F1. Lewis Hamilton e la differenza tra le Ferrari e le Mercedes: “sono monoposto completamente diverse”. E sulla possibilità di vincere subito dice…

F1. Lewis Hamilton e la differenza tra le Ferrari e le Mercedes: “sono monoposto completamente diverse”. E sulla possibilità di vincere subito dice…
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Quanto sono diverse le monoposto Ferrari guidate da Lewis Hamilton nel suo avvicinamento alla stagione 2025 di Formula 1 rispetto alle ultime Mercedes? Ecco cosa ha spiegato il sette volte campione del mondo
23 febbraio 2025

Lewis Hamilton in Ferrari sta scoprendo un nuovo mondo. A 40 anni, sta vivendo tante prime volte, a cominciare dalle prese di contatto con le monoposto più recenti della Rossa: la SF-23 del debutto a Fiorano, la SF-24 modificata per simulare i livelli di carico delle vetture 2026 a Barcellona, la SF-25 nel filming day a casa della Ferrari. Ma quanto differiscono i Cavallini rampanti della Ferrari dalle Mercedes che ha guidato nell’era dell’effetto suolo? "Sono completamente diverse”, ha spiegato durante l’incontro con la stampa cui ha partecipato anche Automoto.it.

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“Non me lo aspettavo, in fondo è semplicemente un’altra monoposto di Formula 1. Quando passai dalla McLaren alla Mercedes, c’erano delle predisposizioni simili. Ma rimaneva come denominatore comune il propulsore Mercedes. Il sound, la vibrazione erano gli stessi. Un conto è avere delle caratteristiche leggermente diverse, un altro che siano completamente differenti. Lo trovo entusiasmante, capire a fondo. Anche dal punto di vista delle regolazioni e della terminologia che vengono usati, il modo in cui si lavora all’assetto della macchina. Ci è voluto sicuramente del tempo per abituarsi”.

Hamilton menziona un aspetto del suo acclimatamento in Ferrari che forse non tutti conoscono. Ciascuna scuderia, oltre alle proprie operazioni in pista, usa anche un linguaggio specifico. Lo stesso fenomeno o comportamento della vettura, per fare un esempio, potrebbe essere inteso a velocità differenti. Lewis, in questo momento, non sta solamente imparando l’italiano, ma anche un altro preziosissimo idioma, utile a comprendere meglio le indicazioni dei tecnici e a fornire riscontri precisi. Ma c’è un altro nodo fondamentale.

Devo adattare il mio stile di guida – spiega Hamilton -. È raro salire in macchina e trovare una corrispondenza perfetta con le proprie preferenze. Il volante è completamente diverso, lo sono i controlli e il software. Mi devo adeguare. Così come devo farlo a una monoposto concepita diversamente da quelle che ho sfruttato in passato. Le sensazioni sono differenti, ma non credo che stia dovendo adattare più di tanto il mio stile di guida. Mi sento piuttosto a mio agio con la vettura, facendo un passo per volta. Vedremo poi quanti adattamenti serviranno sui circuiti del calendario. La chiave è essere dinamici. E credo di poterlo essere, con la mia esperienza”.

Due casi di un passato relativamente recente dimostrano che lasciare il segno fin da subito in Ferrari non è impossibile. Sebastian Vettel nel 2015 vinse alla seconda gara con la Rossa, Fernando Alonso al debutto nel 2010. Lewis pensa di poter fare altrettanto?Non so quanto ci metterò a estrarre il massimo dalla macchina. Sicuramente loro hanno svolto un lavoro straordinario. Ho un grande rispetto nei loro confronti. Avendo cambiato team nel passato, sono consapevole che fare questo salto comporta una mole di lavoro straordinaria per acclimatarsi. Rende i loro risultati ancora più eccezionali di quanto potessi apprezzare in passato. Attualmente i test sono limitati come mai prima, ma per fortuna ho avuto un bel po’ di tempo al volante. Mi sto ancora ambientando. In Mercedes ci misi sei mesi a vincere la prima gara. Oggi, non saprei. Sto facendo di tutto per essere pronto per la corsa inaugurale dell’anno”.

“Ci sono dei piloti che hanno cambiato con maggior frequenza team nella loro carriera – riflette Hamilton -. Dal canto mio, so quanto tempo ci vuole per stabilire un rapporto di fiducia all’interno di una scuderia e affrontare un percorso di crescita con un nuovo gruppo di lavoro. L’ho sperimentato in Mercedes e in McLaren. Sono fiero dei rapporti di lungo corso e dei legami che ho creato con queste due scuderie. Ci vuole tempo. Il passo che ho affrontato è enorme, non potrebbe essere più grande di così. È un’organizzazione gigantesca, con tanta passione sia da parte dei fan che all’interno dell’azienda. C’è desiderio di vincere, e non voglio che queste aspettative vengano disattese. Lato mio, il proposito per quest’anno è migliorare da ogni punto di vista”.

Nel momento in cui il suo avvicinamento alla stagione 2025 di Formula 1 volge al termine, Hamilton guarda indietro, riflettendo sul percorso compiuto finora in Ferrari. “Sto lavorando con tanti nuovi brand, sto conoscendo meglio la cultura, imparando la lingua. Ogni giorno è diverso, sperimento qualcosa di nuovo. È entusiasmante. E tutto questo sta accadendo in un lasso di tempo breve. Forse da fuori sembra che stia passando una vita, ma dal momento in cui si arriva in un team alla prima gara trascorre un attimo. E stiamo continuando a lavorare come dei matti”. E chissà che questo sforzo non venga ripagato ben presto.

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