F1. Lewis Hamilton in Ungheria per la conferma: "Siamo migliorati ma dobbiamo vedere Red Bull e McLaren a che punto sono"

F1. Lewis Hamilton in Ungheria per la conferma: "Siamo migliorati ma dobbiamo vedere Red Bull e McLaren a che punto sono"
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Lewis Hamilton, dopo il trionfo di Silverstone, è pronto a tornare in pista per il Gran Premio d'Ungheria 2024. Ecco le sue parole alla vigilia del weekend di gara e il suo auspicio di cambiamento in Formula 1 in termini di inclusività e accessibilità
18 luglio 2024

Dopo una settimana di pausa, la Formula 1 raggiunge Budapest per il Gran Premio d’Ungheria 2024, tredicesimo appuntamento stagionale. Questo round arriva in un periodo particolare per Lewis Hamilton che dell’Hungaroring ha fatto il suo giardino, anche lo scorso anno quando, con una macchina era lontana dalla Red Bull in termini di prestazioni, è riuscito a conquistare la pole position. Alla vigilia del weekend, il sette volte campione del mondo affronterà la gara con una consapevolezza del tutto diversa. A Silverstone è tornato dopo quasi tre anni, l’ultima volta in Arabia Saudita nel 2021, sul gradino più alto del podio ed ora ha tutte le carte in regola per ripetersi.

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“Rispetto all’anno scorso, abbiamo una vettura decisamente migliore, però non so dove saremo esattamente rispetto agli avversari questo fine settimana” ha esordito Lewis Hamilton ai media. “Saremo sicuramente più forti dell’anno scorso, ma credo che la situazione sia ancora molto vicina tra Mercedes e Red Bull. Avranno ancora un leggero vantaggio su di noi, ma lo scopriremo domani in pista. Abbiamo comunque un passo gara migliore rispetto al passato. Dopo la vittoria di Silverstone, sono ancora me stesso e questo dimostra che tutto è possibile, basta solamente continuare a spingere ed andare avanti. Questo non credo sia il test definitivo perché non vogliamo fare il passo più lungo della gamba, ma lo definisco comunque il punto chiave del nostro approccio al proseguo della stagione”.

Per me la partita è ancora aperta e cercheremo di vincere il maggior numero di gare possibili e nel caso di essere in lotta per riuscirci” ha proseguito il sette volte campione del mondo. “Forse questo weekend scopriremo se la Red Bull è ancora avanti a tutti, oppure c’è la McLaren. Non possiamo ancora saperlo, ma abbiamo dimostrato nelle recenti gare che, con determinazione, concentrazione e ricerca continua della perfezione, insieme ad un miglioramento costante, possiamo fare la differenza. Cercheremo sempre il massimo e di concludere al meglio questa stagione, come squadra, non solo come piloti. Dobbiamo progredire in classifica costruttori ed avvicinarci ai piloti che ci precedono. Questo sarebbe fantastico secondo me”.

Nello sport c’è ancora molto da fare a mio avviso perché una cosa è dire che sia inclusivo, un’altra che le persone siano veramente a loro agio in questo ambiente” ha commentato Hamilton riferendosi al recente coming out di Ralf Schumacher. “Questo mondo è dominato dagli uomini e, per quanto io ne sia a conoscenza, è stato tra i primi a dirlo pubblicamente. In Mercedes siamo molto inclusivi, ma bisogna fare molto di più. Dobbiamo far sentire le persone a loro agio, soprattutto le donne che devono sentirsi le benvenute perché so che non sempre è stato così. Non ho soluzioni da proporre, ma sono convinto che basterebbe parlarne, dialogare con i diretti interessati. Ad esempio, si potrebbe fare un questionario ad ogni persone presente nel paddock per chiedere solo come si sentono, cosa pensano e cosa di dovrebbe fare dal loro punto di vista. Non dobbiamo avere paura di parlarne come abbiamo fatto in Qatar e in Arabia Saudita”.

L’inclusività per Hamilton non riguarda solamente la possibilità di esprimere al mondo il proprio orientamento sessuale, ma anche di avere accessibilità a tutto senza nessun tipo di discriminazioni. “Ricordo che, attraversando il ponte che porta alla pista di Montreal, ho incontrato un ragazzino con una disabilità molto simile a quella di mio fratello. Aveva bisogno di andare in bagno e c’era un poliziotto in piedi, vicino a questo bagno, che gli diceva di non poterlo utilizzare. Così mi sono fermato ed ho discusso con quel poliziotto. Gli ho detto che il ragazzo ne aveva bisogno e che aveva ancora molta strada da fare prima di trovare il prossimo. Ma prima di questo, secondo me lui non dovrebbe proprio attraversare quel ponte a piedi perché dovrebbe esserci una maggiore accessibilità per chi ha delle disabilità. Quel poliziotto, nonostante io ci abbia parlato, non ha voluto fargli usare il bagno. Sono andato da Stefano Domenicali a fargli presente che deve parlare con gli organizzatori dell’evento per fargli migliorare l’accessibilità per persone in sedia a rotelle. Quando Frank Williams era ancora con noi, abbiamo visto dei miglioramenti? Non credo proprio. Tanti sono gli ostacoli che dobbiamo superare, ma dobbiamo iniziare a fare qualcosa” ha chiosato il pilota Mercedes.

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