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Lo scorso martedì, sul tracciato di Yas Marina, Andrea Kimi Antonelli ha avuto il suo “primo giorno di scuola” scendendo in pista per la prima volta da pilota ufficiale della Mercedes. Segno che il capitolo di Lewis Hamilton con la squadra di Brackley si sia definitamente chiuso. Un addio sentito da ambo le parti che si sono separate dopo dodici lunghe stagioni insieme, ma un qualcosa del sette volte campione del mondo resterà per sempre con la Mercedes.
Dodici anni fa un giovane Lewis Hamilton si preparava ad ereditare il sedile di un sette volte campione del mondo come Michael Schumacher. Lui aveva da poco vinto il suo primo titolo iridato con la McLaren, ma aveva accettato la sfida che gli era stata offerta da Niki Lauda. Le cose da quel giorno sono decisamente cambiate, dentro e fuori la pista, ed ora si trova davanti ad una nuova parentesi della sua carriera in Formula 1 da affrontare. Il pilota trentanovenne ha accettato un’altra sfida, questa volta proposta da Frédéric Vasseur che l’ha chiamato presso la corte di Maranello per vestirsi di rosso. Ma il passaggio dalla Mercedes alla Ferrari per Hamilton è stato più doloroso del previsto.
Non solo gli addii alle persone che l’hanno visto crescere e diventare il campione che è oggi, da Toto Wolff ad Andrew Shovlin, il suo ingegnere Bono e tutti i membri della squadra, ma anche ai luoghi. La sua monoposto targata Mercedes l’ha salutata al termine del Gran Premio di Abu Dhabi 2024 quando, dopo i donuts, è sceso in lacrime dalla W15 inginocchiandosi e abbracciandola per un’ultima volta. Ma già nel mese di settembre, dopo l’appuntamento all’Autodromo Nazionale di Monza, ha dovuto iniziare a spuntare la lunga lista di addii da affrontare, ed ha iniziato dalla stanzino dell'Hospitality Mercedes che l’ha accolto come una casa per dodici anni, che l’ha visto gioire per mondiali e vittorie, che l’ha visto soffrire nei giorni no, costellati di delusioni e dolori.
“E’ una versione interessante di Lewis che in pochi hanno notato – ha dichiarato Stephen Lord, Race Team Co-ordinator della Mercedes al podcast Beyond The Grid – tutto è accaduto dopo la gara di Monza, l’ultima in Europa. Lui era al piano di sopra della nostra Hospitality ed aveva da poco finito il briefing con gli ingegneri. Sullo stesso piano della sala riunioni, i piloti hanno la loro stanzetta e lui era da solo lì dentro. Sono salito per prendere alcuni pezzi, ho visto Lewis scendere le scale per tornare a casa. Poi si è fermato di colpo ed è tornato di corsa di sopra. Ho pensato <<forse si è dimenticato qualcosa>> e non ci pensai molto. Dopo dieci minuti, è sceso nuovamente al piano di sotto per parlare con Carlos, il nostro responsabile della logistica. Lewis era molto emozionato ed ha confessato <<mi è appena venuto in mente che non rivedrò mai più quella stanza. Sono davvero emozionato. Non riesco ad andarmene. Mi sento un po' triste a dirle addio perché sono stato lì dentro per così tanti anni e non la rivedrò mai più>>. Era veramente commosso e non riusciva a lasciarsela alle spalle”.
Lewis si era veramente dimenticato qualcosa, ma lo aveva fatto di proposito. “Sono entrato nella stanza e sul muro c'era un biglietto piuttosto lungo, scritto a mano – ha proseguito Lord - Era un biglietto per Kimi e fondamentalmente gli dava il benvenuto nella sua nuova stanza, e gli augurava buona fortuna, dicendo alcune cose davvero carine sulla squadra e su come, <<se tieni a loro, loro terranno a te perché sono una grande squadra>>. Ho pensato <<wow, che bella cosa da fare>>. E in effetti abbiamo tagliato il vetro e ora è coperto nella stanza, quindi rimarrà lì per sempre. Sono poi entrato nel bagno e assicurarmi che tutto fosse stato riposto e che avessimo tutto ciò di cui avevamo bisogno. Accanto al water sopra il portarotolo, c'era scritto <<Lewis è stato qui>> con una grande faccina sorridente e ho pensato, <<ok, mi piace>>. Ma il biglietto per Kimi era piuttosto speciale”.