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Brutte nuove per il GP di Spagna. L’anno scorso ce ne erano due, Barcellona e Valencia, quest’anno solo Barcellona e per giunta senza sponsor. Infatti da tempo immemore una gara di F.1 è chiamata semplicemente col nome del Paese che la ospita: GP di Spagna di F.1, senza sponsor o altro.
Il tutto è nato dalla richiesta di Ecclestone, che gestiva l’aspetto commerciale della gara, con gli sponsor locali. Secondo gli spagnoli, per ovviare alla perdita di Valencia, la richiesta economica sarebbe stata troppo alta, ovvero la gara di Barcellona sarebbe costata agli sponsor quanto quella di Valencia e questa messe insieme.
Il banco Santander, che sponsorizza parte della cartellonistica, ha detto no e si è tirata indietro, nessun altro ha voluto metterci dei soldi, fatto sta che solo Emirates, Pirelli e Santander con UBS hanno acquistato spazi lungo il circuito ma nessuno ha messo un soldo sul GP.
Il costo è di 18 milioni di euro da dare alla FOM, poi ci sono i costi organizzativi, per cui il GP ha visto un esborso minimo di 28 milioni di euro che non sono stati coperti da nessuno. Viste le difficoltà del Paese, la mancanza di investimenti da parte di sponsor locali (il banco Santander è una potenza internazionale eppure non ha coperto la gara), il GP è a rischio per il prossimo anno.
Ma poco male, perché Ecclestone ha richieste dappertutto nei Paesi emergenti e dopo aver perso la Francia anche la Spagna può seguire l’andazzo generale, per non parlare della Germania, coi due circuiti in crisi e Monza che è a forte rischio esclusione viste le vicende politico giudiziarie che han fatto suonare l’allarme nelle stanze di chi conta.
A peggiorare il tutto c’è che questa F.1 piace sempre meno per le beghe politiche, per la mancanza di test e occasioni di contatto con il pubblico da parte di squadre e piloti. E con le difficoltà economiche questo aspetto affonda tutto il resto.