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Max Mosley, presidente della FIA dal 1993 al 2009, è scomparso all'età di 81 anni. Lo rende noto il Daily Mail. Mosley è stato uno dei grandi protagonisti della storia della Formula 1, a cominciare dagli anni Settanta, fino al culmine della sua carriera, la presidenza della Federazione Internazionale dell'automobile, subentrando al francese Jean-Marie Balestre nell'ottobre del 1993. Figura controversa, nel 2008 fu travolto dallo scandalo sessuale a sfondo nazista che lo costrinse a non ricandidarsi l'anno successivo. Nel suo ruolo di presidente della FIA, condusse la Formula 1 verso una maggiore sicurezza in pista, dopo la morte di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna a Imola nel 1994.
"Per me è come perdere un membro della famiglia, un fratello - ha dichiarato alla BBC l'ex patron della F1, Bernie Ecclestone, confermando la morte di Mosley -. Ha fatto una sacco di buone cose. Non solo per il motorsport, ma anche per l'industria dell'auto. Era molto bravo ad assicurarsi che venissero costruite vetture sicure". Classe 1940, Mosley era figlio di Oswald, leader del partito fascista britannico. Avvocato e pilota dilettante, Mosley contribuì, insieme ad Ecclestone, a rendere la F1 il patinato sport internazionale che oggi conosciamo. E, come presidente della FIA, fu tra i principali artefici della promozione dei test Euro NCAP, fondamentali per garantire la sicurezza delle auto sul mercato.