi piacerebbe parteciparci, adesso siamo però principalmente contrati sul progetto GT e il prossimo passo sarà averlo in carne ed ossa. Per il 2025 potrebbe essere fattibile l’idea di schierare due auto. Siamo in piena attività. La fase di pianificazione è finita, ci stiamo già muovendo e agendo”.

Verstappen potrebbe dunque decidere di appendere il casco al chiodo per gestire i nuovi progetti di Verstappen.com? Molto difficile vederlo nei panni di team principal. La voglia di vivere il mondo delle corse dall’interno di un abitacolo di Formula 1 è ancora troppo forte. Il suo sarà un ruolo prettamente di consulenza, di gestione dal backstage. “Non mi vedo come Christian Horner. Voglio sicuramente sapere tutto ed essere coinvolto in tutte le decisioni, dare consigli ed essere presente fisicamente alle gare quando mi sarà possibile, dipenderà dal calendario di F1. L’importante è mettere le persone giuste al posto giusto. Mi vedo in un ruolo di consulenza, dove potrò essere molto critico”.

“Non saprei dire che tipo di team principal potrei essere. Non credo simile a Christian o Gunter Steiner, forse più simile a mio padre. Quando ero piccolo ho sempre detto di non essere come mio padre. Invecchiando ho capito di assomigliargli davvero tanto! Per quanta energia ci messo per fare bene, per quanta serietà e tempo dedicato posso dire di essere come lui. È una costante spinta che mi porta alla perfezione che lui mi ha trasmesso. Alla fine, si tratta di buone qualità. Per il mio team voglio sempre persone che lottano per le cose più degli altri. Lo si vede anche in Red Bull. Stiamo cercando le persone giuste, sia io che mio padre. È bello poter coinvolgere anche lui in questo progetto” ha concluso il tre volte campione del mondo di Formula 1. 

Da Moto.it

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