F1. Leclerc e la Ferrari si rilanciano nella corsa per il mondiale? La nostra opinione

Pubblicità
Con la vittoria in Austria, Charles Leclerc e la Ferrari hanno preso nuovamente slancio nella lotta per il mondiale? Ecco cosa ne pensano i protagonisti di DopoGP, l'approfondimento sulla F1 di Automoto.it
12 luglio 2022

Dopo un filotto di gare decisamente complesse, la Ferrari ha messo a segno due vittorie consecutive, in Gran Bretagna con Carlos Sainz e in Austria con Charles Leclerc. La performance della F1-75 non si discute, mentre preoccupa la sua affidabilità. Visto lo slancio con cui ha cominciato un mese di luglio infuocato, la Ferrari si sta rilanciando nella lotta per il mondiale? Ecco cosa ne pensano i protagonisti di DopoGP, l'approfondimento sulla F1 di Automoto.it.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Paolo Ciccarone

Il ritiro di Carlos Sainz è un campanello d'allarme grosso come una casa perché la stessa rottura l'aveva accusata anche Leclerc. A distanza di tempo, quindi, la Ferrari si ritrova alle prese con lo stesso inconveniente. Ed è un peccato, perché Leclerc ha dimostrato con la Ferrari di essere particolarmente in palla. Con una strategia diversa, si è visto che chiaramente che la F1-75 consumava meno le gomme e aveva una miglior trazione.

La cosa bella è che il sorpasso non è avvenuto ai box, visto che Leclerc per tre volte di fila ha infilato Verstappen con una bella manovra. I 38 punti di svantaggio di Leclerc nei confronti di Verstappen sono tanti da un certo punto di vista, ma pochi se consideriamo ancora le gare che mancano alla fine del campionato. La Ferrari è tornata, con due vittorie in due settimane, a Silverstone e in Austria, tracciato sui cui la Red Bull giocava in casa. 

Diletta Colombo

Quella in Austria è stata una vittoria molto importante per Charles Leclerc, visto che non riusciva a salire sul gradino più alto del podio addirittura dal Gran Premio d'Australia. Sono trascorsi tre mesi esatti tra questi due successi, dal 10 aprile al 10 luglio. Un digiuno pesante per lui, anche perché non è dovuto a errori suoi. Era importante rimettersi in carreggiata con una vittoria, e lo ha fatto non solo sorpassando ripetutamente Verstappen in pista grazie a una F1-75 molto prestazionale, ma nonostante un problema all'acceleratore che gli ha complicato notevolmente l'esistenza sul finale della gara.

Peraltro, forse su un'altra tipologia di pista non avrebbe avuto modo di riuscire a terminare la corsa. Il problema all’acceleratore è andato anche a inficiare il funzionamento del cambio, perché Leclerc non riusciva a scalare le marce, visto che c'era questa accelerazione costante quando cercava di frenare. Ha saputo gestire al meglio la situazione, rimanendo comunque piuttosto veloce. Tanto di cappello per un pilota che ha dimostrato ancora una volta le sue capacità. E che non perde la speranza di lottare per il mondiale.

Francesco Tassi

Non mi sbilancio in accostamenti storici perché non ho le competenze tecniche per capire quanto fosse grave il problema di Leclerc. Ma ci sono diversi episodi che tornano in mente, come la vittoria di Ayrton Senna in Brasile nel 1991 e il secondo posto di Michael Schumacher a Barcellona nel 1994. Credo che la gara dell’Austria abbia spento sul nascere tutti i possibili conflitti interni di cui si è parlato dopo la lotta tra Leclerc e Sainz nella Sprint di sabato. Ritengo che il GP abbia definitivamente sancito le gerarchie interne alla Ferrari.

Leclerc fa bene a credere al mondiale, perché 38 punti sono recuperabili, soprattutto nel caso in cui Verstappen accusi problemi di affidabilità. Leclerc non si è mai arreso, anche nella fase negativa di 4-5 gare che ha vissuto. Ha avuto una reazione clamorosa sia in Gran Bretagna che in Austria, perché andare a riprendere un pilota come Verstappen tre volte richiede la stoffa del grande campione, sia nella testa che nel piede. 

Pubblicità