F1. Leclerc in pole, Verstappen dietro a Perez, Norris fuori alla Q1: i perché delle qualifiche di Baku

F1. Leclerc in pole, Verstappen dietro a Perez, Norris fuori alla Q1: i perché delle qualifiche di Baku
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Nelle qualifiche di Baku Charles Leclerc fa la differenza con una Ferrari che convince, mentre i due rivali per il titolo mondiale, Max Verstappen e Lando Norris, steccano per motivi molto diversi. Ecco l'analisi del sabato del Gran Premio dell'Azerbaijan 2024 di Formula 1
14 settembre 2024

Le foglie che si muovevano pigramente sulla pista di Baku prima dell’inizio delle qualifiche del Gran Premio dell’Azerbaijan 2024 di Formula 1 non erano solo un simbolo della quiete prima della tempesta, ma anche della natura beffarda di una pista ancora molto sporca al di fuori della traiettoria ideale. Un passo falso, in circostanze così, può avere un peso notevolissimo. Ma Charles Leclerc, dopo aver trovato – e superato – il limite ieri è stato in grado di fare la differenza, danzando come solo lui sa fare tra i muretti di questo tracciato. 

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Leclerc ha un feeling speciale con la pista di Baku, risultato evidente nel momento in cui contava di più, la Q3. I tre decimi rifilati al concorrente più vicino, Oscar Piastri, e soprattutto i quattro rimediati da Carlos Sainz ne sono una dimostrazione. Ma proprio il terzo posto dello spagnolo, che non ha mai particolarmente amato questo tracciato, dimostra che è la stessa Ferrari ad avere le carte in tavola per fare bene. Su una pista che con le sue corte e lente curve a 90° non espone le debolezze della SF-24, si può sperare in un risultato speciale.

D’altro canto, i dati sul passo gara sono confortanti, e il fatto che entrambi i piloti della Rossa partano dal lato più pulito infonde sicurezza per uno dei momenti più delicati di una gara in cui la Ferrari spera di capitalizzare in ottica costruttori. C’è anche un altro elemento a favore della scuderia di Maranello, la possibilità di contare su due piloti per impostare la propria strategia, a differenza della McLaren, che per la prima volta nella stagione 2024 ha visto uno dei suoi piloti uscire alla Q1. Dopo tanto parlare delle ormai famigerate “papaya rules”, e del potenziale ruolo da gregario di Oscar Piastri nella corsa mondiale di Lando Norris, quest’ultimo è inciampato all’abbrivio delle qualifiche.

Lo spunto di Norris nelle fasi finali della Q1 è stato strozzato per via di una bandiera gialla esposta mentre transitava nel terzo settore. Al netto della liceità della gestione delle circostanze da parte della FIA, messa in discussione dal team principal della McLaren, Andrea Stella, non si può fare a meno di pensare che Norris non avrebbe dovuto ritrovarsi a strappare all’ultimo un posto nella Q2 su un tracciato cittadino sul quale l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. E così, sarà Piastri, l’uomo che avrebbe dovuto fargli da scudiero, a difendere i colori di una scuderia a un passo da un clamoroso sorpasso nel mondiale costruttori sulla Red Bull.

Ci sono degli episodi che possono definire un’intera stagione, e l’uscita alla Q1 di Norris a Baku potrebbe essere un crocevia di non poco conto per le sue speranze mondiali. Lando si starà mangiando le mani, vedendo Max Verstappen solo sesto, persino dietro al suo compagno di squadra Sergio Perez. La Red Bull avrà anche cercato di mettere una pezza ai suoi problemi con l’aggiornamento in extremis al fondo, ma non basta neanche su una pista che non espone le difficoltà della RB20 nelle curve a media e alta velocità di percorrenza.

All’inizio delle qualifiche, con un livello di grip decisamente contenuto, Verstappen si è lamentato del retrotreno della sua monoposto, che a suo dire “saltava da tutte le parti”. È proprio questa instabilità che aveva fatto impazzire Verstappen a Monza, facendolo persino arrivare a definire la sua monoposto un “mostro inguidabile”. E per un pilota che si esalta alla guida di auto con l’anteriore tagliente, puntato, e un retrotreno da controllare con un brivido, avere una mancanza di fiducia nel comportamento del posteriore vuol dire inevitabilmente incappare nel sottosterzo.

Un conto è cercare volutamente il limite, accarezzando i muretti nel tentativo di limare ulteriormente il tempo, come ha saputo fare Leclerc. Un altro è trovarlo alle prese con una vettura spiazzante, difficile da controllare, come successo a Verstappen. Il fatto che Sergio Perez sia davanti a Verstappen può sembrare straniante, ma la verità è che il messicano ha da sempre un senso speciale per questa pista, e la fiducia in sé e nel proprio mezzo fa la differenza. Oltretutto, i limiti odierni della RB20 paradossalmente lo infastidiscono e contengono molto meno di quanto non accada a Verstappen. E così la forbice prestazionale, amplissima quando Max ha a disposizione una vettura che lo aggrada, si assottiglia parecchio.

In gara le due Red Bull dovranno non solo guardare avanti, ma anche vedersela con le Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton, forti di una W15 che sembra avere uno spunto invidiabile sul dritto, a tutto vantaggio di eventuali battaglie corpo a corpo in pista. E in quel vivace manipolo di partenza nelle file di rincalzo ci sarà anche Franco Colapinto, tanto sfacciato fuori dalla pista quanto agguerrito una volta dentro l’abitacolo. La stessa disposizione d’animo che dovrà avere domani Lando Norris, intrappolato come un leone in gabbia nelle ultime file, se non vuole che le sue speranze mondiali volino via come le foglie che volteggiano per la città vecchia di Baku.

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