F1. Lewis Hamilton farà gli onori di casa al Met Gala, ed è un’ottima notizia per la Ferrari

Hamilton, co-chair dell’edizione 2025 del Met Gala insieme a Pharrell Williams, A$AP Rocky, Colman Domingo, Anna Wintour e al presidente onorario LeBron James, rappresenta il perfetto esempio di massima espressione della propria personalità in un ambiente di squali come quello della F1, in cui fino a poco tempo fa gli outfit fuori dagli schemi del sette volte campione del mondo non avrebbero mai trovato posto. A maggior ragione, viene da pensare, se indossati da un pilota che è di fatto un’eccezione in un mondo dominato da uomini bianchi.

I cultori della Formula 1 di una volta rimpiangono i ruggenti dei piloti sopra le righe, i playboy con la sigaretta sempre in bocca come James Hunt. Ma anche i vestiti possono diventare un mezzo di espressione potente per raccontare la propria personalità, in una categoria in cui le parole dei piloti alla stampa vengono sempre accuratamente calibrate. Hamilton è stato un pioniere in questo senso, facendo da apripista a una generazione di piloti più giovani – da Pierre Gasly a Charles Leclerc, passando per Yuki Tsunoda – che si sente a suo agio interpretando la moda nel paddock.

La nomina di Hamilton come co-chair dell’edizione 2025 Met Gala dimostra quanto Lewis sia una personalità influente nel mondo della moda. L’inglese, a ben vedere, è l’unica vera celebrità della F1, conosciuta anche da chi non mastica la categoria e la cui popolarità non è strettamente vincolata al suo essere pilota. È un valore aggiunto per la Ferrari, team per cui Hamilton correrà a partire dal prossimo anno.

L’iconica casa di Maranello negli anni sta diventando un marchio di lifestyle, di cui il prodotto auto rappresenta sì il fulcro, ma anche e soprattutto il punto di partenza di uno stile di vita che passa anche attraverso la moda. Dopotutto, le auto per le nuove generazioni non sono più aspirazionali come una volta. Vengono addirittura viste come un mezzo superfluo e non uno strumento per avere maggior libertà, ed è difficile trovare giovani che abbiano il culto della macchina come oggetto. 

Se Ferrari gode ancora del fascino di una storia unica, è pur vero che per trasmettere questo appeal alle nuove generazioni deve muoversi su piani che non aveva esplorato prima, promuovendo una filosofia che parte dalle sue splendide auto per raggiungere piani diversi. In questo contesto, non poteva esserci ambasciatore migliore di Hamilton, che trascende il suo ambito di elezione spaziando dalla musica alla moda, e rompendo i preconcetti sui piloti.

Viene da pensare che Hamilton, che di recente ha firmato una capsule collection con Dior, nel contratto con la Ferrari non abbia voluto includere vincoli che lo obblighino a vestire la linea di lusso della Rossa. Ma anche se non dovesse essere in total look Ferrari Style al Met Gala, rappresenterebbe comunque il marchio di cui ha voluto sposare la causa per chiudere una carriera sensazionale.

È un valore aggiunto, questo, che per la Ferrari si somma all’incredibile bagaglio di esperienza di un pilota che sa benissimo quello che serve a una scuderia per vincere, e che da sette volte campione di Formula 1 qual è non si accontenterà che del meglio che le operazioni in pista possano offrire. E chissà che a maggio del prossimo anno, quando farà gli onori di casa al Met Gala, Hamilton non si sarà già tolto qualche soddisfazione vestito con il miglior abito possibile, la sua tuta rossa.