F1. Max Verstappen e Charles Leclerc, i grandi incompiuti di Monaco

F1. Max Verstappen e Charles Leclerc, i grandi incompiuti di Monaco
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Max Verstappen e Charles Leclerc, due dei talenti più grandi dello schieramento di Formula 1, non sono mai andati a podio a Montecarlo. Si rifaranno nel weekend?
19 maggio 2021

Il GP Monaco, pur con i limiti legati alle attuali monoposto, troppo veloci per una pista che, di fatto, è un elogio della relativa lentezza, resta una delle gare più suggestive dell'anno. Soprattutto per i piloti, perché fare bene a Montecarlo è un segno tangibile del proprio talento. E a proposito di grandi capacità, stupiscono le statistiche nel Principato di due dei giovani più quotati sullo schieramento, Max Verstappen e Charles Leclerc: nessuno dei due è mai andato a podio a Montecarlo. 

Dei due, ad esserci andato più vicino è stato Verstappen. Nell'ultima edizione disputata, nel 2019, di fatto tagliò il traguardo in seconda posizione, ma la penalizzazione di cinque secondi per il contatto con Valtteri Bottas lo relegò quarto, fuori dalle posizioni nobili. E la fotografia principe di quel GP, con Verstappen intento a tentare il tutto per tutto per passare Hamilton fuori dal tunnel, senza riuscirvi, vista oggi sembra un presagio della lotta generazionale di questo mondiale. A inseguire, con tutta l'aggressività che ne consegue, è sempre Max. 

Verstappen negli anni ha avuto un rapporto di amore e odio con la pista di Montecarlo. L'ha aggredita, e ne è uscito con le ossa rotte. Quest'anno, diventa un appuntamento cruciale, perché Max sa bene che, in caso di pole position, la domenica diventa in discesa. Finora, spannometricamente, Red Bull e Mercedes sono risultate su un livello equiparabile sul giro secco. La differenza l'hanno fatta i piloti. Tra i due pretendenti al titolo, Max è quello che ha più da perdere, e più da dimostrare, come ha ricordato con una punta di pepe Lewis Hamilton in conferenza oggi. Con la giusta dose di oculato coraggio, Max potrebbe finalmente sorridere a Monaco. 

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Il caso di Charles Leclerc è ancora più eclatante, visto il rapporto viscerale con il tracciato che ripercorre idealmente la sua crescita. Charles, nato e diventato grande proprio a Monaco, è passato dal percorrere le stradine del suo Principato per andare a scuola a farlo su una monoposto di F1. Un'ascesa vertiginosa, che finora non è stata però suggellata da un podio. I guai, per Charles, cominciarono sin dai tempi della Formula 2, nel 2017, con due ritiri a mandare all'aria quanto di buono - leggi: una pole position - seminato. E in Formula 1 la Dea Bendata ha continuato ad ignorarlo nella sua gara di casa.

Nel 2018, al debutto nel Principato con la Sauber, Charles fu fermato dai problemi ai freni accusati dalla sua C37. Rovinò addosso a Brendon Hartley, chiudendo la gara anzitempo. Nel 2019, invece, peccò di eccesso di foga. Dopo aver perfezionato due bei sorpassi su Lando Norris e Romain Grosjean, tentò il terzo colpo su Nico Hulkenberg, ma finì per forare e danneggiare il fondo piatto della sua SF90. Di male in peggio. A questo si aggiunge l'edizione 2020, saltata causa COVID-19. Un bottino ingrato, che Leclerc cercherà di compensare con un risultato maiuscolo domenica. 

I tifosi della Ferrari lo sognano già sul gradino più alto del podio, lasciandosi cullare dai tempi ottenuti dalla Rossa nel terzo settore di Barcellona. Dati incoraggianti, certo, ma non indicativi di una competitività che purtroppo la SF21 non ha. Ragionevolmente, la Ferrari può ambire a fare meglio della McLaren, che, peraltro, lascia intuire maggiori difficoltà sulle piste ad alto carico. Più di così, sarebbe oro colato. E dipenderebbe, chiaramente, non da Charles, ma da eventuali mancanze di coloro che, avendo a disposizione una monoposto migliore, dovrebbero stargli davanti. Il pilota conta molto a Monaco, ma non sempre si possono fare miracoli. Né pretenderli. 

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